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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Blue Monday

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Tempo di lettura: 4 minuti

E’ sempre pericoloso scrivere su una partita come Milan- Spezia. Si rischierebbe di scrivere troppo e andare fuori traccia, fuori contesto e fuori di testa.

Lunedì sera, il Blue Monday dell’anno si trasforma per i rossoneri in un Deep Blue senza fine. Pioli schiera una formazione con gli uomini contati in mezzo al campo. Florenzi a destra, Theo a sinistra, poi Gabbia e Kalulu centrali di difesa e davanti a loro in mediana Bakayoko e Krunic. Leao, Diaz e Saelemekers in trequarti dietro Ibrahimovic unica punta. 

La partita

La partita comincia bene per i rossoneri, le occasioni da gol fioccano, soprattutto sfruttando gli strappi di Leao che lo Spezia non riesce a contenere. Saelemekers e Brahim Diaz sfruttano i vuoti che i movimenti del portoghese generano al limite dell’area dei liguri, ma si capisce subito che non sarà una serata tranquilla. Nulla sarà facile, nulla va come deve andare.

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Milan-Spezia si rivelerà una partita giocata in assenza di gravità.

La prima avvisaglia arriva sul finire del primo tempo. Provedel controlla male un pallone che arriva nella sua area, gli schizza via; Leao si piomba sul rimpallo alzando la gamba, ben lontano dal portiere avversario che nel frattempo, in netto ritardo, cerca di riparare al danno, sollevando la sua di gamba che però finisce per colpire il portoghese.

L’arbitro inizialmente fischia fallo all’attaccante milanista, ipotizzando un fallo di gamba tesa. Poi richiamato dal VAR va a controllare e concede il calcio di rigore al Milan. Rigore che Theo Hernandez sbaglierà chiudendo troppo l’angolo.

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Minuto 45 e qualche secondo. Prossimi alla fine del primo tempo. Vuoto spazio-temporale, azione dello Spezia in area del Milan, palla sui piedi di Krunic che con un lancio da 40 metri, neanche fosse il Redondo dei tempi d’oro, pesca Leao in velocità che resiste al ritorno del difensore, pallonetto e 1-0. Pochi secondi dopo il rigore sbagliato, pochi secondi prima della fine del primo tempo.

 

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Qualcuno direbbe, ed io l’ho pensato: pura follia. Ma non è nulla rispetto a quello che succederà nel secondo tempo. Thiago Motta inserisce Agudelo al posto di Manaj e le azioni dello Spezia si fanno più pericolose. Il Milan, fra lo svagato e l’impreciso, spreca un paio di occasioni ancora con Saelemekers, e solo quando lo Spezia troverà il pareggio con uno scambio veloce Bastoni-Verde-Agudelo, comincerà a forzare i tempi di gioco ma scadendo più nell’ansia che in una maniera ragionata.

L’elettricità sale ad ogni tornata di 10‘.  Brahim Diaz, sempre più fuori dal gioco, viene sostituito al 70′ da Giroud e Leao all’84’ da Rebic: si prova la freschezza, lo Spezia si chiude e il Milan cerca il gol decisivo senza lucidità, mentre il cronometro segna il novantesimo.

Al 93′ il vuoto spazio-temporale inghiotte San Siro e qualunque cosa ci sia dentro. Nikolau commette un fallo su Rebic, che riesce comunque a passare la palla a Messias che, senza pensarci su, tira in porta e segna. Ma l’arbitro, in palese difficoltà a gestire una partita simile, non concede la regola del vantaggio e fischia appena Rebic subisce il fallo. Annullando di fatto il gol regolare del brasiliano. Il labiale recita tante scuse ma oramai il danno è fatto. Su gli sviluppi di una ripartenza fulminea, proprio allo scadere, lo Spezia poi segna addirittura il gol del definitivo vantaggio, aggiungendo la beffa ad una partita totalmente stravolta da un errore arbitrale tanto grande quanto dannoso.

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Bilancio amaro

Il Milan di Pioli, martoriato dalle tante assenze, ha sicuramente sprecato tanto. C’è un chiaro problema legato ai rigori. Nessuno è infallibile ma sprecarne così tanti è una zavorra che alla fine dell’anno presenta un conto salatissimo. A oggi sono 3 rigori sbagliati su 8. Krunic e Bakayoko non sono riserve su cui poter fare affidamento e oggi lo si è capito una volta di più, Brahim Diaz chissà dov’è  e chissà se tornerà mai quello visto a settembre; le amnesie in difesa, in una squadra già compromessa negli altri reparti, davvero è la goccia che fa traboccare il vaso.

Doveva essere la partita del sorpasso e invece è stata la partita che ha dato un punto di vantaggio alla capolista e fatto recuperare 3 punti al Napoli e 1 all’Atalanta. E tutto questo a una settimana da Milan-Juve; a tre da un derby oramai da dentro o fuori. Se non è un disastro, poco ci manca.

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