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FISCHIO D’INIZIO BOLOGNA – Il Bologna come la Nazionale

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Il Bologna, nonostante tutto, arriva all’appuntamento con la Roma al decimo posto in classifica. I punti sono 12 contro i 18 della squadra di Fonseca. Infortuni a non finire, ultimo quello di Skorupski, che ha riportato una frattura di un dito della mano.

Errori individuali nella fase difensiva, attacco sterile, sfortuna. Questo è tutto ciò che ha accompagnato i ragazzi di Mihajlovic da inizio campionato.

Le partite giocate, il Bologna o le ha vinte o le ha perse, mai pareggiate.

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La chiave di lettura, al netto di quanto detto sopra, è di certo un grande coraggio e un giusto approccio alle gare. Poi, quello che è accaduto all’interno di ciascuna sfida é cronaca.

Le partite come quelle con la Roma possono essere decisive per il proseguo. Vincere significherebbe essere subito a ridosso della zona Europa. Perdere vorrebbe dire rivedere da vicino le zone basse della classifica.

Ma come si vince quando le avversità sono molteplici? La nostra idea è che si deve cementare il gruppo che deve diventare un monolite non scalfibile.

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Il Bologna non ha il campione o il fuoriclasse che puó compensare o nascondere in parte i problemi di una squadra. Il gruppo, quello che ha come slogan vero “tutti per uno e uno per tutti”, puó crearsi in qualsiasi rosa, in tutte le categorie e sport.

Un esempio emblematico di questo concetto è la vittoria della nazionale italiana dei mondiali del 1982, quella del compianto Paolo Rossi.

Quel gruppo, infatti, sgomito’ tra mille polemiche e perplessità. Bearzot aveva già tutto il disegno nella sua testa, doveva solo attendere la maturazione della sua creatura e dei suoi interpreti all’interno della competizione mondiale. E così fu. Quei ragazzi divennero un unico grande gigante che dominó tutte le avversarie frantumandole.

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Mihajlovic come Bearzot. Il Bologna come una pianta preziosa da innaffiare quotidianamente e tenere pulita dai parassiti che possono intaccarla. Sinisa ha tutto in testa e sta aspettando il giorno che quel disegno, che oggi solo lui vede, sia visibile al mondo.

Il progetto, il gruppo, la forza della squadra sono tutti elementi che necessitano di un processo lungo di consolidamento.

Il Bologna c’é e siamo certi che voglia stupire. La Roma è una signora squadra, come lo era il Brasile di Falcao del 1982. Ma l’Italia era un grande gruppo e vinse quella sfida.

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