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Ci pensa Viviani: ritorna al “Vigorito”, segna dopo 120 secondi e regala 3 punti d’oro al Benevento

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BENEVENTO-VICENZA 1-0

Quando una cosa sembra troppo facile sulla carta o addirittura la si pensa già realizzata, spesso avvengono sorprese o inconvenienti (dipende dai punti di vista dei protagonisti) inaspettati. Nella domenica, la 34esima, della campagna “Uniti dagli stessi colori” contro ogni forma di discriminazione, Benevento e Vicenza, due squadre che hanno fame di punti, partendo da galassie diverse, quella per la promozione diretta in A per i giallorossi e quella della boccata d’ossigeno vitale per i biancorossi per non retrocedere in B. E portavano entrambe fretta di raccogliere più di un punto oggi. L’ha spuntata il Benevento, faticando più del solito. Poteva anche scapparci la sorpresa, se Meggiorini non si fosse fatto cacciare ingenuamente dopo alcuni minuti di interminabili e insensate proteste. La prima notizia incoraggiante l’aveva ricevuta il Benevento ieri, a livello motivazionale e di consapevolezza: il Frosinone, che l’ha matato e steso un paio di settimane fa, in casa sua non è certo una meteora che passa da lì per caso. La Cremonese nel suo momento d’oro, che l’ultima l’aveva persa con il Pisa, ha dovuto lasciare in terra ciociara l’intero tesoro in palio. Con questa convinzione assoluta e 2 vittorie consecutive, rifilando 5 gol ciascuno non a 2 signori nessuno, ma a quel Pisa e a quella Reggina spauracchi di molte in questa stagione, il Benevento continua ad avere nella sua testa il rincorrere la promozione diretta in Serie A per la terza volta in 5 anni, senza dover passare per le forche caudine dei play-off.

L’ORDINE DEL VICENZA. Ma il Vicenza non era venuto certo per guardare e per assistere impotente alla cronaca di una sconfitta annunciata. Urgevano punti per la salvezza e alla svelta. Al 5’ inizio scoppiettante del Vicenza con il più giovane in campo (classe 2001) Ranocchia che serve Diaw sul filo del rasoio, il quale si ritrova tutto solo e insacca facilmente. Mezzo millimetro di fuorigioco rilevato dal check del Var nega la gioia della prima sorpresa della giornata. Tutto da rifare. I giallorossi, allenati da Caserta, rispondono all’11’. Corner di Acampora, sempre più fondamentale per i meccanismi di gioco, a pescare Ionita sul secondo palo che di testa impegna Grandi. Benevento col piede sull’acceleratore. Al 22’ Elia s’invola e mette in mezzo, ma né Improta né Forte riescono a trovare il tempo giusto per un eventuale stop a seguire o per un tiro di prima intenzione. Al 29’, da un punizione procurata da Elia, Calò appoggia per Acampora che di esterno destro, nel traffico di gambe dell’area vicentina, timbra incredibilmente un palo netto. Benevento vicinissimo al vantaggio. Pochi minuti dopo, al 32’ Il Benevento perde Insigne per un problema muscolare. Dopo Lapadula, torna indisponibile anche Insigne. Al suo posto Tello, andando a ricoprire, per il momento, il ruolo di Improta a sinistra. Mentre Improta nella scacchiera tattica sostituisce proprio Insigne. Tatticamente non cambia niente. Dalle parti della difesa beneventana però la retroguardia giallorossa non riesce a frenare Cavion, che accentrandosi colloca un assist sul secondo palo, dove per un niente Zonta non c’arriva. Il Vicenza si riaffaccia davanti, provando a trovare una continuità alla sua azione, e ai suoi risultati altalenanti (vedi nell’ultima partita un pareggio con il Crotone in superiorità numerica per buona parte della partita, che grida ancora vendetta. Nel duello tra Vogliacco e Diaw, al 41’ è il centravanti dei lanerossi, in prestito dal Monza, a spuntarla. Ma la conclusione è comodamente bloccata da Paleari. Il Vicenza è riuscito non solo a mettere dei materassi morbidi per attutire i colpi dei giallorossi, ma ha provato anche a spaventare nel primo la porta difesa da Paleari. Alla fine del primo tempo la follia che non t’aspetti. L’attaccante Meggiorini, molto polemico durante tutto il corso della prima frazione, dopo un recupero palla di Calò, protesta per un presunto fallo. L’insistenza delle proteste, in modo veemente oltre le righe con il quarto uomo Carrione, gli costano il primo giallo. Dopo i due minuti di recupero, Meggiorini insiste arrabbiato con Maggioni, il quale gli sventola il doppio giallo. Espulsione sacrosanta.

