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AIC, Calcagno: “Nessuno può obbligare i club a schierare gli italiani”

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Umberto Calcagno, vicepresidente FIGC e presidente AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, soffermandosi sul sistema calcio in Serie A e in Italia. Ecco le sue dichiarazioni:

Pochi italiani in Serie A? Sapete quante considerazioni sono state già fatte. Nessuno può obbligare le squadre ad imporre sui selezionabili. Negli ultimi due anni stiamo lavorando per eliminare la norma del Decreto Crescita che rende più conveniente investire sui calciatori che arrivano dall’estero. Si dice tanto che i nostri ragazzi sono meno pronti: non credo a queste cose. Perché le nostre squadre di Serie A non hanno dato luogo alle seconde squadre, perché lo ha fatto solo la Juventus, facendo giocare in un campionato professionistico i più giovani. Dobbiamo utilizzare meglio alcuni strumenti nel nostro sistema. Sono riforme di sistema che dobbiamo fare: non hanno un ritorno diretto sul problema che stiamo affrontando. L’unica situazione che vedo nelle redistribuzione delle risorse di sistema, dare più importanza ai vivai ed ai settori giovanili, nelle somme che anche in B ed in C impiegano nei propri settori giovanili si deve rivedere. Il modello della valorizzazione nelle serie inferiori deve esser rivisto. Stadi al 100%? Un buon punto di partenza, quanto fatto in pandemia ci deve far capire che possiamo e dobbiamo saper lavorare assieme”.

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