I nostri Social

News

Lecce, un Pontus per sognare

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 4 minuti

Un sogno di una notte di mezza estate indubbiamente lo è stato. Prima di campionato in casa, per il Lecce, contro la seconda classificata della scorsa stagione, contro la seconda miglior difesa della scorsa stagione. Battere la Lazio in rimonta per i giallorossi allenati da D’Aversa non era certo impresa da poco. Il tutto con i granelli della clessidra che stavano per esaurirsi.

L’ATOMICO BIONDO. Pontus Almqvist, 24enne, fantasista e fantasioso esterno offensivo svedese del Lecce, tutt’altro che freddo ma dal piede ben caldo, approdato in Italia a giugno, si è così fatto già ricordare all’esordio. Con una rete e con una prestazione da leccarsi i baffi. Ma anche per il salto mortale carpiato laterale, a distanza millimetrica da terra, per festeggiare la rasoiata che ha timbrato il pari. Roba da sfracellarsi e da far venir giù lo stadio. Che infatti è caduto nella gioia più sfrenata e irrefrenabile. S’è replicata in un’esplosione di gioia due minuti due, dopo, con Federico Di Francesco, figlio d’arte, a sfruttare un’incertezza della retroguardia laziale e a mettere una zampata decisiva su un pallone vagante che non riusciva a trovare un padrone. A venir giù è stata la squadra di Sarri, dominatrice di terra nel possesso palla e nei km percorsi, ma non d’aria e d’aria delle conclusioni. A quelle hanno pensato i salentini che fanno partire la stagione della Lazio con una sconfitta. A ritmo di pizzica. Nel giorno del compleanno proprio di uno svedese ed ex Lazio, scomparso 9 anni fa, Klas Ingesson.

CALCIO, AMORE E FANTASIA. Almqvist, in prestito dalla squadra russa del Rostov, se da una parte non sembra il prototipo del prolifico bomber, dall’altra spicca per rapidità, dribbling e tecnica. Calcio, amore e fantasia, dalle movenze già riconoscibili, affiorate in radici thailandesi, più che svedesi, per motivi di lavoro dei suoi genitori. Al termine della prima stagione da titolare in Svezia, col Norrköping, è stato ceduto, come detto, ai russi del Rostov, con i quali deve onorare un contratto di altre 2 stagioni, l’ultima in prestito per ben due volte. E con il Lecce siamo al terzo prestito per l’atomico biondo. Se sarà o meno l’ennesima scoperta riuscita di Pantaleo Corvino è ancora presto per dirlo, ma intanto la Lazio di Sarri s’è sciolta come neve a sole dopo la freccia scoccata dallo svedese. Ora è abbastanza chiaro che, se prima del pareggio dei giallorossi di Puglia, non si riescono a finalizzare le occasioni per raddoppiare, e probabilmente chiuderla, poi di alibi ce ne sono ben pochi. Se non quello di un Lecce che, effettivamente, non s’è mai arreso, sventolando bandiera bianca, di un allenatore che ha studiato le mosse sullo scacchiere e di una Banda (non solo di cognome) di giocatori che se ben collegati e disposti tra di loro, insieme possono essere un’orchestra dalla melodia mortale per chiunque. Da far strabuzzare (anzi “Strefezzare”) gli occhi.

Pubblicità

P.S. – Perché intitolare una rubrica “Autogrill”? Immaginate di trascorrere là un’intera giornata: in 24 ore quante storie vedreste e ascoltereste? Quante persone incontrereste e osservereste? Quanti gesti, parole e situazioni, che rimandano a luoghi vissuti da tanti altri volti? E’ quello che si proporrà di fare questa rubrica: approfondire, dal campo o fuori dal campo, delle storie che si conoscono e rilanciare delle storie che si conoscono poco. Raccogliere respiri di vita, attimi di condivisione, istanti dove cogliere l’essenziale nei particolari, briciole di esistenze in un luogo sì preciso ma di passaggio. Come in un autogrill, appunto, un luogo in cui tutti passano per un minuto o per un’ora, un luogo dove s’incrociano casualmente esistenze, incontri ed emozioni….

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitchTwitch

 

Pubblicità

in evidenza