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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Osteria numero 1000

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Tempo di lettura: 4 minuti

La partita è mediaticamente più importante di quanto dica la classifica. Si è alla terza giornata e tutto è da scoprire ancora, ma è la partita numero 1000 dello Special One su una panchina e la panchina è quella giallorossa, ringraziando gli Dei comunque vada a finire.

Uno su mille ce la fa

Ma non ne fai 1000  “oppresse” di trofei e successi  se la tua mentalità non vede la panchina più importante: “la prossima” , testo e parole di Mourinho.

Gli avversari sono due e di tutto rispetto: quel Sassuolo che nonostante cambi tecnici non abbandona mai la sua filosofia e tanti fastidi crea a chiunque, fa giocare ma mai distrarsi; soprattutto la sosta, maledetta, dopo la quale spesso i giallorossi hanno perso il filo del discorso.

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Il testo è rispettato: il Sassuolo è venuto a giocare.

Nel primo tempo i centrocampisti delle due squadre lavorano sodo, ma sono soprattutto i neroverdi a sfruttare i contropiedi, pur senza rendersi pericolosi. Solo al minuto 26 Berardi, pescato da Raspadori, beffa Patricio all’angolino, ma il VAR annulla per fuorigioco millimetrico all’inizio dell’azione.

La Roma subisce molto e gli attaccanti sono poco presenti, col solo Abraham in “estirada” a lambire il palo.

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Al minuto 37 Pellegrini batte rasoterra una punizione e Cristante, dimenticato da tutti, si infila tra le linee e beffa Consigli. La Roma chiude il primo tempo in vantaggio, non meritatissimo.

Gli emiliani si presentano col gigantesco ex Scamacca e il tema rimane lo stesso. Continue azioni degli ospiti, gol mangiati o miracoli difensivi. Fino al minuto 57: Scamacca controlla, Mancini fuori tempo, tocco per Berardi che si libera con una magia e rasoterra per Djuricic che la prende male, ma vien fuori un pallonetto imprendibile.

Si scatena l’inferno

Quello che accade nei 35 minuti successivi è quello che si chiama “giuoco del calcio”. Le due compagini si prendono letteralmente a pallonate creando mille occasioni una dietro l’altra.

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I giallorossi rispondono subito con Pellegrini, liberato da Zaniolo che angola, Abraham coglie il palo sulla respinta del portiere. Lo stesso capitano poi se ne dribbla tre in area e solo Chiriches devia in angolo un gol fatto. Azione fotocopia poco dopo con Pellegrini che tira alto.

In mezzo due miracoli col piede di Rui Patricio su Berardi e su Boga travestito da Husain Bolt.

La Roma mette tutte le punte a disposizione in campo, ma quando entra Defrel i romanisti come me già vedono la tragedia…troppi ex, brutto presagio.

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Altri batti e ribatti e anche il Sassuolo coglie il palo, da fuori area con Traorè e si va al recupero. Sembra finita quando Shomurodov tocca indietro un pallone a El Shaarawy che con un tiraggir coglie anche lui il palo, interno, gol del 2 a 1 e il più veloce a raggiungere la curva per esultare è…Mourinho. Quando si dice cardiopalma

Patricio sindaco de Roma, si vota il 3 e 4 ottobre. Ibanez e Mancini in difficoltà sulle frecce emiliane, Vina stanco ma presente, Karsdorp veloce e fondamentale in un paio di recuperi. Veretout meno incisivo, per merito degli avversari, Cristante intelligente sul gol e sempre presente a se stesso.

Moscio Zaniolo stasera e Mhkytarian poco incisivo. Abraham sfortunato e poco servito, buoni i dinamici inserimenti di Perez e Shomurodov. Ma il palco è per l’inatteso protagonista El Shaarawy: poco utilizzato, poco servito, ma il tocco del campione lo ha sempre, gol meraviglioso e gioia infinita.

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Roma in grande difficoltà, ma sa reagire, sicura col suo portiere e sempre pericolosa in avanti. Testa della classifica mantenuta e festa per Mou onorata. Il Sassuolo è veramente una bella squadra che non avrebbe rubato nulla portando via punti all’Olimpico.

E invece tutti all’”Osteria” Mourinho, ebbri di gioia e di speranza.

Parafrasando…

Osteria numero mille

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Roma Sassuolo fa scintille 

fa scintille sulla legna, figuriamoci sulla… Ok ci fermiamo qui.

 

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