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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Pari e patta

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Arriva alla terza giornata di campionato la partita più difficile, quella dalla quale capire – in maniera più o meno affidabile – che tipo di stagione può attendersi dal Napoli 2022/2023 di Luciano Spalletti.

Primo tempo assai intenso, ma anche spezzettato a causa di interruzioni di gioco, entrate decise e interventi arbitrali.

Meno brillante rispetto alle prime due apparizioni la squadra azzurra, costretta per gran parte della partita a rincorrere i determinati avversari.

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Maggiore qualità nel secondo tempo, con Politano e Raspadori che certamente hanno alzato il livello offensivo di una compagine, che ha goduto comunque – nell’arco dei novanta minuti – dell’occasione più ghiotta con un Lozano sprecone.

E’ stato un match che dall’inizio alla fine si poteva perdere, ma che per la maggior parte del tempo il Napoli ha mostrato di poter vincere.

Migliore in campo Anguissa, capace di regalare una prestazione sontuosa nonostante un cartellino giallo preso nei primi minuti del match.
Difficile fare meglio in una serata come questa su un campo ostico e contro una squadra in forma.

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E’ finita 0-0, pari e patta.
Un po’ di anni fa, per qualcuno, era il “risultato perfetto”. Inevitabilmente per molti non sarà così, poiché prevarrà l’amaro in bocca perché una vittoria avrebbe significato primo posto e per la ghiotta occasione fallita dal laterale messicano. Contro un collettivo viola in cui hanno fatto gran bella figura Milenkovic, Amrabat ed a tratti anche Barak (con meriti certamente di un buon allenatore come Italiano), però, un punto fuori casa può certamente accettarsi, perché muove la classifica e lascia la squadra nel gruppone di testa, in attesa che le prossime partite dicano qualcosa in più sulla prospettiva in stagione.

Difficoltà di palleggio, pressing continuo e contrasto uomo su uomo: tre concetti sufficienti per sviluppare il racconto di una gara senza reti in cui Osimhen e Kvaratskhelia hanno sofferto le marcature asfissianti e la prestanza fisica avversaria.

La soddisfazione più bella del pareggio al Franchi è la sensazione di leggera delusione che rimane alla fine, in una stagione in cui – per i soloni male informati – ogni pareggio in trasferta poteva considerarsi vittoria.

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Si riparte da qui, da sette punti in tre partite e da un pareggio a Firenze, dove quest’anno probabilmente saranno davvero in pochi a portare via di più.

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