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FISCHIO D’INIZIO NAPOLI – Vittoria o morte

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Il Napoli continua ad attraversare un momento di preoccupante condizione mentale. La gara del Mapei Stadium, al di là di tutte le attenuanti, è stata la controprova: il Napoli ed il suo tecnico non ci sono con la testa.

La gara contro il Sassuolo, riacciuffata al novantesimo e gettata al vento all’ultimo secondo, è la viva testimonianza che i partenopei, al di là dei limiti tecnici di qualcuno, sono in una condizione di fragilità mentale e di scarsa lucidità.

Il Napoli e i problemi di testa

Una vittoria nella gara di mercoledì avrebbe nascosto la polvere sotto il tappeto, perché i problemi evidenziati sono stati tanti ma, per come era stata maturata, avrebbe comunque contribuito a dare una grossa dose fiducia al gruppo. La forza di reagire fino a ribaltarla avrebbe rappresentato anche il riscatto rispetto alla gara d’andata immeritatamente persa. E invece, prima le scelte scellerate dell’allenatore, poi quelle di alcuni calciatori, hanno fatto crollare quella piccola impresa, che ha poi indotto il capitano azzurro a reazioni  a caldo nell’immediato post-partita.

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L’obiettivo quarto posto si allontana inevitabilmente anche se si sa, con la modalità dei tre punti per la vittoria, bastano due partite per essere oggi all’inferno e domani in paradiso. Non si tratta di ottimismo ma di fatti concreti. Certo è che oggi siamo proprio di fronte all’ultima chiamata. Da qui in avanti bisogna fare percorso netto ed il vantaggio, rispetto alle rivali, di non avere più le coppe potrebbe rappresentare un beneficio rilevante.

Le statistiche

L’inversione di tendenza deve partire fin da subito e contro il Bologna, squadra in salute, bisogna spingere sull’acceleratore senza voltarsi indietro. La sfida ai felsinei è la sessantaduesima in serie A all’ombra del Vesuvio. Il bilancio dei precedenti verte a favore dei padroni di casa che si sono aggiudicati ventotto gare. Ventitré sono i pareggi, dieci le vittorie degli ospiti.

Il risultato più lontano nel tempo è il pareggio, assente da Napoli dal 16 gennaio del 2012, quando Napoli e Bologna impattarono 1-1. L’ultimo successo corsaro è della scorsa stagione, quando il primo dicembre del 2019 gli ospiti s’imposero 2-1 in una gara contestata per un rigore netto negato ai padroni di casa. L’ultimo successo casalingo è del 29 dicembre 2018, in una gara rocambolesca nella quale i partenopei s’imposero 3-2 grazie alla rete di Mertens sul finale di gara.

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Il direttore di gara

A dirigere il delicato incontro del Diego Armando Maradona, posticipo serale della settima giornata di ritorno, è stato designato Daniele Chiffi della sezione di Padova. Il trentaseienne fischietto veneto, per l’occasione, sarà coadiuvato da Ghersini nel ruolo di quarto uomo e dalla coppia Di Paolo-De Meo al VAR. Chiffi, promosso nella massima categoria dal 2018, ha fatto il suo esordio in Serie A proprio con il Napoli, in campo nella vittoria del Ferraris contro la Sampdoria per 5-2. Da quella gara, Chiffi ha diretto il Napoli in altre sei occasioni e gli azzurri in toto hanno collezionato un pareggio e sei vittorie, compreso il 6-0 inflitto alla Fiorentina in questa stagione.

Le scelte di Mihajlovic

Tutti e due gli allenatori arrivano a questa gara con diversi elementi in meno. Mihajlovic, tra i tanti, perde anche Schouten, squalificato, che va ad aggiungersi al folto numero di indisponibili. Davanti a Skorupski, sugli scudi nella gara vittoriosa contro la Lazio, il tecnico bolognese dovrebbe schierarsi a specchio per affrontare i partenopei. Gli esterni bassi saranno De Silvestri e Mbaye. I centrali di difesa, considerando le assenze, dovrebbero essere Soumaoro e Danilo. In mediana, spazio a Svanberg e Poli  che supporteranno la linea di trequartisti. Per i tre dietro la punta centrale c’è qualche indecisione. Sembrano certi  Sansone e Soriano, mentre per la terza maglia c’è ballottaggio a tre tra Skov Olsen, Vignato e Orsolini  alle spalle di Barrow in leggero vantaggio su Palacio.

L’undici azzurro

Gattuso in difesa recupera Koulibaly, ma nel frattempo perde Bakayoko. Tra i pali non è improbabile il ritorno di Ospina  davanti al quale dovrebbe svilupparsi il 4-2-3-1. Sugli esterni, allo stato attuale, non ci sono certezze. La sensazione è che vengano schierati Di Lorenzo a destra e Ghoulam a sinistra. L’algerino, da elemento di scarto, si è improvvisamente trasformato in nuovo punto di forza. Al centro rientra Koulibaly, dopo la grossa distrazione contro il Benevento, e con lui con ogni probabilità ci sarà spazio per Rrahmani, che inizia a prendere ritmo e continuità. In mediana, assente Bakayoko, la coppia schierata dal primo minuto dovrebbe essere costituita da Demme e Fabian Ruiz.  La rete di trequartisti, considerata anche la perdurante assenza di Lozano, dovrebbe essere la stessa che ha affrontato il Sassuolo. Per cui spazio a Insigne, Zielinski e Politano, che supporteranno Mertens terminale offensivo. Il belga, a gara in corso, considerato il recupero di Osimhen, potrebbe fornire un’alternativa scalando sotto punta per dare minuti al nigeriano.

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Di carne al fuoco ce n’è tanta ma il tempo degli esperimenti e delle chiacchiere è finito. Se questa squadra vuole un futuro, deve sbloccarsi ed iniziare a vincere, così come aveva iniziato a fare all’inizio di questa scellerata stagione.

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