Una grande squadra non ha alibi

Una grande squadra non ha alibi, no, non può proprio permettersi di averne. Certo, possiamo dire l’ovvio, se dovesse essere arruolabile ed al cento per cento Victor Osimhen, sarebbe una grandissima notizia, ma sia lui, che Simeone ed anche Raspadori, non sono al top.

I primi due forse neanche ci saranno, Simone sicuramente non sarà della partita, Osimhen sta facendo l’impossibile da giorni per essere almeno tra i convocati, e Raspadori non è nel suo periodo di forma ottimale reduce da un recente infortunio.

E allora che si fa? A Milano bisogna andarci, questi quarti di Champions League vanno giocati con il sangue agli occhi e la voglia di mangiarsi l’erba. Non devono tremare quelle gambe dinanzi ai quasi 80 mila di San Siro, e non c’è nessuna scusa che tenga per la capolista della Serie A, sempre più vicina a diventare Campione d’Italia.

Queste sono sfide dove motivarsi è naturale, sopperire alle assenze deve essere un punto di forza e nel caso, anche un motivo di vanto. Perché i quarti andranno giocati sulla doppia sfida di andata e ritorno, e ciò che deve cambiare sarà la strategia e non l’approccio.

Perché strategicamente puoi pensare di contenere le sfuriate rossonere, che inevitabilmente saranno parecchie, perché il Milan si gioca un’intera stagione in questa Champions, divenuta incredibilmente alla portata per le tre italiane (Inter compresa), almeno in vista di una possibile finale.

Spalletti questo lo sa e su questo dovrà essere ancora più bravo con tutta la sua esperienza da tecnico navigato quale è.

In attesa di notizie definitive dall’infermeria e dal campo di Castel Volturno, il Napoli dovrà concedersi il lusso di non avere alibi: contro il Milan non c’è assenza che possa giustificare una possibile mancanza di voglia e di garra.

Potrebbe essere ancora più difficile, ma il problema è di chi già si sentiva qualificato, mica di chi ha sempre avuto i piedi per terra?!

Foto: (Depositphotos)

Follow us!