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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule è… luci ed ombre a S. Siro

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E’ – di per sé – una partita complicata quella che ogni anno si gioca a S. Siro.

Lo è diventata probabilmente ancor più nel momento in cui l’Inter ha capito (specie dopo la sconfitta del Milan a Firenze) che la vittoria avrebbe significato – in un momento fondamentale – la rincorsa decisiva.

I cartellini gialli del primo tempo per gli azzurri (un po’ eccessivi forse quelli su Osimhen e KK) ne hanno anche un po’ condizionato inevitabilmente la prestazione, divenuta ancora più complicata dopo l’uno-due mortifero di fine primo tempo ed a causa del forfait forzato dell’attaccante nigeriano al termine di uno scontro durissimo al centro dell’area nerazzurra.

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Napoli, in ogni caso, per larghi tratti irriconoscibile ed in balia dell’avversario.

Colpa di una prestazione insufficiente a centrocampo (da sottolineare solo gli ultimi venti minuti sontuosi di Anguissa), caratterizzata dalla lentezza di Fabian Ruiz (evidenziata dalla enorme prestazione “superiore” di Barella), determinante – in negativo – soprattutto sul terzo gol della squadra di casa, ma anche su tutte le ripartenze offensive.

Ci ha pensato Dries Mertens a dare un po’ di senso all’ultima parte di gara, con una bella soluzione balistica. L’idea di averlo sotto-punta anche quando il terminale offensivo è Osimhen deve essere per forza tenuta in considerazione contro gli avversari che hanno grande fisicità in difesa e buona rapidità.

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I tre gol subiti a Milano valgono la prima sconfitta stagionale per una difesa che ha superato – in due sole partite – il passivo che aveva subito nelle prime dodici.

Non avrebbe rubato nulla, in ogni caso, la squadra di Spalletti se quel colpo di testa di Mario Rui avesse finito la propria corsa rotolando verso la rete anziché alzandosi verso la traversa dopo la parata di Handanovic.

E’ stato – in definitiva – un match deciso dagli episodi, che ha consegnato i tre punti all’Inter solo perché Mertens, a pochi secondi dal triplice fischio, ha alzato troppo la mira tirando dietro il petto in un colpo al volo che, in condizioni normali, avrebbe spedito alle spalle del portiere avversario.

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Il vero valore degli azzurri, apparsi solo nel secondo tempo all’altezza dell’attuale classifica dopo una prima frazione timida e impacciata, si vedrà necessariamente da adesso in poi, dalla capacità di recuperare subito dopo la sconfitta nelle difficili partite che si susseguiranno in venti giorni tra il confronto casalingo con la Lazio e la trasferta di metà dicembre programmata nuovamente a Milano contro lo squadrone rossonero.

La speranza, inutile dirlo, sarà cancellare tutte le ombre e portare tanta luce a San Siro, mantenendo un posto al sole in classifica.

Gli azzurri, intanto, hanno mostrato – come è accaduto sempre in stagione – carattere, determinazione e coraggio, evitando un tracollo che, subito il 3-1, in altri tempi poteva prevedersi.

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La partita ha dato indicazioni soprattutto a chi è capace di coglierne, l’allenatore su tutti.

Nessun dramma, in definitiva, dopo il primo stop stagionale.

A patto che non ci si disunisca, si recuperino quanto prima Demme e Politano (capace più di Insigne e Lozanodi giocare la palla in diagonale dentro il campo), auspicando solo un trauma contusivo da ripresa veloce per Osimhen, e non si perda la solidità mentale e l’organizzazione di gioco che tante soddisfazioni hanno già dato nella prima parte di campionato.

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