ANGOLO NAPOLI – Napule è… Z di Zambo

“L’entusiasmo” – ha scritto Henry Ford – “è il lievito che permette alle tue speranze di elevarsi fino alle stelle”. Facile averne quando dopo le prime cinque giornate di campionato si comanda il torneo con quindici punti in classifica, quattordici gol segnati e solo due subiti.

E poco importa se le vittorie sono arrivate contro squadre che albergano al momento dalla decima posizione in avanti in serie A, perché quel che conta – per i più – è vedere dopo tre anni e mezzo di nuovo la maglia azzurra più sopra di tutti, sperando che duri il più possibile.

“Senza entusiasmo”, d’altronde, come ha scritto qualcuno “non si è mai compiuto niente di grande”. E se in tre giorni otto gol a domicilio di Udinese e Sampdoria rappresentano senza dubbio un segnale, è bello sottolineare anche le zero reti subite, la concentrazione mantenuta per novanta minuti senza sbavature ed alcune prove individuali davvero di qualità.

Sembra diventato più maturo il Napoli di Luciano Spalletti, capace di assorbire il momento di maggiore pressione dell’avversario nel primo tempo, concretizzatosi in due belle parate di Ospina, e ferire quattro volte l’orgoglio blucerchiato dando l’impressione di poter segnare in tante altre occasioni.

Nella partita in cui, da sinistra e da destra, Insigne e Lozano hanno offerto due assist a testa a beneficio di Osimhen, Fabian e Zielinski, la squadra azzurra è sembrata per larghi tratti ingiocabile. Rapido in difesa sugli avanti avversari, veloce negli scambi a centrocampo ed implacabile nelle verticalizzazioni offensive, il Napoli ha messo in mostra nelle prime partite di campionato virtù che in tante occasioni, nel recente passato, sembravano svanite.

Merito (pare evidente) di Koulibaly versione supereroe, di terzini attenti alla doppia fase, ma soprattutto di un centrocampo finalmente dotato di muscoli e cervello come non accadeva dai tempi di Allan e Jorginho. Tutto il resto può sintetizzarsi nei nomi di due protagonisti assoluti: Anguissa e Osimhen, vere armi in più delle ultime apparizioni partenopee.

Guardando giocare il centravanti nigeriano, la sensazione è che più minuti vengano messi nelle gambe e maggiore diventa l’intesa coi compagni, la pericolosità offensiva e la letalità di un reparto che, pur dando spesso l’impressione di poter far gol in ogni momento, segna ancora troppo poco rispetto a ciò che produce.

Le enormi potenzialità del numero 9 azzurro sono però evidenti ed indiscutibili. Affinando le capacità tecniche, l’attaccante – già minaccia continua per le difese avversarie – può diventare una certezza per il gioco azzurro, dando la possibilità di utilizzare, in ogni occasione possibile, una verticale lunga sulla quale Osimhen è capace di arrivare sempre e comunque.

Se, però, è lecito augurarsi cinismo maggiore sotto porta da parte del centravanti (paradossale farlo nel giorno in cui ha segnato una doppietta, ma tant’è), la copertina va regalata ad un protagonista forse inatteso.

Sampdoria – Napoli è la partita perfetta di Frank Anguissa, migliore acquisto possibile (e non solo perché unico). Interdizione difensiva, muro a centrocampo, qualità di palleggio e buona tecnica, il centrale camerunense è come lo zucchero a velo sul cornetto alla Nutella, completamento magnifico d’una squadra che vuol provare a percorrere l’irraggiungibile via che conduce verso la perfezione.

E’ una squadra – quella azzurra – che comincia ad assumere le fattezze del suo allenatore, prudente nei modi, sorridente nelle espressioni, deciso negli obiettivi da raggiungere.

L’alfabeto della felicità normalmente comincia dalla A e si declina attraverso le parole Amore, Amicizia ed Affetto.

A Napoli, invece, da qualche settimana la A è tutta di un gigante di nome Anguissa, che si prende anche l’ultima lettera.

Perché è sua anche la Z.

Z di Zambo, il migliore acquisto possibile (e non solo perché è stato l’unico).

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