Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule è… orgoglio e pregiudizio: missione Champions!
Lo si poteva immaginare nelle aspettative più felici e nei desideri più reconditi: il Napoli è andato a Firenze con gli occhi della tigre e – nonostante pali e traverse che ancora tremano – ha conquistato gli agognati tre punti.
La fede, si sa, consente di partire, ma è la costanza che fa raggiungere i traguardi.
La squadra di Gattuso da un paio di mesi ha cambiato marcia, schiacciando il piede sull’acceleratore e inanellando una serie di risultati utili a consentire, vincendo l’ultimo match, il rientro nella competizione europea più rinomata, prestigiosa ed avvincente.
Anche a Firenze il collettivo azzurro ha messo in campo le qualità migliori, rese ancor più brillanti da un centravanti che – con prestazioni super – ha già conquistato la fiducia di tutta la squadra, che poi si illumina ancor più ogni qualvolta a splendere è il suo bravo capitano.
Lorenzo Insigne è l’alfa e l’omega della quasi totalità delle occasioni offensive azzurre, con Osimhen e Zielinski a certificare senza appello la qualità indiscutibile d’una rosa costruita per lottare al vertice.
Cuore, grinta, determinazione e coraggio: contro Vlahovic, Ribery e compagni, il Napoli ha chiuso un cerchio, recuperando non esattamente i tre punti che il 29 aprile 2018 sancirono la fine del sogno, ma la convinzione che nulla è precluso per chi è cosciente dei propri mezzi e lotta alacremente per raggiungere i risultati cui ambisce.
Tutti, comprensibilmente, temevano l’insidiosa trasferta in terra toscana, abituati come siamo a trattare come ostacoli tutto quel che si para davanti quando alziamo gli occhi dal traguardo.
Ed invece con entusiasmo ed unità d’intenti, Gennaro Gattuso è riuscito a conquistarsi un match-ball per l’ultima di campionato.
Sapere dove andare e dirigersi verso quella direzione con tutte le forze che si hanno in corpo aiuta ad affrontare la vita con lo spirito di chi – effettuando una scelta – sta provando a cambiare il futuro.
“Un uomo”, si è letto spesso, “va giudicato dalle scelte. Non tanto da quelle giuste, ma da come è riuscito a venirne fuori da quelle sbagliate”. Nessuno sa su quale panchina siederà l’anno prossimo l’attuale allenatore azzurro, ma tutti assicurano da tempo che le strade col Napoli siano destinate a separarsi. Chiunque però provi in ogni caso a giudicare la stagione azzurra non potrà che prendere atto della capacità del mister di avere il coraggio di cambiare idea e di intuire che la costruzione verticale su Osimhen necessitava di filtro a centrocampo e ripartenza veloce, presidio difensivo sulle fasce affidato alle garanzie Di Lorenzo e Hysaj e qualità complessiva passante nei piedi ispirati di Insigne, Zielinski, Politano e Fabian Ruiz.
Entrato in campo con carattere e voglia di vincere, a Firenze il Napoli ha mostrato di meritare l’Europa che conta.
Dopo un biennio di abbracci mancati e sorrisi mai spesi, la squadra azzurra ha da un po’ di tempo ricominciato a stupire e rendere tutti orgogliosi, spazzando via i pregiudizi di tutti coloro che vedono quel che gli pare ignorando ciò che invece è evidente.
Contro il Verona sarà necessario mantenere alta la concentrazione e riparare alla brutta prestazione del girone d’andata. Formalmente in palio vi saranno infatti solo i tre punti, sostanzialmente – invece – l’appuntamento sarà col grande ritorno nel gotha europeo, dove il Napoli ha dimostrato in passato di saper stare con merito, al di là di ogni ragionevole dubbio.
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