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IL DISORDINE DELLA SCIOCCHEZZA DI MEGGIORINI. La squadra di Brocchi che si vede un enorme masso piovergli sulla testa. Dopo, come detto, un buon primo tempo disputato in modo ordinato sul piano tattico, s’è ritrovato ad affrontare la ripresa in inferiorità numerica. Dalla sorpresa di non voler essere la vittima sacrificale dei giallorossi al famoso inconveniente imprevisto. Il Benevento si riassesta per provare a pungere fin dai minuti iniziali. Il gol arriva al quarto d’ora del secondo tempo col rientrante Viviani, assente dal “Vigorito” dallo scorso dicembre perché reduce da un intervento all’ernia inguinale. Acampora ruba palla a Bikel sulla fascia destra del Vicenza e, dopo un dribbling, serve Viviani che la angola in modo preciso alla sinistra dell’incolpevole Grandi. Dopo il vantaggio, il Benevento gestisce, ma il Vicenza non si perde affatto d’animo. Al 74’ il neoentrato Giacomelli s’incarica di battere un calcio di punizione, l’estremo difensore giallorosso Paleari sceglie di anticipare tutti deviando la pericolosa parabola in corner. Nel finale, al quarto dei 5 minuti di recupero concessi, un Vicenza denudato di uomini dietro, perché tutti davanti alla ricerca di un pari che in 10 avrebbe avuto il sapore della favola, e contropiede facile del Benevento, con il doppio scambio tra Acampora e Farias, con una stilettata del monumentale Acampora con Grandi che si distende. Tutto è stato, alla fine, tranne che un impegno agevole per i giallorossi, nel giorno della 200esima partita del suo capitano Letizia. Nonostante un Vicenza con un “piede nella fossa” della serie C (ma che ha retto benissimo l’urto e in 10 per un tempo non s’è affatto arresa) E nonostante la superiorità numerica per un intero tempo. Roba da mordersi le mani per la squadra di Brocchi. Da dimenticare in fretta l’intemperanza eccessiva di Meggiorini per riprendere il cammino verso la salvezza, ora più che mai in salita. Non dimenticherà tanto presto questo pomeriggio, invece, Mattia Viviani. Succede tutto in 120 secondi al nazionale under 21, ex Brescia e Chievo: entra per dare tutto nell’ultima mezz’ora, viene servito sui piedi da Acampora dopo un illuminante slalom, prima palla giocabile trovandosi al posto giusto nel momento giusto, firma decisiva della giornata. Ci pensa lui: piacere, Viviani!

IL TABELLINO

Benevento (4-3-3)

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Paleari; Elia, Vogliacco, Barba, Letizia (76’ Foulon); Ionita (58’ Farias), Calò (58’ Viviani), Acampora; Improta, Forte (76’ Moncini), Insigne (32’ Tello).

All. Caserta

Vicenza (4-2-3-1)

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Grandi; Maggio, Padella, De Maio, Bruscagin (69’ Giacomelli); Zonta (69’ Dalmonte), Bikel, Cavion (88’ Teodorczyk); Ranocchia (58’ Lukaku), Meggiorini; Diaw.

All. Brocchi

Arbitro: Maggioni di Lecco

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Reti: 60’ Viviani

Espulsi: Meggiorini (V)

Ammoniti: Calò (B), Bikel (V), Ranocchia (V), Improta (B), Meggiorini (V)

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Recupero: 2’ primo tempo; 5’ secondo tempo

LA CRONACA IN….10 PASSAGGI

5’ Inizio scoppiettante del Vicenza con il più giovane in campo (classe 2001) Ranocchia che serve Diaw, che si ritrova tutto solo e insacca facilmente. Il check del Var evidenzia un fuorigioco del centravanti sull’assist di Meggiorini, arrivato leggermente in ritardo rispetto alla risalita dei difensori giallorossi

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11’ Corner di Acampora a pescare Ionita sul secondo palo che di testa impegna Grandi

22’ Benevento che inizia a mettere il piede sull’acceleratore. Elia s’invola e mette in mezzo, ma né Improta né Forte riescono a trovare il tempo giusto per un eventuale stop a seguire o per un tiro di prima intenzione

29’ Da un punizione procurata da Elia, Calò appoggia per Acampora che di esterno destro, nel traffico di gambe dell’area vicentina, timbra incredibilmente un palo netto. Benevento vicinissimo al vantaggio

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32’ Il Benevento perde Insigne per…..Entra Tello, andando a ricoprire, per il momento, il ruolo di Improta a sinistra. Mentre Improta nella scacchiera tattica sostituisce proprio Insigne. Tatticamente non cambia niente. Dalle parti della difesa beneventana però la retroguardia giallorossa non riesce a frenare Cavion, che accentrandosi colloca un assist sul secondo palo, dove per un niente Zonta non c’arriva.

41’ Tra Vogliacco e Diaw, questa volta è il centravanti in prestito dal Monza a spuntarla. Ma la conclusione è comodamente bloccata da Paleari. Alla fine del primo tempo viene espulso, per doppia ammonizione, l’attaccante Meggiorini, al termine di reiterate proteste iniziate durante il tempo di recupero, che gli erano costate il primo giallo.

50’ Il Benevento si affaccia subito nell’area di rigore vicentina. Ancora Elia a calibrare un cross pericoloso, Forte impreciso nella conclusione a colpo sicuro di testa

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60’ Neanche in campo da 120 secondi, nel giorno del suo ritorno in campo in casa (dopo un intervento chirurgico all’ernia inguinale) è Mattia Viviani a risolvere il match. Acampora ruba palla a Bikel sulla fascia destra del Vicenza e, dopo un dribbling, serve Viviani che la angola in modo preciso alla sinistra dell’incolpevole Grandi.

74’ Il neoentrato Giacomelli s’incarica di battere un calcio di punizione, l’estremo difensore giallorosso Paleari sceglie di anticipare tutti deviando la pericolosa parabola in corner

94’ Vicenza scoperto, alla ricerca di un pari che in 10 avrebbe il sapore della favola, e contropiede facile del Benevento, con il doppio scambio tra Acampora e Farias, con una bordata del monumentale Acampora con Grandi che si distende.

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