ANGOLO SPEZIA – Ricomincio da tre

“Houston, abbiamo un problema”. No tranquilli, non è l’apollo, che chiede aiuto. Ma solo il tifoso della nostra serie A, che in modo simpatico  e alla romanesca maniera, potrebbe essere definito un bel “pollo” da spennare. Niente voli alla conquista della luna. Solo la speranza di poter vedere un’altra cosa sferica che rotola su un prato verde e non nell’oscurità dello spazio. Migliaia di tifosi sono stati letteralmente sedotti ed abbandonati da Dazn nella serata di ieri.

Così, dopo aver sottoscritto un bel e sostanzioso abbonamento, moltissimi appassionati di calcio si son visti negare la possibilità di vedere le partite che si aspettavano di vedere dopo aver pagato. Ormai però, non ce la prendiamo neanche più, tanto ci siamo abituati. I sentimenti di delusione, di rabbia, di rassegnazione, stanno via via via lasciando il campo alla fantasia più sfrenata. Il leggendario dodici a zero che si mormorava durante la proiezione della corazzata Potemkin, nel film  di Fantozzi,  è diventato di colpo di nuovo attuale. Al diavolo connessioni internet, abbonamenti e compagnia bella. L’amore per il gioco più amato dagli italiani è meritevole di essere descritto con la sceneggiatura più bella. Ecco così, la nuova frontiera del calcio moderno. Ognuno di noi può finalmente scegliere di diventare quello che più gli piace: telecronista, attaccante, allenatore o commentatore TV. E soprattutto scegliersi il finale o il risultato che vuole. Tanto ormai vale tutto. In assenza di supporto tecnologico adeguato, le speranze di vedere calcio giocato sono perdute.

Per la cronaca, comunque,  lo Spezia, ispirandosi al titolo del film di Troisi, decide di “ricominciare da tre”. Tre: come i  punti per una vittoria quanto bella quanto importante. Tre,  come i protagonisti assoluti:  Nzola, Bastoni e Dragowski. Nzola  sembra essere ritornato quello di due anni fa. Bastoni è come il coltellino svizzero: buono per tutti gli usi. Il buon Simone  dà una palla al bacio a  Nzola, che prontamente butta in rete. Al resto ci pensa Dragowski che  stoppa tutti  i tentativi empolesi verso la porta aquilotta. Una volta si diceva che era solo calcio d’agosto. Ma a noi questo ferragosto in “salsa aquilotta” piace da morire.