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CALCIO E STORIA – Gol fantasma

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Da alcuni anni, grazie alla “goal line tecnology” non si sono più verificati episodi di gol fantasma.

In Italia tutti quanti ricordano il clamoroso gol non convalidato a Muntari in un Milan – Juve del 2012, decisivo nell’assegnazione del tricolore di quell’anno.

Nella storia del calcio si ricordano diversi episodi di questi cosiddetti gol fantasma.

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Passiamo a ricordarne qualcuno.

Nel 1966 in Inghilterra, durante la finale dei mondiali di calcio (allora ancora si chiamava coppa Rimet), l’Inghilterra sconfisse la Germania 4-2 ai supplementari grazie alla terza rete convalidata all’inglese Hurst, il cui tiro colpì la traversa facendo rimbalzare la palla sulla linea di porta.

L’arbitro e il guardalinee convalidarono il goal, ma di fatto la palla non varcò mai interamente la riga di porta.

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In italia, il gol fantasma più incredibile si verificò in un Ascoli-Bologna del 1975, partita durante la quale Savoldi, attaccante del Bologna, si vide respingere la palla che stava entrando in rete, da un raccattapalle appostato in prossimità del palo della porta squadra ascolana.

La terna arbitrale, tra l’incredulità generale, non si accorse del tocco del raccattapalle ascolano poichè pensò che la palla fosse carambolata sul palo.

La partita fu vinta dal Bologna, ma il protagonista che passò alla storia fu il raccattapalle: Domenico Citeroni, il suo nome.

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Qualche anno prima, nel 1967 fu proprio grazie ad un gol fantasma che venne introdotta per la prima volta in Italia la moviola in TV (citata anche da Toto Cutugno nel suo “L’italiano”al festival di Sanremo), per analizzare una partita di calcio.

L’episodio incriminato si verificò in un Inter-Milan, quando Rivera colpi’ la traversa e la palla ricadde in prossimità della linea, ma di fatto non entrò.

Sempre il Milan fu protagonista di altri due clamorosi episodi.

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Nel 1988 in una partita di coppa campioni a Belgrado contro la Stella Rossa, il difensore jugoslavo Vasiljevic fece entrare la palla nella propria porta di oltre mezzo metro, ma l’arbitro non convalidò.

Due anni più tardi in Bologna- Milan, un tiro di Marronaro dopo una carambola varcò la linea di porta, ma Pazzagli respinse lo stesso la palla ingannando l’arbitro.

La partita fini 0-0, ma il Milan fu comunque superato in classifica dal Napoli, perchè ottenne sempre nella stessa giornata la vittoria a tavolino contro l’Atalanta, per l’uscita di Alemao del Napoli, colpito da una monetina.

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Agli onori della cronaca e della storia passo’ la monetina di Bergamo, mentre nessuno o quasi si ricorda del gol fantasma di Marronaro.

Un altro gol fantasma che fu decisivo per l’assegnazione del tricolore, si verificò nel 1998 in un Empoli- Juventus.

L’empolese Bianconi si vide non assegnare il gol del pareggio, nonostante il suo colpo di testa mandò la palla per diversi centimetri dentro la porta: il portiere juventino Peruzzi, infatti, smanacciò ugualmente la palla e l’arbitro non convalidò.

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Nel 1975, durante la partita Novese-Spezia di serie C, il giocatore dell Spezia Bonanni fu protagonista di una colossale svista arbitrale.

Il giocatore spezzino scaricò un missile che finì dritto in porta e sfondò la rete.

L’arbitro non vide il pallone in gol, nonostante le maglie slabbrate della rete fossero una prova evidente.

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La Novese vinse 2 -1.

In seguito, quell’arbitro – che ironia della sorte si chiamava Migliore – ammise il suo errore, ma ormai la frittata era fatta.

Andrea Schiano di Zenise

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