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FIELD & STATS – La Generazione Z va all’Europeo

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Nelle scorse settimane ci siamo occupati (qui) dell’impiego dei giovani calciatori nati a partire dal primo gennaio 2000 nei campionati europei ed in particolar modo nei primi 5 tornei continentali prendendo spunto dal rapporto demografico del CIES sull’impiego dei calciatori under 21 nella stagione 2020/21.

Ora, con Euro 2020 finalmente alle porte, è il momento di vedere quanti e quali esponenti della generazione Z del calcio europeo si troveranno di fronte al loro primo grande appuntamento internazionale a difendere i colori della propria nazionale.

Partiamo col dire che di tutta la platea dei convocati ad Euro 2020 i calciatori nati dopo l’1 gennaio 2000 rappresentano poco più del 6% (38/621), e di questi meno della metà gioca in uno dei 5 top campionati europei con 8 convocati provenienti dalla Premier League, 4 dalla Bundesliga, 3 dalla Serie A, e 1 da Ligue1 e Liga.

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Il club europeo maggiormente rappresentato dai 2000 ad Euro 2020 è il Manchester City con tre convocati (Foden, E. Garcia, F. Torres) seguito da Liverpool (Kabak, N. Williams), Borussia Dortmund (Bellingham, Sancho), Ajax (J. Timber, Gravenberch) e Shakhtar Donetsk (Trubin, Sudakov). Unico campione d’Europa per club presente è il centrocampista scozzese del Chelsea Billy Gilmour, in panchina nella finale del do Dragao.

La nazionale con più convocati tra i calciatori del 2000 è il Galles con 5 seguita da Inghilterra con 4, Spagna, Turchia e Ucraina con 3, non ne presentano nessuno l’Austria, la Finlandia e la Francia campione del mondo in carica.

Dato questo, insieme ai convocati over 2000 provenienti dalla Ligue1, in forte controtendenza con quanto osservato in stagione a livello di club, con la Ligue1 risultata di gran lunga la lega che ha dato maggior spazio ai giovani calciatori. Ad Euro 2020 l’unico convocato della generazione Z proveniente dal campionato francese è il belga Jeremy Doku esterno d’attacco classe 2002 che ha contribuito al sesto posto in campionato del Rennes con due gol e tre assist in oltre 2100’ d’impiego.

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Nell’analisi che segue andremo a vedere i numeri registrati in stagione dai calciatori in questione andando a preferire la militanza in club appartenenti ai top 5 campionati europei, tenendo conto anzitutto del minutaggio (almeno 1000 minuti giocati), ed in considerazione della diversa reperibilità dei dati sui parametri testati rispetto alle altre leghe continentali.

PORTIERI

Questo non ci impedisce di riservare una citazione all’unico portiere over 2000 presente ad Euro 2020, l’ucraino Anatoliy Trubin, estremo difensore dello Shakhtar Donetsk con cui ha giocato 21 partite di Premier League ucraina, 5 partite in Champions League e 4 in Europa League per un minutaggio complessivo di 2700’. Nome non del tutto nuovo agli appassionati italiani visto che Trubin è stato protagonista con alterne fortune nei match dei gironi Champions contro l’Inter (entrambi conclusi 0-0) e nell’eliminazione subita dalla Roma negli ottavi di Europa League.

Nel campionato ucraino ha viaggiato con una media di 0,71 gol subiti a partita (uno ogni 126’), 10 clean sheet e chiuso la stagione da titolare. Ci sono buone possibilità che Anrdiy Shevchenko possa regalargli l’esordio in un grande torneo internazionale.

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Va detto che nei top 5 campionati europei l’unico portiere nato dal 2000 ad avere un minutaggio considerevole (oltre 3000’) è l’estremo difensore del Leeds di Marcelo Bielsa, Illan Meslier titolare della nazionale francese U21 all’Europeo di categoria.

DIFENSORI

Problemi di reperimento tra i 2000 dei top 5 campionati europei anche tra i difensori, tre in tutto con lo spagnolo Eric Garcia del Manchester City e l’esterno gallese del Liverpool Neco Williams entrambi con un impiego stagionale al di sotto dei 400’.

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Va tenuto in considerazione il centrale turco Ozan Kabak, avversario dell’Italia nel match d’esordio del girone A, che tra la prima parte di stagione in Bundesliga allo Schalke04 e l’approdo nel mercato di gennaio al Liverpool ha messo insieme oltre 2000’ d’impiego in 23 presenze.

