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La Reggina non espugna il Vigorito, per il Benevento non è ancora l’inferno

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BENEVENTO-REGGINA 1-1

Non è ancora l’inferno. Dall’ultimo posto, il Benevento riesce a dare segnali di vita, aggrappandosi mani e piedi, rimediando un punto, contro la Reggina dell’ex Inzaghi e al terzo cambio in panchina in pochi mesi. E prova a sperare. Sotto ai riflettori tra Benevento e Reggina c’era decisamente più la prima, chiamata il nuovo allenatore, la carta Andrea Agostinelli pescata dal mazzo da Vigorito dopo la sconfitta casalinga contro la Spal e le dimissioni inaspettate ma forse dovute di Stellone, ad un’impresa disperata a 5 giornate dal termine, con 5 punti da recuperare per mirare sui playout e con una tifoseria inferocita. I primi 3 sono saltati, ma 1 è stati presi. L’assalto alla Reggina dell’ex Inzaghi, dal morale ritrovato da due vittorie consecutive e dai playoff vicini, è riuscito a metà. Se tra gli amaranto mancavano Obi, Ricci, Galabinov e Gagliolo e veniva recuperato Majer, tra i giallorossi tre senatori erano fermi ai box per infortunio (altro filo rosso delicatissimo di questa stagione), Letizia, Schiattarella e Acampora.

Puntare su Agostinelli è stata la scelta giusta? Forse sì, forse no, è ancora prestissimo per giudicarne il lavoro. Non si può già parlare di “cura Agostinelli”. Non che di tempo, il tecnico di Ancona che questa situazione disastrosa l’ha ereditata, ne abbia poi molto. Mezzo passo giusto per lui, con appena pochi giorni di conoscenza e allenamento della squadra. Mezzo passo falso di Inzaghi nella corsa ai playoff. Che di terreno ne aveva già recuperato abbastanza. Ed ha ancora il tempo di recuperarne altro per la lotta ai piani alti.

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LA CRONACA. Non è proprio un classico 3-5-2 quello di Agostinelli, rispetto allo stesso modulo presentato da Inzaghi. Ma più una difesa a 5 che si trasforma al momento opportuno. Mentre la Reggina si presenta più attendista, con un centrocampo che effettivamente lavora con 5 uomini, nella partita scacchi contro l’ultima in classifica. Primi minuti di studio di entrambe le due squadre che non si sbilanciano e con l’atteggiamento delle tue tifoserie completamente opposto: calorosi i 210 ospiti accorsi, in silenzio o con pochi cori, ad animare la curva, i tifosi beneventani, rimaneggiati numericamente in curva, come forma di dissenso netto verso società e giocatori e di delusione rispetto all’intera situazione creatasi. Eloquente lo striscione “Tutti via da Benevento”, esposto per tutti i 90 minuti di gioco.

E’ il Benevento a rendersi per primo pericoloso dopo 5 minuti. Veseli la allunga in area rasoterra dall’altra parte del campo, momento d’indecisione della difesa ospite. Carfora lascia che il pallone arrivi a Foulon, in una posizione più favorevole, ma il suo fendente è completamente scombinato. Un minuto dopo scontro di gioco violentissimo in area tra Di Chiara e Paleari, nel tentativo di anticiparlo. Ad avere la peggio è il centrocampista della Reggina, che esce in barella, sostituito da Lioti. Al primo abbaglio giallorosso, la Reggina punge come lo scorpione con la rana. Al 25’ errore di Glik, ne approfitta Camporese che serve Menez per il più classico e facile dei cross sul secondo palo. Ancora più facile il colpo di testa del 21enne toscano Pierozzi (in prestito proprio dalla Fiorentina) a battere Paleari. Una volta in vantaggio, la squadra di Inzaghi torna nel guscio con lo stesso atteggiamento. Tant’è che è il Benevento che trova una seconda ghiottissima occasione al 35’, sempre con Foulon. Fotocopia della prima azione pericolosa dei giallorossi, con la differenza che questa volta il belga è completamente smarcato e libero in area e avrebbe una prateria davanti a sé per aggiustarsi il pallone e provare a concludere. Ma decide di calciare di prima intenzione. Scelta da dimenticare, palla in curva, risultato pessimo. Primo tempo che finisce in una pioggia non solo meteorologica, ma anche di fischi di curva e tribuna per i giallorossi.

Benevento deciso e determinato a non arrendersi con due cambi fin dall’inizio della ripresa a dare nuovo vigore (e quello obbligato del portiere Paleari, che non ce la fa a riprendere dopo lo scontro di gioco della prima frazione). Al 47’ Ciano, palla al piede, prova a sorprendere Colombi da fuori area e ci riesce: solo la traversa gli nega la gioia del gol. Passano 2 minuti e la squadra di Agostinelli va nuovamente vicino al pareggio. Contropiede 2 vs 1 con Pettinari che però, palla al piede, non serve il giovane Carfora, decisamente in una posizione migliore della sua per calciare in porta. Loiacono fa un grande recupero, disorientando poi l’attaccante giallorosso mentre s’involava in un’azione personale. Al 60’ amaranto vicini al raddoppio. Da una punizione di Hernani Jr, procurata da Mendez, su postazione molto insidiosa, Manfredini si supera mandandola in fallo laterale. Inzaghi prova a far rifiatare entrambe le sue punte per dare freschezza alle ripartenze, in vista di un Benevento che proseguirà fino alla fine a tentare di riagguantare il match. Mentre Agostinelli inserisce la vivacità di Farias e Viviani. Arriva il meritato pareggio della Strega all’ ’83 con Camillo Ciano. E’ Foulon a servirlo sul filo del fuorigioco. Sinistro imprendibile per l’estremo difensore amaranto. Pari e patta a pochi minuti dalla fine. Il Benevento prova ad accelerare per ribaltare il risultato, ma l’azione più degna di nota nei 7 minuti di recupero avviene al 94’. Corner calciato da Rivas, svetta più in alto di tutti Cionek, ma il brasiliano naturalizzato polacco la incoccia altissimo sopra la traversa.

