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Torino, Juric: “Insulti razzisti da pochi, ma è ora di smetterla”

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Juric Torino
Tempo di lettura: 2 minuti

 “I soliti insulti, cerchi di stare calmo ma poi diventa spiacevole. Mi hanno detto ‘zingaro’… io cerco di non reagire, di non fare casini, ma dopo un po’ diventa sgradevole. Penso che l’arbitro e la procura abbiano fatto bene a sospendere il gioco”. Così il tecnico serbo del Torino, Ivan Juric commenta le frasi razziste urlate da alcuni tifosi spezzini verso di lui. Sul finire del primo tempo Juric ha richiamato l’attenzione dell’arbitro sull’episodio.

“Non sono tante persone, però nel 2023 non si possono più sentire. E poi anche chi non insulta deve vergognarsi, perché consente agli altri di avere certi atteggiamenti”.

Il primo ad avvicinarsi è stato il capitano dello Spezia, il ghanese Emmanuel Gyasi: “Con lui ho un’amicizia profonda dai tempi del Mantova e poi i ragazzi di colore capiscono anche meglio queste situazioni”.

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Il tecnico grana analizza poi la gara vinta per 4-0. “Abbiamo risposto nei momenti in cui dovevamo fare battaglia, e messo qualità quando c’era da vincerla”. In rete anche Ilic e Ricci, due centrocampisti che stanno diventando l’architrave della squadra. “Hanno un ampio margine di miglioramento, ma come coppia è quella che mi stuzzica di più. Voglio che si buttino dentro come mezzali offensive. Hanno fatto un gol a testa e una partita molto seria dal punto di vista difensivo”.

Juric loda il gruppo. “Non è facile giocare con questa personalità a Spezia o a Verona, che sono squadre che devono salvarsi. C’è soddisfazione per il modo in cui ci stiamo esprimendo”. Poi i complimenti a Buongiorno per come ha giocato su Nzola. “E’ sempre pericoloso perché sa difendere la palla e attaccare la profondità, ma è stato frenato bene”. (ANSA).

(Foto: Depositphotos)

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