In nazionale nel 2021 ha disputato da titolare i match casalinghi di qualificazione Mondiale contro Olanda e Lettonia. Giocatore che nonostante la giovane età (classe 2000) ha già sulle spalle una notevole esperienza se si considera che dopo gli esordi al Galatasaray ha accumulato 55 presenze in due stagioni e mezza di Bundesliga (Stoccarda prima, Schalke poi) con un impiego medio di circa 80’ a partita.

I suoi numeri in stagione dicono che Ozan Kabak ha vinto 10 dei 15 duelli effettuati per 90’ di gioco, 4,5 duelli aerei su 6, 5,7 palloni intercettati e 5,1 palle contese vinte p90’.

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Per completare un ipotetico pacchetto arretrato a 4 dobbiamo rivolgere l’attenzione al di fuori dei top 5 campionati europei. Peschiamo allora ancora nel gruppo A, in Svizzera dove si è messo in evidenza Becir Omeragic (2002) difensore centrale/terzino destro dello Zurigo con cui ha collezionato 29 presenze e circa 2500’ d’impiego stagionale in cui ha fatto registrare 7 duelli vinti su 12 p90’, 2,3 duelli aerei vinti su 4,3 tentati, 8 intercetti e 6 palle contese vinte p’90.

Intorno ai 2500’ minuti di utilizzo nel proprio club si aggira anche il difensore centrale polacco del Rakow Cszestochowa (secondo alle spalle dei campioni di Polonia del Legia Varsavia) Kamil Piatkowski (2000). Le sue skills difensive ci dicono che in stagione Piatkowski ha vinto 9 duelli su 13 p90’ e 3 su 4,3 duelli aerei, 6 intercetti e 6 palle contese vinte p90’. Oltre ad aver contribuito in fase di finalizzazione con due reti e tre assist. Il centrale difensivo, impiegato anche come esterno di destra, al termine dell’Europeo si trasferirà al Red Bull Salisburgo di Jesse Marsch.

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A chiudere il pacchetto arretrato un esterno di spinta a sinistra, il portoghese Nuno Mendes (2002) neo campione di Portogallo con lo Sporting CP di Ruben Amorim con cui ha messo a segno anche una rete e un assist (a fronte di 6 xA generati) in 29 presenze e oltre 2500’ in campo.

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Rispetto ai giocatori sopra menzionati, Nuno Mendes è certamente più votato al contributo offensivo dello sviluppo della manovra. Oltre al citato dato sugli expected assist, rendono bene l’idea a tal proposito i dati riguardanti i dribbling (3 riusciti su 4,7 tentati p90’) e i cross (0,4 riusciti su 2,7 tentati p90’).

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Tra i difensori ad alto minutaggio un prospetto molto interessante è il croato Josko Gvardiol (2002), difensore centrale che ha spesso giocato anche come terzino sinistro nella Dinamo Zagabria con cui si è laureato campione di Croazia mettendo a segno anche due reti e tre assist in 25 presenze. 11 duelli vinti su 16 tentati p90’ e 2,8 dribbling riusciti su 4,1 tentati p90’ tra le sue skills migliori.

CENTROCAMPISTI

La gemma più preziosa tra i centrocampisti è senza alcun dubbio il blaugrana Pedri (2002), riferimento di grande qualità nel centrocampo del Barcellona, che proverà ad esserlo anche nella selezione spagnola allenata da Luis Enrique che lo ha fatto esordire lo scorso marzo nel match casalingo contro la Grecia valido per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022.

Nel Barcellona Pedri ha giocato 37 partite, saltando solo l’ultima di campionato in casa dell’Eibar, stando in campo per oltre 2500’ in cui ha contribuito anche con 3 gol e 3 assist a fronte di 9 xA e 22 occasioni gol create (0,8 p90’).

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Di certo più geometra che finalizzatore, Pedri tenta mediamente 62 passaggi p90’ con l’87% di accuratezza e 1,5 passaggi chiave con una riuscita di 0,65 p90’, mentre in fase di finalizzazione conclude verso la porta avversaria meno di una volta a partita (0,86 p90’).

Nella gestione del pallone Pedri rischia poco nella propria metà campo, dei 6 palloni persi p90’ soltanto 1,35 è perso nella metà campo difensiva, oltre a completare il 66% dei dribbling tentati (1,72 riusciti su 2,6 tentati p90’).

