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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule è… alla sosta per non fermarsi

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Tempo di lettura: 3 minuti

Alcune volte la vita si diverte ad essere molto simile ai primi 45 minuti di Napoli – Udinese.

Aspettative, occasioni da sfruttare, obiettivi da raggiungere, ma… nulla di fatto.

Anzi… battute d’arresto, passi indietro e addirittura paura ed angoscia nel timore di fantasmi già apparsi in passato.

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Nell’esistenza degli uomini serve spesso un episodio fortunato, una coincidenza favorevole, qualcosa che muti il divenire dei giorni.

In un sabato pomeriggio al Maradona, invece, è bastato far entrare in campo Dries Mertens, aumentare l’intensità offensiva e liberare la voglia di calcio di uno straordinario attaccante affamato di gol.

Non è la prima occasione dell’anno in cui la squadra di Spalletti soffre per larghi tratti in casa al cospetto di compagini sulla carta assai meno attrezzate, col copione che spesso è lo stesso: sterile predominio nel possesso palla, passaggi a vuoto dietro la linea del centrocampo e gol subito in modo neanche troppo casuale.

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La prima delle nove partite più importanti della stagione ha rischiato – dunque – di diventare per cinquanta minuti buoni un altro passo falso, utile ad alimentare discussioni, polemiche e confronti su moduli, giocate e condizione fisica complessiva.

Si parlerà d’altro, invece, per due settimane.

Grazie ad undici minuti magici a cavallo dell’ora di gioco, infatti, il Napoli ha conquistato tre punti importantissimi. La vittoria che vale quota 63 in classifica ha il volto mascherato di Victor Osimhen, ma è figlia di un atteggiamento totalmente mutato grazie all’energia, all’entusiasmo ed alla voglia del centravanti belga, che ha dato nuova verve ai compagni e rigenerato fiato e voce sugli spalti finalmente gremiti.

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Johann Wolfgang von Goethe, non propriamente uno qualunque, ha affermato che il modo migliore per raggiungere un traguardo è “senza fretta, ma senza sosta”. Ed invece dopo due vittorie consecutive il campionato si ferma, prima di presentare – alla ripresa e fino a Pasqua – tre match non banali contro Atalanta, Fiorentina e Roma.

Mai prima d’ora, probabilmente, c’è stato così poco tempo per provare a fare così tanto.

A Bergamo mancheranno in attacco ed in difesa Osimhen e Rrhamani (speriamo non Di Lorenzo, ancora decisivo sulla destra) e ciò responsabilizzerà ancor più un organico che prima o poi dovrà comprendere che i sogni piccoli costano tal quale i grandi e dunque è cosa buona non risparmiarsi.

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C’è – in generale – una vita che sceglie la musica.

C’è anche – però – chi decide di ballare dinanzi ad un pubblico esigente.

Poco importa se si danza in punta di piedi o volteggiando capriole.

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Fondamentale è affrontare la sosta… per non fermarsi.

Continuando ad avere le mani sul manubrio, alzando la testa solo alla fine e pedalando forte.

 

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