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ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule è… un sussulto di dignità che porta finalmente il sorriso

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Per il tifoso napoletano quanto successo negli ultimi anni è stata una bella eccezione.

Perché – da sempre – all’inizio di ogni campionato ci si augurava due cose, importanti più delle altre: una salvezza tranquilla e vincere almeno una delle due partite con la Juve.

Segno, quest’ultimo, di quanto sia sentito il match contro i bianconeri, molto più di una semplice partita di calcio (https://www.lebombedivlad.it/2020/01/26/napoli-juventus-molto-piu-di-una-partita-di-calcio/).

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Negli ultimi anni, grazie soprattutto all’uomo con gli occhiali seduto stasera sull’altra panchina, gli azzurri hanno lottato sempre tra le prime due posizioni e, a dire la verità, alle cose belle ci si abitua subito.

La vittoria di stasera non salva (per ora) la stagione. Serve – però – a far capire che gli azzurri probabilmente si salveranno e che, con pochi ma inevitabili aggiusti (soprattutto tattici), qualche soddisfazione il Napoli potrà togliersela anche in una stagione apparentemente maledetta come quella di quest’anno.

Concentrazione massima, applicazione tattica esasperata e grandi prestazioni individuali di Hisaj, Di Lorenzo, Mario Rui, Demme e Insigne, hanno ridimensionato una Juve parsa davvero poca cosa, capace di tirare mezza volta in porta (sul gol di Ronaldo non va esente da colpe neppure Meret) e messa – peraltro – anche male in campo.

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Venire al San Paolo e schierare un tridente pesante composto da Cristiano Ronaldo, che non corre, ed Higuain, che non rientra, è supponente, rischioso nel momento in cui Pjanic & co. non riescono a correre all’indietro così bene come sono abituati a farlo in avanti quando portano palla. Rabiot un fantasma, Cuadrado ed Alex Sandro terzini che, se attaccati alle spalle, valgono davvero poco. Non a caso, sul primo gol, Zielinski sfrutta una non marcatura del colombiano, poco abituato a guardarsi alle spalle.

Bella conferma di Diego Demme, divenuto in due partite già imprescindibile. Acume tattico, determinazione e tanta personalità: il tedesco-napoletano deve solo toccare il pallone una volta in meno e cercare, quando c’è spazio, la soluzione più difficile.

Rivedibile – invece – Lobotka, che non è alternativa al numero 4, ma deve piuttosto giocarci accanto.

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Serata straordinaria di Lorenzo Insigne (leader e trascinatore, finalmente) e Elseid Hisaj (ritrovato e concentrato). Sono quelli spesso criticati (a ragione) più di tutti gli altri, ma stavolta ogni tifoso deve alzarsi in piedi ad applaudirli.

Vincere con la Juve non è mai facile, né banale.

Vincere con merito non è scontato.

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Vincere – nelle situazioni attuali – sembrava un miracolo.

Ed invece il San Paolo ha ruggito di gioia come quasi mai ha fatto quest’anno.

Il 26 gennaio 2020 è ormai passato, ma se c’è una cosa che deve eternarsi è la voglia di 11 ragazzi d’azzurro di farsi applaudire dando l’anima.

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Non è la migliore partita giocata quest’anno, dunque vincere coi primi della classe vale ancora di più.

La differenza tra l’impossibile ed il possibile – si sa – è nella determinazione degli individui.

Ne serve molta… ed il Napoli lentamente la sta ritrovando.

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Qualcuno può definirle “emozioni”, io le sensazioni di Napoli-Juventus 2-1 le chiamo “dignità” e “rispetto”.

La prima va difesa e rivendicata, perché quest’anno spesso la si è persa; il secondo – per pretenderlo – bisogna meritarlo.
Con tante serate come quella di ieri sera.

Perché ogni vittoria vale tre punti, ma quella contro la Juve vale per forza di più.

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