I nostri Social

News

Platini: “VAR questione di potere, serve a salvare il c**o ai dirigenti arbitrali”

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 2 minuti

Una carriera di luci ed ombre, sia in campo che fuori, quella di Michael Platini. L’ex presidente UEFA e bandiera della Juventus è stato intervistato dal Corriere dello Sport, al quale ha rilasciato alcune considerazioni sul massimo organo calcistico europeo. Non sono mancate, ovviamente, anche le opinioni sulla VAR, a cui Platini si è sempre opposto. Queste le sue parole, come riportate da Calciomercato.com:TARDELLI – “Mi auguro che Tardelli (candidato AIC) trovi delle sponde solide in tutti i settori. Ce la farà, Marco è un grande rompiballe. Ha un forte senso della giustizia, lavorerà per tentare di aggiustare le cose in un mondo che non ama gli stravolgimenti…”.

POTERE – “E’ tutta una questione di potere, chi ce l’ha, chi lo detiene non lo vuole dividere con altri. Il potere nessuno lo regala. Le regole del calcio le stabilisce da cent’anni l’International Board, siamo a livelli di consuetudine. L’obiettivo di Marco è interessante proprio perché insegue nuovi equilibri. Certe dinamiche, alcune situazioni le può interpretare correttamente solo chi sul campo c’è stato”.

NON E’ TARDI – “No, non è tardi. Io mi sono sempre impegnato a livello sindacale per la categoria, quarant’anni fa portai avanti la battaglia dei contratti per i calciatori francesi. Oggi però l’asticella si è alzata, come dite voi in Italia, il calciatore deve impegnarsi più politicamente che sindacalmente… Togli sindacalmente…”.

Pubblicità

IL VAR – “L’ho detto dal primo minuto, non me la sono tenuta per me, ho dichiarato la mia opposizione alla tecnologia soprattutto se usata in questo modo. Il calcio non può essere arbitrato dal video. La televisione falsa la percezione dei singoli episodi. Il calcio è uno sport di contatto, ci sono interventi assolutamente regolari che, se passati al filtro della televisione e addirittura rallentati poi, comportano interpretazioni inaccettabili. Il fallo deve essere valutato e giudicato da vicino e in tempo reale. La chirurgia arbitrale, il calcio dei centimetri, è inaccettabile. Il Var uccide anche l’emozione del gol, obbliga i calciatori a festeggiarlo cinque mesi dopo e addirittura due volte… Per un calcio più giusto e più calcio non serve il Var, ma un buon arbitro. Le polemiche sull’applicazione della tecnologia non sono un’esclusiva italiana, in tutta Europa se ne discute. La Premier era contraria e da tempo utilizza la tecnologia secondo principi tutti suoi, in Spagna non sono mancati i casini, in Germania anche, in particolare il primo anno”.

UNA CAZZATA – “Il Var non risolve le cose, le sposta e non porta alcun tipo di giustizia. Cazzata? Confermo.  Perché esiste? Per salvare il culo ai dirigenti arbitrali. Oggi non si parla più dell’arbitro, ma del Var. Che toglie responsabilità soprattutto a chi gli arbitri li dirige”.

IL FAIR PLAY UEFA – “Non voglio sapere cosa è successo dopo, non me ne frega niente. Sono fuori da cinque anni. Il principio ispiratore era imporre ai club di spendere soltanto in rapporto alle loro possibilità, tanto ricavi tanto spendi. Il FPF doveva servire anche da stimolo per l’auto-sostenibilità, per la crescita delle strutture, dei settori giovanili. Come e perché le cose siano cambiate lo devi domandare a Ceferin, non a me”

Pubblicità

in evidenza