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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – L’uomo giusto al posto giusto

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Thuram Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus supera il Verona per 2 a 0 e rilancia la sfida per un posto tra le prime quattro della classifica.

Nessuno, ovviamente, si azzarda a parlare di scudetto, data la nota mancanza di continuità degli uomini di Thiago Motta.

Ma, guardando la partita di ieri, si ha l’impressione che, nonostante tutto, la qualificazione alla prossima Champion’s League sia un obiettivo alla portata.

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E, una volta raggiunto questo traguardo, a fine stagione si potrà stabilire se il tecnico italo brasiliano sia effettivamente l’uomo giusto al posto giusto.

Sotto processo

La sua posizione, a giugno, sarà, infatti, il primo nodo da sciogliere. Le delusioni in serie delle ultime settimane portano in dote la tendenza a mettere già in archivio il campionato in corso per concentrarsi su quello in arrivo.

E, dato per assodato che il bilancio fatto è ampiamente in negativo, si capisce come l’allenatore, a dispetto di un contratto già firmato, sia in discussione se non addirittura sotto processo.
Varie sono le cose che gli si rimproverano cosi come parecchi nomi sono stati fatti per la sua successione.
Un ulteriore fallimento sancirebbe un addio prematuro, un gran finale di torneo potrebbe valergli una prova d’appello. E sarebbe la risposta definitiva a tutti quelli che ora pensano che non sia lui l’uomo giusto al posto giusto.

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Dividere le responsabilità

E’ notorio che la vittoria ha molti padri mentre la sconfitta è sempre figlia di nessuno. In caso di disfatta non c’è mai nessuno pronto a prendersi le proprie responsabilità per l’accaduto.
Anzi, sono in molti ad affrettarsi a scaricarle su qualcun altro. Nel calcio, si sa, se le cose non vanno bene a pagare è sempre il tecnico. Molto più facile scaricare un uomo solo che una intera squadra.
Per fortuna del buon Thiago Motta alla  Juventus  la tradizione e lo stile impongono che, nonostante i risultati non arrivino, l’allenatore resti al suo posto fino alla conclusione del torneo.
E, nel caso di specie, si ritiene che, tutto sommato, le responsabilità del disastro siano da dividersi equamente tra  il mister e i suoi ragazzi.
Nessuno ha ancora sancito che lui non sia l’uomo giusto al posto giusto.

Gente sopravvalutata o male impiegata

Nessuno, comunque, si sogna di attribuire al tecnico delle colpe per la fragilità della retroguardia. Gli infortuni a Bremer e Cabal sono regali della (mala)sorte e nient’altro.

Al massimo gli si può rimproverare una eccessiva fiducia in gente che non si rivela mai all’altezza delle aspettative.
Uno come l’olandese Koopmeiners, ad esempio. Il gol de raddoppio messo a segno ieri non riscatta certo una stagione fatta di moltissime ombre e poche luci.
Che fine abbia fatto il tuttocampista dominante e determinante dello scorso campionato è un mistero davvero inspiegabile.

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E, in ogni caso, adesso non c’è più il tempo e la volontà di trovare una risposta. Nel frattempo il mister non può fare altro che far assaggiare al soggetto interessato un po’ di panchina nell’attesa che il medesimo risolva la sua crisi d’identità.
Stesso discorso per l’argentino Gonzalez: lui si decida a tornare il purosangue ammirato a Firenze e potrà aspirare ad una maglia di titolare. Nel frattempo usi il periodo di precariato per chiarirsi le idee.
E magari entrambi le chiariscano anche ai tifosi: sono stati sopravvalutati o vengono penalizzati dal giocare fuori ruolo? Sta a loro dimostrare di essere l’uomo giusto al posto giusto.

Muscoli e cervello

Al momento l’unica certezza è Khéphren Thuram. Finora l’unico, al netto di alcuni problemi fisici, a dimostrare di essere degno sia della sua valutazione che del suo nome.

Il figlio dell’indimenticato Liliam anche ieri ha dimostrato le sue qualità, al netto della rete che ha sbloccato la partita.

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Il ragazzo ha muscoli e cervello: sa dare sostanza ed equilibrio al reparto con la sua fisicità ma, allo stesso tempo, ha ben stampati nelle sinapsi tempi e modi d’inserimento in direzione porta.
Lo stadio lo invoca, i compagni lo stimano, lui ricambia nel modo migliore. E’ l’uomo giusto al posto giusto.

(Foto: Depositphotos)

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