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Tre cose su Napoli-Monza

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Entusiamo. E’ il minuto 34′. A Khvicha Kvaratskhelia basta un controllo per fare fuori l’avversario, si accentra e fa partire da fuori area un tiro a giro forte e preciso che sbatte sul palo e si insacca alle spalle del portiere del Monza. E’ l’istante nel quale i 36mila del Maradona esplodono. Gioia. Anche perché, in fondo in fondo, erano lì per lui, per vederlo da vicino e per vederlo segnare. Poteva andar bene anche qualcosa di più umile, ma il 21enne georgiano ha questa qualità: fare con grande disinvoltura cose che per gli altri sono difficili se non impossibili. E così dopo due partite siamo a tre gol in campionato, addirittura capocannoniere della Serie A, ed il repertorio mostrato è vario: una marcatura incornando a centro area, una marcatura con tiro a giro di destro, ed una marcatura di sinistro, dopo aver fatto accomodare sul prato del Maradona la difesa brianzola. Ed allora, perché non godersi questo entusiasmo?

Il pompiere. Anche perché poi c’è mister Luciano Spalletti a fare la parte di quello che raffredda gli animi. Che elogia Koulibaly mentre il suo Kim dopo aver spadroneggiato nella propria area di rigore mostrando forza fisica e gran senso della posizione, si va prendere nell’altra area di rigore il gol all’esordio al Maradona. Spalletti che, dopo aver vinto 4-0 con il Monza, analizza la partita denunciando che la squadra è stata sprecona non sfruttando le occasioni create nel primo tempo. E sul georgiano che ha fatto impazzire lo stadio dice “troppo teso, ci vorrà tempo perché trovi equilibrio e tranquillità”. Nell’attesa, i tifosi si fanno bastare questi tre gol, più un assist, offerti nei 138’ giocati da Khvicha.

Esame Firenze. E’ un Napoli che contro il Monza ha fatto vedere tante cose buone. Il pressing sempre alto, varianti di gioco ed un attacco che riesce a trovare la porta con facilità. Proprio questo reparto sembra addirittura più forte rispetto alla scorsa stagione. Osimhen gioca tanto con la squadra ed intanto è già a due gol nonostante sia in serie A il calciatore che fino a questo momento ha fallito più big chances (ben 3 contro il Monza). Stupisce la facilità con la quale i compagni riescono ad alternare e variare le giocate per metterlo nelle condizioni di andare in porta. Basta guardare il primo tempo del Maradona. Quando a centrocampo capiscono che servito palla a terra può far male, arriva la palla giusta. Osimhen, lanciato, mostra tutto il suo repertorio: progressione bruciante e tiro di destro ad incrociare. E’ il 2-0. Il centrocampo, poi, già gira a meraviglia. Lobotaka, Zielinski ed Anguissa fanno un’altra gran partita. Lo slovacco è perfetto, detta i ritmi, controlla, scherma e poi se ne va palla al piede ed apre alla doppietta di Kvaratskhelia. Il camerunense gioca molto più avanzato rispetto alla passata stagione e questo lo porta a presenziare spesso nell’area di rigore avversaria: per il gol è solo questione di tempo. Il polacco invece pare abbia finalmente trovato la sua posizione in questo Napoli dopo gli affanni dell’anno scorso. E sarà difficile trovare posto a Ndombele, Gaetano e Demme. Questo è però un problema di Spalletti. La difesa intanto porta a casa il primo clean sheet. Diciamo che le premesse sono buone in attesa della trasferta di Firenze dove il Napoli, chiamato ad un test sicuramente più impegnativo di quelli con Verona e Monza, dovrà confermare quanto fatto di vedere di buono in questo avvio di campionato.

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