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Angolo del tifoso

ANGOLO FIORENTINA – Viola shocking

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Il Napoli asfalta la Fiorentina. Finisce con un tennistico 6-0 e la figuraccia assume proporzioni gigantesche.

Nel calcio certi risultati possono starci, per carità, soprattutto se gli avversari nel primo tempo calciano quattro volte nello specchio della porta e battono altrettante volte implacabilmente il povero Dragowski. Ma è l’atteggiamento ad essere incomprensibile.

Che non ci siano stati ammoniti non è spiegabile. Da che mondo è mondo, quando in campo le cose cominciano a mettersi male sul serio arriva una reazione nervosa, con una serie di falli che bloccano un’umiliazione. 

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Prandelli, dal canto suo, aveva accontentato parte della critica, schierando dall’inizio una squadra più offensiva, con Callejon e Ribery subito dietro a Vlahovic.

Siamo sicuri fosse l’idea migliore, contro una, delle squadre più pericolose del campionato?

Eppure i ragazzi avevano retto bene dopo il gol iniziale di Insigne al 5′. Si stava gestendo una partita con almeno tre occasioni nitide create. Prima una traversa dopo un tiro-cross di Biraghi, poi Ribery, che a colpo sicuro trovava un grande Ospina, ed infine ancora il laterale della Nazionale che col suo sinistro sibilava il secondo palo.

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Da lì abbiamo assistito ad un finale di primo tempo con Demme al 36′, Lozano al 38′ e Zielinski al 45′ che portano il Napoli all’apoteosi ed i viola nel baratro più profondo.

Nell’intervallo accade qualcosa: Ribery non rientra in campo e al suo posto troviamo Kouamè.

Il tecnico di Orzinuovi dirà in conferenza che è un campione, ma a volte si ferma e non se ne conosce il motivo. La sensazione forte è che non se la sia sentita di rientrare con quel punteggio.

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Sarebbe un gesto grave, un gesto che la Società non dovrebbe tollerare. 

Il secondo tempo, come immaginerete, è pura accademia del Napoli, giusto il tempo di altre due reti. La prima per un rigore calciato e realizzato da Insigne. La seconda dopo una serpentina di Politano che salta i viola come birilli.

Fischia Chiffi la fine ed è una liberazione.

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Siamo in fase di mercato e sappiamo che la squadra manca di un regista e di un attaccante.

Ad oggi si è parlato molto di stadio, ma il campo rimane abitato da figure che non dimostrano attaccamento alla maglia viola.

Una società che programma andrebbe subito a tagliare i rami secchi. Per poi ripartire. Perché a Firenze non ne possiamo più di Campionati così. 

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In ogni caso, sempre e comunque, forza Fiorentina.

a cura di Marco Collini

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