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ANGOLO MILAN – Il tempo delle Alchimie

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Conclusa la tourneè negli Stati Uniti, terminata la girandola di amichevoli in Italia, il Milan di Stefano Pioli comincia a disporsi sui blocchi di partenza insieme alle squadre che gli contenderanno lo Scudetto: Inter, Juventus e Napoli. Il cantiere è in fase di chiusura, il lavoro programmato e l’impianto di squadra progettato sono al 90%.

Campionato finito, siluramento dei due dirigenti di punta, vendita ad un prezzo ineguagliato del centrocampista mascotte della tifoseria, otto acquisti in fila, uno ogni tre giorni, cessione di sei calciatori fuori progetto. Un vortice.

Non una semplice ristrutturazione nè un tagliando di controllo ad un progetto sportivo di squadra cominciato nel 2019: è stata rivoluzione. L’ennesima grande rivoluzione americana.

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E adesso che l’adrenalina del cambiamento lentamente va scemando e le trattative frenetiche hanno trovato la loro quiete, comincia ad aprirsi il tempo del lavoro. I dirigenti hanno fatto il loro lavoro, adesso tocca alla guida tecnica.

Al sudore sul campo, i moduli da imparare, i movimenti da assimilare. Per il coach Pioli, alla sua quarta stagione in rossonero (alla faccia di chi lo considerava un traghettatore) è il tempo delle alchimie. Il suo tempo.

La squadra acerba del 2019 si rivelò più di quella paccottiglia gelatinosa che tutti noi credavamo fosse.

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Dopo l’orrendo 2023 giocato in Serie A, solo parzialmente compensato dal grande traguardo della semifinale in Champions League, la sfida non è poi così diversa.

Il tifoso milanista è consapevole della delicatezza estrema di questa stagione. Gli equilibri nuovi del calcio italiano si stanno decidendo adesso coi bilanci in ordine e i calciatori giusti, ma la parola finale spetterà sempre e solo al campo. Perchè, al di là delle rivoluzioni, delle trattative frenetiche, dei cori e delle chiacchiere sui social, il King Master di tutto rimane sempre il rettangolo verde. Dove l’alchimia si disvela. Dove una pietra potrebbe diventare oro e l’argento scadere in un cumulo ferroso buono per la ruggine. A Pioli l’ultima mossa. A lui la dimostrazione di riuscire a stupire ancora e vincere convincendo. Altrimenti la prossima non sarà una rivoluzione come quella chiusa da poco. Sarà un cambio molto piu chirurgico. Ma definitivo ugualmente. Il suo.

 

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