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SATYRIGOL – Regola numero sei

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Moltissime persone quest’anno stanno seguendo il festival di Sanremo, anche forse per la presenza di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha sicuramente una grande personalità, anche se il palco dell’Ariston è tutt’altro che facile da gestire. La Rai sembra essere più disorganizzata della difesa del Napoli ma questo è un altro discorso che non voglio affrontare. Piuttosto volevo concentrarmi sulle “esibizioni” dell’attaccante rossonero, dei vari botta e risposta con Amadeus che mi hanno lasciato particolarmente annoiato. Su tutte sicuramente ci sono le sue regole che, nate forse per suscitare ilarità, producono un effetto completamente contrario.

A peggiorare la situazione è la scelta delle battute scritte – suppongo – appositamente per Ibrahimovic. Ogni sua frase, parola, deve richiamare necessariamente il mondo del calcio. Ma Ibrahimovic ha una fortissima personalità che può essere sfruttata più sul battibecco con Ama (Amadeus) e che non necessariamente deve attingere dal suo mestiere. Il palco dell’Ariston o l’attico di casa sua non può essere paragonato ad un campo di calcio, non per le dimensioni ma perché semplicemente non fa ridere. Diversamente può essere efficace mettere in gioco ciò che Ibra ha sempre mostrato: la sua arroganza e la sua presunzione che in un contesto come Sanremo può dare sicuramente importanza a quel personaggio da “spettacolo” che si è costruito nel corso degli anni. Perché oltre ad un calciatore Zlatan può e sa essere anche altro.

E poiché Sanremo è qualcosa che appartiene all’Italia, prima che alla Rai, mi prendo la briga di parlare per tutti, chiedendo scusa ad Ibrahimovic per lo scippo. Regola numero sei: smettetela di fare queste battute sul calcio.

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