Apporto meno solido in fase difensiva dove ha fatto registrare 3,3 recuperi p90’ di cui poco più del 40% nella metà campo avversaria (1,4), 3,7 intercetti e 1,8 contrasti vinti su 4,3 tentati (meno del 42%).

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Chi invece da il meglio di sé proprio nella fase difensiva è certamente il gallese Ethan Ampadu (2000). Di proprietà del Chelsea è andato in prestito nelle ultime due stagioni, prima al Lipsia di Nagelsmann dove ha collezionato appena 6 presenze tra campionato e Champions League, poi quest’anno allo Sheffield United retrocesso dalla Premier League con cui ha disputato 25 partite per oltre 2000’ in campo.

Utilizzato sia come mediano davanti alla difesa, sia come difensore centrale Ampadu ha vinto 8 dei 13 duelli intrapresi p90’ con 7 intercetti, 6 palle contese vinte e 2,3 contrasti vinti su 4 p90’.

Dalla Serie A arrivano due prospetti dalle alterne fortune in stagione. Parliamo di Dejan Kulusevki (2000) che alla Juventus non ha reso secondo le aspettative (alte) che lo attendevano dopo una stagione a Parma da 10 gol e 9 assist. Quest’anno ha comunque messo a segno 4 gol e 3 assist in 2000’ in campo, con 1,42 tiri p90’ e 2 passaggi chiave di cui uno a completato ogni 90’.

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Stagione superiore alle attese invece per il danese della Samp Mikkel Damsgaard (2000) che nei suoi 1800’ d’impiego è stato utilizzato da Ranieri sia come esterno di sinistra sia come supporto alla punta. A differenza di Kulusevski del talento danese si sapeva ben poco e le qualità mostrate vanno anche oltre i suoi numeri stagionali che parlano di 2 gol e 4 assist, oltre ad una grande abilità nello stretto ben rappresentata dal dato sui dribbling tentati, 6 ogni 90’ di cui 3,3 riusciti.

Ultimo centrocampista dei top 5 campionati europei con un minutaggio importante arriva dalla Bundesliga e difenderà i colori dell’Inghilterra di Southgate. Stiamo parlando della stella classe 2003 del Borussia Dortmund Jude Bellingham che in Bundesliga ha segnato un gol e ne ha assistiti 3 in 1700’. Un assist e un gol anche in Champions League dove la sua marcatura nel ritorno dei quarti di finale non è servita ad evitare l’eliminazione ad opera del Manchester City.

Nella Bundesliga appena conclusa Bellingham ha calciato 1,7 volte ogni 90’ verso la porta avversa e tentato un cross p90’. La sua propensione all’1vs1 è sottolineata dai 3,8 dribbling tentati p90’ (di cui 2,4 riusciti) e dai 18 duelli p90’ intrapresi da cui è uscito vincente il 50% delle volte.

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Con un minutaggio inferiore ma comunque vicino ai 900’ va certamente menzionata la stellina del Bayern Monaco Jamal Musiala (2003) che in 25 presenze ha condensato 6 gol e un assist, con 2,3 tiri e 9 dribbling tentati p90’ di cui la metà riusciti.

Fuori dai confini dei maggiori tornei continentali vanno attenzionati alcuni talenti della Eredivise, vale a dire l’olandese Ryan Gravenberch (3 gol e 5 assist con la maglia dell’Ajax in oltre 2600’ in campo), lo slovacco del Groningen Tomas Suslov (2002) che ha messo a segno due reti e ne ha assistite 5, e il turco Orkun Kokcu autore di 3 reti e altrettanti assist nelle sue 22 presenze con il Feyenoord.

Citazione d’obbligo per il giocatore più giovane di questo Europeo, il diciassettenne polacco classe 2003 Kacper Kozlowski che con la maglia del Pogon Szczecin ha fatto registrare un gol e 3 assist in 1000’ nell’Ekstraklasa polacca chiusa al terzo posto.

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ATTACCANTI

Nel reparto avanzato c’è probabilmente il meglio della generazione Z del calcio europeo che si appresta a vivere il suo primo europeo, nonostante l’assenza del principe del gol Erling Haaland (27 gol e 8 assist in Bundesliga) non qualificato con la sua Norvegia.

