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Juventus: La terza vita di Weston Mckennie

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McKennie Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

Chissà se a Weston Mckennie piacciono i gatti. Tutto lascerebbe pensare di sì visto che, così come gli amici a quattro zampe, pare avere sette vite. L’americano è infatti giunto alla Juventus nel 2020 e cinque anni dopo può dire di averle passate un po’ tutte.

Dalla centralità nella Juve di Pirlo al prestito poco fortunato in Inghilterra fino al ritorno in bianconero, che sembrava dovesse essere breve con l’arrivo di Allegri in panchina e che invece è stato duraturo.

Da partente a titolare inamovibile

L’arrivo di Thiago Motta sulla panchina della Juventus aveva aperto le porte ad una rivoluzione, con la conseguente uscita di tanti giocatori della precedente gestione. Un destino che all’inizio sembrava potesse riguardare anche Mckennie, che la scorsa estate si allenava a parte insieme agli altri esuberi.

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D’un tratto però le cose sono cambiate. L’americano ha autorizzato il suo entourage a rivedere al ribasso un contratto troppo oneroso per il nuovo corso della Juventus e contestualmente Thiago Motta lo ha reinserito in squadra. Da quel momento l’ex Schalke ha iniziato ad entrare nelle rotazioni del neotecnico e si è fatto apprezzare per la sua capacità di ricoprire più ruoli.

Una caratteristica che gli era tornata molto utile anche nel corso della sua prima rinascita ovvero quella dello scorso anno quando riuscì a convincere Massimiliano Allegri a tenerlo.

In una successiva conferenza l’ex allenatore livornese disse che per stimolarlo gli pronunciò delle semplici parole. “Hai l’occasione di rimanere alla Juventus, devi solo iniziare a correre a settembre e smettere a maggio”. West lo ha preso in parola.

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Da calciatore con la valigia in mano a perno fondamentale del centrocampo bianconero. Che poi inquadrare l’americano come centrocampista è forse riduttivo.

In questa stagione ha già ricoperto sette ruoli differenti, alcuni dei quali davvero insoliti come quello di terzino sinistro. Sempre però con la massima disponibilità e qualità. Non sarà forse mai uno da 9 ma non scenderà mai nemmeno sotto il 6 per usare un gergo “pagellistico”.

Rinnovo in vista

Inanellando prestazioni positive, Mckennie ha riconquistato anche l’intera dirigenza della Juventus che adesso infatti pensa al rinnovo. I dialoghi sono aperti, con l’attuale contratto che scade nel 2026 ma che ben presto potrebbe essere prolungato fino al 2029 con conseguente adeguamento economico.

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Ad oggi è uno dei giocatori su cui Motta fa più affidamento e in vista di un progetto a lungo termine insieme all’ex allenatore del Bologna la conferma di Mckennie rappresenta un punto di partenza. Silenzioso e proficuo, proprio come piacciono i giocatori al tecnico italo-brasiliano.

Fin qui l’americano ha messo a segno 5 reti e fornito 3 assist in tutte le competizioni. Tra questi c’è naturalmente l’ultimo sigillo che ha aperto le danze contro il PSV nel fondamentale playoff di Champions League.

Nessuno come West

Come si apprende dal sito ufficiale della Juventus, Weston Mckennie è stato il centrocampista più prolifico nelle partite casalinghe dei bianconeri. Con tre reti all’attivo nessuno è infatti riuscito a fare meglio e, nella storia della Juventus, soltanto un certo Arturo Vidal ne mise a segno di più in una singola edizione del torneo (cinque).

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Allo stesso tempo l’americano ha stabilito un proprio record nella competizione. Un segnale di come il buon Weston sia un po’ come il vino. Più passano gli anni e più migliora.

Era arrivato alla Juventus senza troppo rumore, ma già nella squadra di Pirlo era stato quell’incursore fondamentale per ottenere qualche rete dai centrocampisti. Emblematico a riguardo il gol nel match contro il Barcellona in un Camp Nou deserto per il covid.

In passato gli era mancata la continuità, che fu anche uno dei motivi per cui nel 2023 si decise di non puntare su di lui e di girarlo in prestito al Leeds. Oggi la Juventus deve ringraziare il club inglese perché qualora si fosse salvato in quella stagione sarebbe scattato un obbligo di riscatto che avrebbe fatto sì che Mckennie diventasse a titolo definitivo un calciatore dei Peacocks.

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Forse quell’esperienza, non del tutto positiva nemmeno sul piano personale, lo ha fatto maturare e da quando è tornato alla Juventus ha iniziato a correre a settembre e smesso a maggio. Proprio come gli disse Massimiliano Allegri.

(Foto:DepositPhotos)

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