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ANGOLO NAPOLI – Napule è… un’ordinaria domenica pomeriggio

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Herman Hesse, propriamente non uno qualunque, amava affermare che “si può essere pienamente convinti dell’assurdità di un certo comportamento, e tuttavia attuarlo con fervore”.

E’ ciò che – legittimamente – ciascuno ha pensato osservando il primo tempo di NapoliSalernitana, concluso in vantaggio solo a seguito di un rigore generoso che ha premiato un’incursione solitaria di Elmas.

Perché con lo stesso atteggiamento attraverso il quale non si è raccolto nulla con Spezia ed Empoli, gli azzurri hanno giocato i primi quarantacinque minuti del match passeggiando sul rettangolo verde ed esibendo fraseggio lento e poca qualità.

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E’ arrivata, poi, la ripresa, giocata meglio anche (ma probabilmente non solo) grazie ai due gol realizzati poco dopo il cambio di campo ed alla resa d’una Salernitana privata anche di un uomo.

Piace pensare che “l’errore, in partite come queste, dona l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti”. Forse proprio per questo nei 35 minuti finali giocati con la palla tra i piedi e con punte di possesso palla superiori all’85%, il Napoli ha provato a ritrovare efficacia, rapidità, ferocia e lucido desiderio di bel gioco.

Non c’è stata comunque mai partita tra due squadre che, anche in condizioni normali, sono davvero troppo diverse per organico, mentalità e qualità tecniche individuali e di squadra.

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La squadra di Spalletti arriva dunque alla sosta con 49 punti, il massimo possibile date le condizioni di partenza.

Comincerà, tra un paio di settimane, la fase decisiva del campionato, quella parte di stagione capace di dare al Napoli la dimensione reale e definitiva.

Nel pomeriggio in cui, oltre a Mertens ed Insigne, sono andati a segno i due centrali difensivi, nota lieta ormai da un pezzo, dispiace aver subito gol sull’unico tiro avversario ma è bello compiacersi della personalità di Zanoli e della voglia di protagonismo di Politano ed Oshimen.

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La gara di ritorno con la Salernitana va in archivio, però, con un’immagine su tutte: quella del numero 24 che esulta all’ottenimento del calcio di rigore e promette, festeggiando la marcatura dal dischetto, urlando la propria voglia di esserci sino alla fine e, in un certo qual senso, anche dopo.

Partite così sono – probabilmente – l’antitesi del calcio, poiché l’avversario arriva decimato nella rosa e la squadra di casa, nettamente superiore, ha la fortuna di indirizzarla (in uno stadio semivuoto, ben al di là dei limiti attuali legati alla capienza) sul binario giusto beneficiando d’una decisione arbitrale, a fine primo tempo, che meritava probabilmente ulteriore approfondimento.

Al di là di tutto, in ogni caso, è stata un’ordinaria domenica pomeriggio.

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Con la partita iniziata alle 15.00, con tanti palloni in fondo alla rete e col Napoli vittorioso in casa.

 

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