Partiamo con i due vice campioni d’Europa del Manchester City di Guardiola, ovvero l’inglese Phil Foden e lo spagnolo Ferran Torres entrambi classe 2000.

Tra i due Foden è quello che ha avuto un minutaggio e un impatto maggiore nella stagione del City campione d’Inghilterra a cui ha apportato 9 gol a fronte di 6 xG generati, e 5 assist in poco più di 1700’. I suoi numeri in Premier parlano di 2,2 tiri p90’ di cui uno nello specchio, 5,4 dribbling tentati di cui 2,8 riusciti e 1,6 passaggi chiave tentati p90’. Questo e tanto altro gli è valso il premio come miglior giovane calciatore della Premier League.

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Per Ferran Torres, attaccante prelevato dal Valencia, 7 gol (5,6 xG) e 2 assist in 24 presenze e poco più di 1300’ in cui ha tirato più di 2 volte p90’ e concluso con successo circa 2 dribbling su 4.

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Oltre a Foden nel parco attaccanti della nazionale di Southgate è presente anche l’esterno destro d’attacco dell’Arsenal di Mikel Arteta, Bukayo Saka (2001) autore di una stagione in Premier da 5 gol e 3 assist con 7 xG e 12 xA generati con 1,8 tiri tentati p90’ di cui 0,8 nello specchio. Saka ha giocato in attacco 10 dei suoi 15 duelli p90’ a cui ha preso parte vincendone però meno della metà e portando a casa 2,6 dribbling su 4,7 tentati.

Chiudiamo le fila della nazionale inglese con il fantasista del Borussia Dortmund Jadon Sancho (2000) i cui numeri sono eccellenti (8 gol e 10 assist in oltre 2000’) eppure, clamoroso a dirsi, in calo rispetto alla fantascientifica Bundesliga 2019/20 chiusa con 17 gol e altrettanti assist.  Nel campionato appena concluso Sancho ha viaggiato a 0,28 xG con 2,2 tiri tentati p90’ e 0,66 xA con due passaggi chiave tentati a partita, oltre a 8 dribbling tentati di cui 4,5 riusciti.

Come anticipato in apertura c’è solo un giocatore tra i 2000 presenti a Euro 2020 proveniente dalla Ligue1 e si tratta dell’esterno d’attacco del Rennes Jeremy Doku, belga classe 2002 che nel campionato francese ha chiuso con 2 gol e 3 assist in oltre 2100’ con 3,2 xG e 6 xA generati.

Doku è un giocatore che punta molto sull’1vs1, o almeno così ci dicono i suoi numeri relativi ai duelli (22 tentati p90’ e 10 vinti) e in particolare ai duelli offensivi (16 tentati e 8 vinti p90’), oltre alla grande capacità di puntare in dribbling come dimostrano i 5,4 dribbling riusciti su 9 tentati ogni 90’.

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Chiudiamo questa rassegna con il talento di casa nostra, Giacomo Raspadori attaccante classe 2000 in forza al Sassuolo che il C.T. Mancini ha inserito nel gruppo azzurro che aprirà questa rassegna continentale nel match inaugurale di venerdì 11 allo stadio Olimpico di Roma contro la Turchia.

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Prodotto delle giovanili del Sassuolo, Raspadori ha saputo ritagliarsi il suo spazio in assenza del bomber della squadra Caputo e delle precarie condizioni del compagno di reparto Defrel, chiudendo l’ultima Serie A con 6 gol e 3 assist in poco meno di 1300’ in campo a fronte di 4,2 xG e 4,4 xA con 1,5 tiri tentati di cui 0,7 nello specchio della porta, con 1,7 dribbling riusciti sui 3 tentati ogni 90’.

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È l’unico attaccante centrale del lotto della generazione Z, per lui il commissario tecnico Mancini ha auspicato un Europeo alla Paolo Rossi, “ma non l’abbiamo portato solo per questo – dice – l’abbiamo portato perché è un attaccante diverso da Immobile e Belotti, e sa giocare bene a calcio”.

Volendo divertirci a fare i selezionatori potremmo schierare un undici ideale dei calciatori del 2000 di questo Europeo che scenderebbe in campo così (1-4-3-3):

Le premesse quindi sono delle migliori, il fischio d’inizio di Euro 2020 è imminente, non ci resta che accomodarci e goderci lo spettacolo.

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*Analisi su dati Instat e Tranfsermarkt

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