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Non risplende dei 3 punti nessuno dei colori delle due squadre. Come detto, solo il tempo dirà se il Benevento, con il terzo nuovo allenatore e, soprattutto, con nuovi modi e mentalità da assumere a poche giornate dal termine e in una situazione così impensabilmente disastrosa, sarà salvifico e benefico. Certo è che dal Vigorito ad uscirne ridimensionata è la Reggina di Inzaghi, sicuramente amareggiato per l’illusione di avercela fatta. Ma non sarebbe stata una vittoria meritata. Da qui alla fine, per fronti opposti, saranno cinque finali sudate per entrambe le squadre.

 

IL TABELLINO

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Benevento (3-5-2)

Paleari (1’ s.t. Manfredini); Veseli, Glik, Tosca; Foulon, Improta (77’ Farias), Schiattarella (83’ Viviani), Acampora, Tello (1’ s.t. Ciano); Simy (1’ s.t. Pettinari), Carfora

All. Agostinelli

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Reggina (3-5-2)

Colombi; Cionek, Camporese, Loiacono (68’ Terranova); Pierozzi, Fabbian (87’ Majer), Crisetig, Hernani, Di Chiara (9’ Liotti); Ménez (67’ Rivas), Strelec (67’ Gori)

All. Inzaghi

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Arbitro: Ghersini di Genova

Reti: 25’ Pierozzi (R), 83’ Ciano (B)

Ammoniti: Pierozzi (R), Schiattarella (B)

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Recupero: 3’ primo tempo; 7’ secondo tempo

LA CRONACA IN….10 PASSAGGI

3’ Primi minuti di studio con le due squadre che non si sbilanciano e con l’atteggiamento delle tue tifoserie completamente opposto: calorosi i circa 200 ospiti accorsi, in silenzio o con pochi cori, ad animare la curva, i tifosi beneventani, rimaneggiati numericamente in curva, come forma di dissenso netto verso società e giocatori e di delusione rispetto all’intera situazione creatasi.

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5’ E’ il Benevento a rendersi per primo pericoloso. Veseli la allunga in area rasoterra, momento d’indecisione della difesa ospite. Carfora lascia che il pallone arrivi a Foulon, in una posizione più favorevole, ma il suo fendente è scombinato

6’ Scontro di gioco violentissimo in area tra Di Chiara e Paleari, nel tentativo di anticiparlo. Ad avere la peggio è il centrocampista della Reggina, che esce in barella, sostituito da Lioti

25’ Reggina attendista, ma in vantaggio al primo abbaglio giallorosso. Errore di Glik, ne approfitta Camporese che serve Menez per il più classico e facile dei cross sul secondo palo. Ancora più facile il colpo di testa del 21enne toscano Pierozzi (in prestito proprio dalla Fiorentina)  a battere Paleari.

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35’ Seconda occasionissima per il Benevento con Foulon. Fotocopia della prima azione pericolosa dei giallorossi, con la differenza che questa volta Foulon è completamente smarcato e libero in area e avrebbe una prateria davanti per aggiustarsi il pallone e provare a concludere. Ma decide di calciare di prima intenzione. Scelta da dimenticare, palla in curva, risultato pessimo.

47’ Benevento determinato a non arrendersi con due cambi fin dall’inizio della ripresa a dare nuovo vigore (e quello obbligato del portiere Paleari, che non ce la fa a riprendere dopo lo scontro di gioco della prima frazione). Ciano, palla al piede, prova a sorprendere Colombi da fuori area e ci riesce: solo la traversa gli nega la gioia del gol

49’ Contropiede della squadra di Agostinelli 2 vs 1 con Pettinari che però, palla al piede, non serve il giovane Carfora, decisamente in una posizione migliore della sua per calciare in porta. Loiacono fa un grande recupero, disorientando poi l’attaccante giallorosso mentre s’involava in un’azione personale.

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60’ Amaranto vicini al raddoppio. Da una punizione di Hernani Jr, procurata da Mendez, su postazione molto insidiosa, Manfredini si supera mandandola in fallo laterale

83’ Inzaghi prova a far rifiatare entrambe le sue punte per dare freschezza alle ripartenze, in vista di un Benevento che proseguirà fino alla fine a tentare di riagguantare il match. Mentre Agostinelli inserisce la vivacità di Farias e Viviani. Arriva immediatamente il pareggio all’ingresso del trequartista ex Brescia. E’ Foulon a servire sul filo del fuorigioco Ciano, che così pareggia i conti a pochi minuti dalla fine.

94’ Corner calciato da Rivas, svetta più in alto di tutti Cionek, ma il brasiliano naturalizzato polacco la incoccia altissimo sopra la traversa.

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