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L’infinita corsa di Edinson Cavani

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Cavani Uruguay
Tempo di lettura: 5 minuti

Può un calciatore fare la differenza ad ogni età e in ogni campionato degno di questo nome? la risposta è si, se stiamo parlando dell’intramontabile centravanti uruguayano attualmente al Boca Juniors, Edinson Cavani.

Nato il 14 febbraio 1987 a Salto, in Uruguay, Cavani ha iniziato a giocare a calcio fin da giovane, sviluppando il suo talento nella squadra giovanile del Danubio, un club uruguaiano.

Cavani ha esordito nella prima squadra del Danubio nel 2005, distinguendosi rapidamente per la sua forza fisica, l’abilità di segnare e la visione di gioco. Dopo essersi messo in luce in patria, è stato notato dagli osservatori europei, e a notarlo è il vulcanico presidente del Palermo Maurizio Zamparini che su intuizione dell’allora Ds Rino Foschi lo porta in Sicilia.

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L’esperienza del Matador in Italia inizia con un curioso aneddoto raccontato proprio dall’ex dirigente rosanero:

“Cavani lo abbiamo preso grazie al mio gruppo di lavoro, seguivamo Pato al Mundialito ma poi vedemmo l’uruguayano. L’ho portato in albergo e l’ho chiuso lì fino alla firma, perché c’erano altri club che non voglio citare che erano a Milano per provare a prenderlo. Alla fine l’ho portato a casa”.

Con la compagine siciliana segnerà un capitolo meraviglioso della recente storia rosanero, dove nonostante i molti avvicendamenti in panchina formerà con Fabrizio Miccoli una delle coppie d’attacco più spettacolari del nostro calcio, segnando trentaquattro reti in 109 presenze, un ottimo bottino considerando che quasi sempre fù schierato da esterno d’attacco.

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Qualcosa di magico aleggiava intorno alla sua figura da “Atleta di Cristo”, qualcosa che ben presto si sarebbe concretizzata in un trasferimento che avrebbe cambiato per sempre la sua storia e quella delle squadre che avrebbero avuto la fortuna di incrociarlo sul proprio cammino.

Il nuovo Re di Napoli

L’estate del 2010 a Napoli è caldissima. L’Italia torna da un fallimento Mondiale in Sud Africa e nella rosa dei venti tre azzurri uno dei pochi a salvarsi è Fabio Quagliarella.

L’attaccante stabiese sembra sia destinato a fare la storia del club partenopeo, ma al suo ritorno dalla spedizione iridata si concretizza l’incubo della tifoseria azzurra, il loro beniamino viene clamorosamente ceduto alla Juventus.

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Il presidente del Napoli, come dichiarato da lui stesso alle pagine della “Repubblica“, alla ricerca dell’erede di Quagliarella osserva Cavani e rimane colpito dalla sua forza e dal suo spirito in campo. Due per concertare l’affare che permetterà al Napoli di fare il salto nel grande calcio europeo.

Il suo arrivo in terra partenopea passa sotto traccia, i tifosi. come spesso accade a Napoli, lo definiscono un “pacco” ma Walter Mazzarri sogna ad occhi aperti e non crede ai suoi occhi quando vede i primi allenamenti di Cavani in maglia azzurra e già nella prima trasferta europea di Elfsborg, nel preliminare di Europa League, lo lancia titolare e viene ripagato con una fantastica doppietta.

Il tridente con Marek Hamsik ed Ezequiel Lavezzi fa spettacolo e Cavani ne gode a piene mani. Corre a tutto campo, recupera palloni, tatticamente riesce a sopperire alle difficoltà dei suoi compagni di squadra in ogni reparto e soprattutto sviluppa un senso del gol che lo porta ad essere uno dei più grandi centravanti del nostro calcio.

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La sua ascesa è inarrestabile, e grazie alla sua straordinaria vena realizzativa nel primo anno di Napoli arriva la qualificazione ai gironi di Champions League dopo ventuno anni di assenza. Il “Matador” diventa idolo indiscusso della piazza e mette radici in terra partenopea dove ancora oggi vivono i suoi primi due figli Bautista e Lucas.

Nella stagione 2012/2013 il presagio d’addio ai colori azzurri è annunciato, il presidente azzurro però riesce a imporre il rinnovo di contratto con una clausola rescissoria enorme per “spaventare” eventuali squadre interessate, ben sessantaquattro milioni di euro.

