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Milan, Pioli sullo scudetto vinto: “È stato importante per la rinascita del club”

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Milan San Siro
Tempo di lettura: 3 minuti

L’allenatore del Milan, Stefano Pioli, ha risposto alle tante domande degli studenti dell’Università degli Studi di Milano, raccontando anche il percorso che ha portaro i Rossoneri alla vittoria dello scudetto ai danni dell’Inter di Simone Inzaghi. Queste le sue dichiarazioni raccolte da GianlucaDiMarzio.com

L’esperienza mi ha permesso di adattarmi alla crescita del calcio. È stato un percorso lungo ma necessario per capire tante cose. Tutte le esperienze che ho fatto mi sono servite di arrivare fin qua, ma devo farne ancora tante. Alla Salernitana avevo portato solo una persona come me, ora ho uno staff di 12-13 persone”.

Come ha vissuto l’esperienza alla Fiorentina dopo la scomparsa di Davide Astori?
“L’esperienza vissuta con la morte di Astori ci ha toccato veramente. Mi ha migliorato come allenatore nel senso di vicinanza. Nessuno poteva prevederla e ho sentito il bisogno di stare vicino ai miei giocatori. Li ho conosciuti e apprezzati ancora di più rispetto a quello che pensavo prima. Ascoltarli e parlare con loro è molto importante per il nostro lavoro”.

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Ci può raccontare la cavalcata scudetto con il Milan?
“Per la rinascita del Milan è stato importante il club. Abbiamo avuto a disposizione un gruppo giovanissimo. Loro hanno bisogno di esempi e noi abbiamo cercato di esserlo in professionalità lavorando al meglio e con una determinazione importante”.

Quanto sono importanti i giovani per il nostro calcio?
“È un tema che andrebbe sviluppato più in profondità. Quando faccio la formazione non sto a vedere la carta d’identità; dev’essere il club, il settore giovanile s determinare una cultura. All’estero ci sono rose in prima squadra con un numero inferiore: se ho tanti giocatori a disposizione, il giovane deve scavalcare molti compagni per essere titolare”.

Ora arriva la lunga sosta per il Mondiale…
“Strutturare il post Mondiale non sarà facile perché è la prima volta che si gioca in inverno. Avremo 6/7 giocatori che partiranno. Sarà una gestione soggettiva, rispetto a quando torneranno. Dovremo capire quanti giorni di riposo gli serviranno, ma il campionato inizia comunque il quattro gennaio. è un discorso diverso rispetto al Mondiale estivo, qui abbiamo molto meno recupero. Faremo una settimana a Milanello poi dieci giorni a Dubai dove faremo amichevoli. Sarà complicato ma stimolante. Importante ò che la squadra rientri dai Mondiali in un gruppo ancora con ambizioni”.

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È soddisfatto della sua carriera?
“Ho avuto tante situazioni difficili ed esoneri. Ho fatto anche tante annate positive, che sia salvezza o scudetto. Mi sono portato via delle convinzioni da entrambe le situazioni e mi ha portato ad essere l’allenatore che sono adesso”.

(Foto: LBDV)

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