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NUMERO 14 – La fuga di Rino

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Buonasera, vorrei denunciare la scomparsa di un ragazzo della nostra formazione Primavera”. L’addetto alla ricezione atti del commissariato di Perugia, per quanto sorpreso dall’insolita richiesta, non perde professionalità. E inizia a digitare. Si informa: “Come si chiama il ragazzo scomparso?”. Il denunciante, Alessandro Gaucci, amministratore delegato del Perugia calcio, risponde: “Gattuso. Gennaro Gattuso”. Senza sospettare che quella sparizione sia, in realtà,  la fuga di Rino.

Un ragazzo di Calabria

Infatti, in quel momento, l’oggetto delle sue affannose ricerche è già in volo, direzione Glasgow. E senza alcuna intenzione di ritornare sui suoi passi. Quella che gli è capitata è una di quelle occasioni che si presentano una volta sola nella vita. Gennaro Gattuso, “Rino” per gli amici, è un 19enne aspirante calciatore di origine calabrese. Per inseguire il suo sogno di diventare un professionista si è trasferito in Umbria a soli 12 anni, dopo un provino sfortunato con il Bologna. A Perugia si è ben inserito e ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino a diventare un pilastro della Primavera con cui ha conquistato due scudetti di categoria. Non possiede il tocco di palla di un raffinato trequartista ma, in compenso, ha due polmoni d’acciaio e una travolgente carica agonistica. Si è già affacciato in prima squadra, ha annusato il profumo del calcio che conta, è a un passo dal realizzare il suo desiderio. Anche se, per adesso, rimane solo un adolescente qualsiasi che tira avanti alla meglio e fa affidamento sui premi partita per arrivare a fine mese. Il suo futuro è carico di promesse che, tuttavia, appaiono ancora come delle immagini sbiadite all’orizzonte.

Una offerta irrinunciabile

L’uomo che gli cambia la vita si chiama Walter Smith e di mestiere fa l’allenatore della squadra scozzese dei Glasgow Rangers. Da bravo tecnico ha a cuore il futuro del suo club e tiene fitti contatti con una rete di osservatori sparsi sui campi di tutta Europa. I suoi collaboratori gli hanno fornito dettagliate relazioni su un giovane mediano che gioca nella Primavera del Perugia. Smith ha visionato anche decine di videocassette su di lui e, ormai, lo conosce a menadito. Sa già che tipo di giocatore può diventare e vuole essere lui a plasmarlo. Da, quindi, mandato ai dirigenti del suo club di intavolare una trattativa con la sua squadra per il trasferimento di Gattuso. Il Perugia, che ha altri progetti per il ragazzo, non si cura nemmeno di rispondere. A questo punto gli scozzesi cambiano strategia. Prima si informano alla FIGC dell’esatta situazione contrattuale del giocatore e poi presentano la loro offerta direttamente alla famiglia Gattuso. Rino, con pochi gettoni di presenza in Serie A, non è legato al Perugia da nessun contratto di tipo professionistico. Può, quindi, svincolarsi facilmente e firmare con chi vuole. I Rangers gli offrono un ingaggio di 500 milioni di lire all’anno per quattro anni. Franco Gattuso, padre di Rino nonché ex calciatore di Serie D, intima bruscamente al figlio di accettare l’offerta (“Io quei soldi non li guadagnerò in una vita intera!”). La decisione è presa: pochi bagagli fatti in fretta, un salto dalla finestra dell’appartamento, è la fuga di Rino.

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Caso Internazionale

La sua vicenda attira l’attenzione dei media. Il Perugia non ci sta a perderlo in questa maniera e si appella sia all’UEFA che alla FIFA. Punta a rendere vana la fuga di Rino, annullando il suo trasferimento con il pretesto degli obblighi di leva ancora da assolvere. Il giocatore risponde dalle Highlands che, a norma di legge, lui è perfettamente in regola. Il suo contratto di lavoro con i Rangers gli consente di chiedere il rinvio per prestare servizio militare. Inoltre, non essendo minorenne, non ha senso parlare di scomparsa. Gaucci mastica amaro, sa che Gattuso ha ragione e si rammarica solo di non averlo bloccato in tempo con un apposito contratto. Gli organismi calcistici sovranazionali non si pronunciano sulla vicenda e lui diventa, a tutti gli effetti, un giocatore dei Rangers Glasgow.

Lo chiamavano Braveheart

La fuga di Rino si è conclusa felicemente. Adesso si tratta di adattarsi al nuovo ambiente. Per un calabrese verace come lui, attaccato in modo viscerale alla sua terra e alla sua famiglia, il trasloco in Scozia può diventare l’esplorazione di un pianeta lontano anni luce. Tuttavia, è fortunato: lo spogliatoio dei Rangers trabocca di italiani, sarà più facile sentirsi a casa. C’è il roccioso difensore Lorenzo Amoruso, futuro capitano della squadra, c’è l’ex terzino della Juventus Sergio Porrini, c’è l’attaccante Marco Negri. Inoltre, compie il suo stesso tragitto l’amico dei tempi del Perugia Gigi Riccio e, come se non bastasse, il gruppo può contare sulla contagiosa allegria del celebre Paul Gascoigne. Si propone, da subito, come mentore di Rino e lo aiuta in ogni modo a calarsi nell’atmosfera del posto. Anche e soprattutto con i suoi famosi scherzi da caserma. Il resto lo fa lui e le caratteristiche ambientali lo aiutano parecchio. Il calcio scozzese è atletismo puro: vigoria fisica e spirito indomito sono elementi basilari. Tutto questo è musica per le orecchie di Gattuso, è come se nelle Highlands ci fosse nato. L’allenatore Smith lo inserisce subito negli schemi della squadra e lui ci mette un attimo a guadagnarsi una maglia da titolare e l’affetto dei tifosi. Viene immediatamente ribattezzato “Braveheart” per la sua grinta e il suo attaccamento ai colori sociali. Avere lo stesso soprannome dell’eroe nazionale scozzese è una medaglia al valore.

Ritorno in Italia

Al termine della sua prima stagione in Scottish Premier Division i Rangers si classificano secondi in campionato e arrivano fino alla finale della Coppa di Scozia. Non male come debutto ma per il secondo anno tutti si aspettano di mettere in bacheca qualche trofeo. Gattuso gradirebbe oltremodo, anche perché ha degli ottimi motivi per mettere radici a Glasgow. Come ogni italiano all’estero si è messo subito alla ricerca di qualcosa che può fargli sentire aria di casa anche in Scozia. E ha iniziato a frequentare “La Rotonda”, un ristorante italiano gestito dai coniugi Romano, un duo originario di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Tra gente del sud, specie a tavola, è facile intendersi e Rino è uno che sa farsi  benvolere. Per lui c’è sempre un tavolo pronto nel locale e, da quando ha conosciuto Monica, la figlia dei Romano, la sua presenza è aumentata in maniera esponenziale. Tutto sembra andare per il meglio quando i Rangers annunciano il cambio di allenatore. Al posto del paterno Walter Smith c’è l’olandese Dick Advocaat, uno che con Gattuso proprio non si prende. Pretende di cambiargli il ruolo, di impostarlo come terzino. Rino si adegua ma intanto ha già chiesto al suo procuratore di trovargli una squadra. Ci sono anche delle offerte dalla Premier League ma il richiamo dell’Italia è irresistibile. Dopo quasi due anni dalla sua fuga Rino Gattuso conclude la sua esperienza in Scozia e firma per la Salernitana.

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