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#6Maggio1987 – Fijne Verjaardag Dries, Auguri Cirù

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Lovanio, Belgio. Il 6 Maggio 1987 nasceva Dries Mertens. Meglio noto come Ciro. Un napoletano d’adozione amato da tutto il popolo azzurro, arrivato a Napoli senza grosse ambizioni ma divenuto, dopo sette anni all’ombra del Vesuvio, il miglior marcatore della storia azzurra insieme a Hamsik.

Oggi, nel giorno del suo compleanno, l’augurio da fargli sembra uno solo: quello di restare a Napoli firmando il prolungamento di contratto.

I love you
Yeah
Baby, I love you so
I want you to know
That I’m going to miss your love
The minute you walk out that door

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So please don’t go
Don’t go
Don’t go away
Please don’t go
Don’t go
I’m begging you to stay’

Iniziava così “Please don’t go” dei KC and The Sunshine Band (1979).
Tutto focalizzato sul termine STAY, restare, che è un po’ una richiesta e una preghiera di non andare via.
Mi mancherà il tuo amore dal momento in cui varcherai quella porta“: questa è la frase cardine. Del testo e del concetto che lega la canzone al calciatore di cui si parla. Dries, Ciro.

Si, perché il Napoli e Napoli stessa non possono fare a meno di Dries Mertens. Non possono fare a meno di colui che si è eletto capopopolo e che è assolutamente riconosciuto tale.

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IL RINNOVO

Mertens in un’esultanza al San Paolo

La situazione rinnovi, in casa Napoli, è una grana che da tempo sta preoccupando la maggior parte dei tifosi partenopei. Su Mertens, però, il Napoli pare abbia voluto puntare forte. L’intenzione, come vi abbiamo raccontato a più riprese, è quella di rinnovare il suo contratto in scadenza e, nonostante il forte pressing di alcuni top club sul belga, il matrimonio tra Napoli e Ciro pare destinato a continuare. Il pranzo tra l’attaccante ed il patron azzurro De Laurentiis ne è la prova lampante e solo l’emergenza Coronavirus non ha permesso di mettere nero su bianco il futuro di Ciro a Napoli.

C’è anche da dire che un calciatore come lui difficilmente potrà essere rimpiazzato, fuori e dentro al campo. Certo, l’età avanza – da oggi sono 33 – ma Mertens resta un punto fermo sul prato verde e nel gruppo azzurro.

Si, perché Dries, oltre ad essere un giocatore formidabile e forte come pochi, resta il vero leader di questo Napoli.

Tenace come pochi, leggero come nessuno e, soprattutto, collante per un intero gruppo.

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Basta osservare il modo in cui vive il rapporto di “rivalità” col suo compagno di ruolo Milik. Tendenzialmente, se gioca uno, non gioca l’altro. Ma, nonostante siano in costante ballottaggio, Dries incoraggia Arkadius come un Mister, come un amico, come una persona che tiene sinceramente ad un’altra, come chi ancora crede e investe nei rapporti umani.

DRIES TUTTOFARE

Dries esulta con Callejon

Dries, duttilità tattica come quasi nessuno mai. Pochi calciatori passati all’ombra del Vesuvio, infatti, sono stati tanto performanti in ruoli diversi.

Dries, sensibile, solare ed originale come pochi altri. Ha sempre un sorriso per tutti: compagni di squadra, Staff, tifosi. Ed ogni goal è una sorpresa, non solo rispetto alle modalità realizzative ma anche alle esultanze proposte e alle relative dediche. Dal cagnolino preso in canile, all’amico tassista, dalla città di Napoli, bella da vivere, al magazziniere Starace.

Lo storico Tommy, magazziniere del Napoli, tempo fa, ha avuto un piccolo incidente in scooter. Dopo avergli dedicato il goal in Champions League con un’esultanza non immediatamente decodificabile, Dries Mertens si è presentato a sorpresa nella sua casa di Vico Equense per fargli visita.

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CAMPIONE ANCHE FUORI DAL CAMPO

Mertens con i magazzinieri Tony e Tommaso

Mimmo Carratelli, sul Guerin Sportivo, racconta Mertens: “Dries non perde tempo alla playstation. Vive intensamente la città. E il pallone è una parte della sua storia napoletana. Dries corre da Aurora in ospedale, la bimba che ha il cancro, e gioca con lei “a moglie e marito”. Corre in Piazza Garibaldi per sfamare i senzatetto con tranci di pizza. Dries è ai baretti di Chiaia, ai Quartieri spagnoli, alla Sanità. È la vita di Napoli che lo attrae, il dolore e la gioia dei quartieri più popolari. “Non mi muovo da Napoli, sono napoletano”, dice”.

E sul campo, una dote in particolare contraddistingue Ciro da tutti: l’umiltà. L’umiltà di mettersi a totale disposizione del gruppo.

È che forse Dries non sa di essere Dries Mertens, non ha capito davvero chi è qui.

Un fuoriclasse, in modo più o meno consapevole, spesso tende ad anteporre il singolo al gruppo. Lui, invece, in sette anni di Napoli non lo ha mai fatto.

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E allora, caro Dries Mertens, neo trentatreenne, non penserai mica di lasciare la tua terra?

In ogni caso, una cosa è certa: qualunque cosa tu voglia fare, tu e Napoli resterete legati per sempre. E non si tratta di goal, assist e tutto ciò che riguarda la sfera calcistica. No. Qui si parla di altro. Qui si tratta di sentimenti.

Un belga trapiantato nella terra di Partenope, divenuto più scugnizzo di uno scugnizzo, non potrà mai essere dimenticato.

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Dries, Napoli sarà tua per sempre. E tu sarai, comunque e sempre, il nostro Ciro.

Fijne Verjaardag Dries – Auguri Cirù

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