La cifra però sembra non spaventare il Psg che punta su Cavani per ritornare a vincere tutto in Francia ed in Europa, e versa l’intera somma nelle ricche casse partenopee che chiuderanno il ciclo targato Mazzarri – Cavani per avviare il processo di internazionalizzazione con Rafa Benitez.

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Il sodalizio tra Napoli e il “Matador” finisce con centotrentotto presenze condite da 104 reti, che incideranno per sempre il suo nome nella storia della società e di tutti i suoi tifosi.

“Sarò sempre riconoscente ai tifosi napoletani. È per questo motivo che ho detto di no a tanti club italiani tra cui la Juventus, che mi ha chiamato spesso, e anche l’Inter. Non potevo fare un gesto del genere ai napoletani. Se penso a Napoli penso alla gioia, perché so che ho fatto tanto per loro e loro mi continuano ad omaggiare”.

Passaggio al PSG

Nel 2013, Cavani è stato acquistato dal Paris Saint-Germain (PSG) per una cifra record di circa 64 milioni di euro, all’epoca il trasferimento più costoso nella storia del club francese.

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Al PSG, Cavani ha giocato per sette stagioni, segnando 200 gol in 301 partite e diventando il miglior marcatore della storia del club fino a quel momento.

Durante il suo periodo a Parigi, ha vinto numerosi titoli nazionali, tra cui sei campionati di Ligue 1, cinque Coppe di Francia, e cinque Coppe di Lega. Ha formato una coppia d’attacco letale con Zlatan Ibrahimović prima, e con Neymar e Kylian Mbappé poi.

In giro per l’Europa: Manchester United e Valencia

Dopo aver lasciato il PSG nel 2020, Cavani si è trasferito in Premier League, firmando con il Manchester United. Anche se ha giocato meno partite rispetto agli anni precedenti, è riuscito comunque a lasciare il segno, segnando 17 gol in 39 partite nella sua prima stagione e aiutando il club ad arrivare in finale di Europa League.

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Tuttavia, con l’arrivo di Cristiano Ronaldo nella stagione successiva, Cavani ha avuto meno spazio in squadra.

Nel 2022,si è tr asferito al Valencia, in Spagna, continuando a giocare ad alti livelli. Nonostante gli anni avanzati, “El Matador” ha continuato a dimostrare grande determinazione e abilità, riuscendo a dare il suo contributo anche in un campionato competitivo come La Liga.

Capitolo Boca Juniors

Mancava ancora un piccolo tassello alla straordinaria carriera del Matador, che dopo la parentesi spagnola al Valencia era alla ricerca di una nuova avventura. Arriva la chiamata del Boca Juniors, che gli da la numero dieci.

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Poche ore dopo la rescissione del contratto con la squadra spagnola, firma un accordo di un anno e mezzo fino al 31 dicembre 2024 con gli argentini del Boca Juniors.

Dopo un primo semestre difficile, dove l’unico momento degno di nota è il gol al SE Palmeiras, in occasione della semifinale di ritorno della Coppa Libertadores, inizia la nuova stagione con una marcia differente.

Rompe il digiuno da gol, in occasione della quinta giornata della Copa de la Liga Profesional, con una tripletta inflitta al Belgrano. Contribuisce con 10 presenze e sei reti alla qualificazione degli xeneizes ai playoff della Copa de la Liga Profesional. Ai quarti di finale della medesima competizione realizza il goal del 2-1 con cui il Boca rimonta il momentaneo vantaggio dei rivali del River Plate.

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Sigla una doppietta nella partita vinta per 3-0 contro il Central Norte, valevole per il primo turno della Copa Argentina. Il 4 ottobre di quest’anno prolunga ulteriormente il suo sodalizio con il leggendario club argentino prolungando di un ulteriore anno.

Il cerchio della carriera di Edinson Cavani sembra non finire mai, la sua costante forza di volontà lo rende intramontabile. Un cerchio che si chiude perfettamente come hanno fatto suoi illustrissimi predecessori tali Ramon Riquelme e, manco a dirlo, Diego Armando Maradona.

La sua carriera è un esempio di professionalità e passione per il calcio, e anche a fine carriera continua a essere un modello per molti giovani giocatori e quando la sua carriera in campo finirà, speriamo il più tardi possibile, tutti noi avremo negli occhi (e qualcuno nel cuore) la magia che aleggia intorno a Edinson Cavani e alla sua corsa infinita.

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(Foto DepositPhotos)

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