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ANGOLO DEL TIFOSO MILAN – Derby: il primo atto è del Milan

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E’ il Milan che si aggiudica il primo covid-derby della storia.

Una partita caricata a molla da quattordici giorni, un’attesa infinita, estenuante.

L’atmosfera in un San Siro vuoto è sempre strana, durante un derby così atteso, a dir poco lunatica. Niente torcida, niente coreografia, nessun boato. Un austero derby in tempi di Pandemia.

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L’Inter, anti-Juve designata, parte favorita e il Milan deve superare l’ennesimo esame di big-quasi-ritrovata.

Il primo tempo è roba per gli amanti del Calcio. Il Milan difende compatto con il solo Ibra avanti, vero Dominus dell’attacco rossonero che già al decimo minuto, su assist di Calhanoglu, si procura il rigore che sbaglierà ma ribadirà in rete su respinta centrale di Handanovic.

1-0 e neanche il tempo di realizzare che il Milan trova il roddoppio. Cambio di gioco provvidenziale di Saelemekers che trova Leao dalla parte opposta. Il portoghese brucia D’ambrosio, penetra in area e offre un cross basso ma teso ad Ibrahimovic che deve solo spingere la palla dentro.

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2-0 e Conte in panchina è già agli incoraggiamenti, arrotolandosi le maniche della camicia. L’Inter non si perde d’animo, riorganizza le idee e si ritrova aggrappandosi ad Hakimi, Barella, Lautaro e allo strabordante Lukaku che accorcerà siglando l’ 1-2, alla mezz’ora.

I gol della partita finiscono in questa mezz’ora ma il duello prosegue. Calabria tiene bene a destra contro Perisic, Bennacer e Kessie coprono e ripuliscono la mediana con un’intelligenza tattica ed una pulizia tecnica che da tempo mancava con questa continuità, Saelemekers si conferma duttile e calciatore dalla giocata semplice ma intelligente, Calhanoglu sempre nel vivo delle azioni, mai davvero impensierito dalla marcataura di un inadeguato Brozovic e Ibra completa facendo reparto da solo.

L’Inter spingerà per tutto il secondo tempo, il possesso palla sarà suo con quasi il 54%, i tiri nello specchio cinque contro i quattro rossoneri, i passaggi riusciti 364 contro i 275. Hakimi manda a lato di poco una botta di testa quasi a colpo sicuro e il VAR toglie a Lukaku un rigore, giudicando un tocco di Kjaer come intervento fortuito e quindi convalidando il fuorigioco sul passaggio di Barella.

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Il Calcio non è il pugilato, non si vince un incontro ai punti ma ai gol segnati e l’Inter non troverà il pareggio.

Il Milan si conferma squadra solida, senza particolari funamboli in campo, senza colossi ma con uno svedese alto due metri con la licenza di fuoriclasse. Dalla primavera del 2012 il Milan torna primo in vetta solitaria, a punteggio pieno dopo quattro giornate, come non succedeva dal 1995-96, con nove gol fatti e solo uno subito in quattro partite. Per tornare big, dopo una crisi lunga sette anni, non manca molto altro.

a cura di Marco Massaro

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