I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVE – Little by little

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 4 minuti

Le feste sono passate, non c’è più abbuffata che tenga. Tocca tornare in carreggiata, regolarsi con i bagordi, lasciare che il divano ricominci a respirare. Più che le feste poi, è finito quest’anno in cui nessuno di noi ci ha oggettivamente capito qualcosa, men che meno la Juventus di Pirlo. Un giorno sul tetto del mondo, del Camp Nou, un giorno tramortiti a casa propria da una Fiorentina arrembante.

E nel 2021 come saremo? I primi a scoprirlo questa sera lì davanti sono Cristiano e Paulo Dybala. Anno nuovo, tifosi vecchi, gli stessi che metterebbero Paulo sul primo aereo per l’Inghilterra sono i primi a strapparsi la pelle di dosso per un piccolo risentimento muscolare patito da Morata, che non gli permette di essere dei nostri questa sera. Alla prima in casa nel nuovo anno, contro l’Udinese di Gotti ma soprattutto di Rodrigo De Paul, grandissimo amico proprio della Joya e mio più recondito desiderio di mercato per la mia croce più grande da qualche anno a questa parte, il centrocampo.

Chi torna invece a tenere le file dell’attuale centrocampo insieme all’ormai veterano Weston McKennie è Aaron Ramsey, un ragazzo di un’intelligenza tattica unica e speciale, ma che ricorda così tanto Sami Khedira a livello di giunture che temo non possa esserci utile così tanto a lungo. Ma pensiamo al presente: gli strascichi della sconfitta con la Fiorentina ci sono tutti.

Pubblicità

Lenti, macchinosi e impauriti da un’Udinese che non si fa spaventare, e che dopo dieci minuti terrorizza Szczesny proprio con De Paul, che insacca per poi vedersi annullato il goal a causa di un fallo di mano che condiziona l’azione. Una brutta abitudine, di allegriana memoria, è quella dei passaggi orizzontali e dei passaggi all’indietro. Servono, si prende tempo, tutto quello che volete: ma che tempo volete prendere quando c’è solo da andare a prendere a morsi l’area di rigore avversaria? Queste parole Cristiano non se le fa dire due volte. Proprio grazie all’ex Arsenal, veloce ad approfittare di un errore di De Paul, il portoghese prende il pallone per la prima volta in questo 2021 per infilare Musso con una rasoiata nell’angolino basso della porta, lì dove non si può davvero arrivare.

Cominciato maluccio, sembra migliorare questo nuovo anno. Credo lo pensi anche Federico Chiesa, che corre come un dannato e che se io corressi quanto lui sarei Kate Moss, ma questa è un’altra storia. La fiducia che Federico ripone in sé stesso cresce di minuto in minuto, ed oltre ad un paio di cross davvero interessanti firma il due a zero. Ci sarebbe anche occasione di chiudere subito con il terzo, ma l’azione di Ramsey che si danna per rimettersi in piedi e segnare dopo esser carambolato su Musso non viene premiata, nuovamente per un tocco di mano.

Poco importa, ma l’Udinese, nonostante cominci ad aprire dei varchi importanti per l’azione degli uomini di Pirlo, non demorde e prende ben due traverse con Stryger Larsen e Zeegelaar. Spaventi minori, quando in squadra hai Cristiano Ronaldo, quello finto, vecchio e scarso.

Pubblicità

Conosco almeno una decina di milioni di calciatori che vorrebbero essere finti, vecchi e scarsi quanto lui, un giorno farò un censimento. Ma ciò che conta adesso è che Bentancur, che questa sera si riprende dall’ultima serataccia di Dicembre, mette palla di nuovo per il campione lusitano, che inaugura con una bella doppietta il suo ennesimo anno da professionista.

Ah, ha raggiunto e superato per reti in carriera uno che si chiama Pelè. Forse avrà fatto qualche campionato di quartiere, ma non ne sono sicura.

Insomma col risultato in ghiaccio si sa, ci si rilassa. E Zeegelaar, che ci aveva già provato facendo tremare la traversa, al secondo tentativo riesce a battere Szczesny e a mettere anche la sua firma su questa fredda serata di gennaio. Finita qui? Macché.

Pubblicità

La storia di tutti noi, per ritrovare significato, per smuoverci dal nostro torpore, per farci ritornare alla vita vera, deve obbligatoriamente passare per degli eventi scatenanti. Brutti o belli, e la vita di Paulo Dybala non fa eccezione a questa regola. Anche con il risultato bello che chiuso, anche già con la testa sotto la doccia, il goal dell’argentino allo scadere sa di liberazione.

Io non so se Paulo sarà ancora dei nostri la prossima stagione, ma lo spero. Come ha ribadito Pirlo a fine partita, lui ha bisogno di noi, ma noi abbiamo bisogno di lui. E per rialzarci dal divano su cui siamo crollati tutti insieme prima delle feste natalizie, c’è bisogno di ognuno di noi, sul campo e, ironicamente, sul divano. Sarà un passo alla volta, poco alla volta dicevano i fratelli Gallagher, ma rivedere certi bagliori sarà bellissimo.

Certe cose vale davvero la pena aspettarle.

Pubblicità

 Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitter

Pubblicità

in evidenza