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Angolo del tifoso

MILAN TRE PUNTI D’ORO

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Tanto Milan contro un Torino che ha giocato solo nel secondo tempo. Per la squadra di Pioli era un test delicato, più per la reazione dopo la sconfitta contro la Juve che per l’avversario in sé.

Calabria è tornato a destra, Tonali affianco a Kessie a centrocampo, Hauge, Diaz e Castillejo dietro la punta Leao. Il Milan spinge dal primo minuto, il Torino fatica a prendere le misure e l’inerzia della partita è decisa subito. Hauge si muove bene sulla sinistra ma da subito spicca lo spirito d’iniziativa di Brahim Diaz. È da suoi piedi che scaturiranno le azioni più pericolose.

Ed è così al venticinquesimo minuto. La solita percussione centrale di Theo Hernandez che si toglie dai radar di Singo e corre palla al piede accentrandosi. Passaggio per Brahim Diaz che dal limite dell’area esegue un assist di prima illuminante per Leao che si inserisce rapace e butta dentro il primo gol. Una decina di minuti, incursione in aerea di uno scatenato Diaz, Belotti ci mette le gambe. Rigore ma attribuito dopo esame al Var. Il Toro incassa il raddoppio, Kessie realizza.

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Il Toro non ha neanche fortuna. Rodriguez colpisce la traversa dopo una punizione ben tirata nonostante lo scivolone. Un lampo. Poi il Milan torna a macinare e a farsi minaccioso. Una delle poche ripartenze vede i rossoneri arrivare al tiro con Kessie che in contropiede si presenta davanti a Sirigu. Sembra un gol inevitabile e invece il portiere lo evita.

Il secondo tempo si apre con un Torino diverso, molto più intraprendente. E così, al cinquatesimo, l’arbitro Maresca indica il dischetto dopo che Verdi al momento di calciare trova la gamba di Tonali a ostacolargli il tiro. Sembra netto ma così non è. Tonali non invade con la sua gamba il raggio d’azione di Verdi ma è l’attaccante del Torino che inavvertitamente gli rifila un calcio che basta per far chiudere qui la partita dell’ex-Brescia.

L’adrenalina granata comincia a scorrere nelle vene della squadra e si vede. Il Milan deve preoccuparsi a seguire bene la fase difensiva e a non sprecare preziose ripartenze con gli avversari così lanciati. Il primo compito gli riesce, il secondo no. Di quattro ripartenze, nessuna finalizzata. Spreco incomprensibile di una squadra che macina gioco ma che, per qualche ragione, in area di rigore non trova la giusa sicurezza. È un peccato non poter chiudere prima una partita che ha fiaccato inutilmente i rossoneri fino al 96’.

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All’84’ la notizia che molti milanisti aspettavano dal 22 novembre: il rientro in campo di Zlatan Ibrahimovic. Inutile soffermarsi sull’importanza di questa pedina.

La sfida di questa sera si replica martedì in modalità Coppa Italia. Il Toro avrà davvero qualcosa da perdere e speriamo che questo basti per farci vedere una partita diversa. Oggi tre punti d’oro e domani alle 12:30 si gioca Roma-Inter. Devo ricordarmi di mangiare leggero.

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