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ROSSETTO E CAMPIONATO – Imparare ad amarsi

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In fin dei conti non è che la vita reale si fermi quando incontra una telecamera, un campo da calcio o la copertina di una rivista patinata. Sguazzeremmo nell’ipocrisia se pensassimo che il dolore sia riservato a chi la propria vita, purtroppo o per fortuna, possa viverla al di fuori di certe dinamiche che fanno sì che di proprio ci sia assolutamente ben poco. Non si sarà sorpresa Ambra Angiolini nel vedere la fine della sua storia con l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri sbattuta sulle prime pagine dei giornali scandalistici e su ogni singolo post che girava sui canali social, è il prezzo da pagare per la celebrità.

Ma niente e nessun livello di fama potranno mai giustificare l’infimo gioco dell’ironia sul dolore altrui. Ironia è un parolone peraltro: la gag del Tapiro d’Oro non faceva ridere nemmeno quando le nostre colazioni erano a base di latte e Nesquik e non ci era permesso assaggiare il caffè, figurarsi adesso. Jolanda, la figlia di Ambra Angiolini nata dalla relazione della showgirl con il cantante Francesco Renga, lascia intendere che la fine della storia che si diceva dovesse culminare in un matrimonio sia stato il tradimento da parte di mister Cinque Scudetti. Il quale peraltro sembra esser sparito, ed aver abbandonato l’ex stella di Non è La Rai dopo quattro anni di relazione che sembrava dover portare nei paraggi di un altare. Si fa veramente fatica a captare il lato ironico di tutta questa storia, lo stesso lato che avrebbe dovuto far ridere in diretta nazionale.

Il punto è proprio questo, non fa ridere.

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E non è una questione di chi riceve lo sfottò, la presa in giro. Il punto è proprio non comprendere la linea nemmeno troppo sottile che passa tra i fatti tuoi e quelli degli altri, alla faccia poi della solidarietà femminile: paladine del bodyshaming che non riescono a fermare quella che oggettivamente è stata solo una gran brutta figura per un’intera rete e per un programma che in fin dei conti sono trent’anni che ci tocca vederlo nello zapping compulsivo del post cena.

Ambra ha vissuto questa pagliacciata spiattellata sulla rete nazionale con una dignità ed una serafica calma che solo un paio di attributi femminili sanno avere. Dopo lo scempio televisivo si è fatta portavoce di chi ricomincia, di chi non ha intenzione di lasciare che la sofferenza diventi il nuovo punto di partenza della propria vita.

Non mi stupirei se partisse la domanda ad Allegri in conferenza pre Juve-Roma, importante spartiacque per la stagione bianconera partita in una ripida salita. Il carattere di Max nemmeno stupisce, non è nuovo a certe uscite a livello sentimentale, e quando smetteremo di pensare che le persone possano cambiare sarà già troppo tardi. Ma tutto questo non conta, semplicemente perché non può e non deve tangere nessun’altro che non siano lui e lei. Lei che ha percepito l’affetto di chi l’ha vista colpita nel profondo della dignità di donna, ma che è stata in grado di non far crollare i cocci del proprio animo. Diciamocelo: tutte noi avremmo fatto fare una fine non descrivibile al diversamente simpatico tapiro.

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Ambra no, ed è importante che tutte noi portiamo a casa la sua lezione: di amor proprio, di affetto per se stesse. Ambra sopravvivrà alla fine di questa storia, anche perché saprà metter mano a quanto di buono c’è stato, una volta assorbito e fatto sfogare tutto il dolore. Ma poi tornerà a guardare alla vita con l’occhio di chi non può e non deve mettere il freno a mano ai propri sentimenti.

Perché del resto, smettere di amare per non soffrire e non far soffrire è quanto di più stupido e insensato possiamo fare, e quanto di meno umano possa esistere su questa Terra, che si muove da millenni per quanto abbiamo dentro e quanto sappiamo tirare fuori di noi stessi e degli altri.

Nonostante i programmi di serie B.

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