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Messi – Barça: un amore spezzato da un bureaufax?

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L’inizio di una nuova era. La fine di una pagina di storia del calcio. A prescindere dal destino assegnato a questa storia, la notizia dell’addio di Leo Messi comunicato al Barcellona rimarrà negli annali di questo sport. La figura dell’asso argentino ha un peso specifico al limite del sovrannaturale in Catalogna, terra di insurrezionalisti e di indipendentisti, che tenterà in ogni modo di ricucire una frattura che sembra insanabile.

Soltanto le dimissioni del tanto discusso Josep Maria Bartomeu potrebbe forse cambiare le carte in tavola. Il presidente blaugrana è ormai a capo di un’arca di Noè, figlia probabilmente di una gestione per alcuni versi poco ponderata. Un vero e proprio pasticcio alla Catalana, verrebbe da dirsi.

LA CRONISTORIA DI UN ANNO TRAVAGLIATO

Chi se la sarebbe mai aspettata questa crisi nella love-story tra Leo Messi ed il Barça? Evidentemente nessuno. E’ una storia con toni romantici: anni e anni di fedeltà e successi, attraverso i quali la Pulce è diventato uno dei calciatori più forti di sempre. 731 presenze e 634 gol. 34 trofei con la casacca blaugrana e tanti record individuali. Sono numeri da capogiro, quasi folli e che mettono i brividi soltanto a leggerli.

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Oggi i brividi sono di paura per i tifosi del Barcellona. E’ bastato un bureaufax – documento utilizzato in Spagna per comunicazioni lavorative – per gettare nello sconforto l’intera piazza. Un documento che ghiaccia l’intera dirigenza, già impegnata ad affrontare problematiche molto grosse, finanziarie e non.

La foto del presunto bureaufax, divenuta virale nel web (Credits to: TyC Sports)

Si tratta di una scelta drastica, che in un certo senso era nell’aria ma non nei modi attraverso i quali si è verificata. Un gancio dritto allo stomaco della società, forse una mossa per accelerare il processo di dissolvenza del presidente Bartomeu. Con quest’ultimo, i rapporti si sono deteriorati negli ultimi dodici mesi. Non è un mistero infatti che alla base di tutti i mal di pancia dell’argentino ci siano scelte mal digerite. La prima, quella dell’esonero di Ernesto Valverde. A decretare l’addio del tecnico ex Valencia sono stati in prima linea proprio patron Bartomeu e l’ex dirigente Eric Abidal, che è stato sollevato dal suo incarico proprio pochi giorni fa.

A questo punto l’epurazione del francese va vista come un disperato tentativo di assecondare le volontà del lìder silenzioso – quanto determinante. Tentativo che non è bastato a calmare il furioso Leo, che nel suo silenzio ha fatto la sua più rumorosa scelta.

Perché il capitano Messi, con ben sedici anni di blaugrana sulle spalle, si è sentito escluso dal nuovo ciclo in divenire, che ha visto il benservito a Quique Setien e lo sbarco di Ronald Koeman, il quale ha dichiarato pubblicamente di voler chiarire con il classe ’87. Ma a quanto pare, la scelta pareva già meditata. E, salvo colpi di scena, anche irrevocabile.

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IL PARADOSSO TRA I PARADOSSI: MESSI SUL MERCATO

In un 2020 scosso da una pandemia ancora in corso e da tanti altri avvenimenti storici, non poteva che mancare la notizia di calciomercato dell’anno: Messi è sul mercato. Nell’attesa di scoprire ciò che ne sarà dei risvolti legali sulla clausola prevista nel contratto – scaduta nei scorsi mesi, ma rivendicata dallo stesso Lionel -, ci si interroga su quale possa essere il suo futuro.

In pole position non può che apparire il suo ‘compagno di tante vittorie’ Pep Guardiola, oggi alla guida del Manchester City. Lo sbarco in Premier League del numero 10 della Nazionale argentina è una voce paventata a più riprese dai tabloid oltremanica, e non solo. D’altronde, problemi di ingaggi stramilionari non appartengono agli sceicchi proprietari dei Citizens.

Resta viva la suggestione Inter. In esclusiva, la nostra redazione ha già parlato di un’indiscrezione, risalente allo scorso 3 luglio, secondo la quale i nerazzurri avrebbero vorrebbe voluto inserirsi nelle frizioni tra Messi e Barcellona, intesa come società. Frizione che si è trasformata in rottura vera e propria, e quindi non è escluso che la potenza Suning possa provare a regalare un super colpo alla piazza nerazzurra. Molti addirittura provano a leggere tra le righe la conferma di Antonio Conte come una correlazione diretta tra i fatti: una coincidenza temporale (conferma del tecnico e comunicazione del calciatore) che fa sognare e sperare molti, nonostante le smentite di facciata.

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Così come non è da escludere un’altra società che sulla carta può tranquillamente finanziarsi l’ingaggio del sei volte Pallone d’Oro. Trattasi del PSG dell’amico ed ex compagno di squadra Neymar, tanto nuovamente desiderato all’ombra della Sagrada Familia dallo stesso argentino. Non è poi tanto complicato immaginare che O Ney possa aver fatto squillare il telefono del suo amico Leo, magari col tentativo di convincerlo. Tutte suggestioni e fantasie – per il momento – che alimentano il magico tran tran del calciomercato.

Infine, all’orizzonte permane l’eventualità che ad oggi si rivelerebbe addirittura clamorosa: quella della permanenza. Non è da sottovalutare la possibile che eventuali dimissioni di Bartomeu possano spingere Messi a rimanere a casa.

Perché, in qualsiasi modo andrà a fine, il Barcellona sarà sempre casa sua. Il club che lo ha prelevato dalla lontana Argentina, supportandolo nella sua crescita. Una storia iniziata con una firma in calce ad un contratto redatto su un pezzo di carta, perché gli osservatori non volevano farsi sfuggire quel piccolo fenomeno dalla folta chioma. Un amore che potrebbe cancellarsi in un freddo bureaufax, sconosciuto ad alcuni ma che da ieri è diventato il pomo della discordia. Un legame spazzato da contrasti profondi, a patto che non si decida di ridurre in mille pezzi quel freddo telegramma arrivato in Catalogna dall’Argentina. Sono momenti caldissimi, nelle quali si vedrà se sarà ancora il Barcellona di Messi o quello degli epurati di Bartomeu. La volontà dei tifosi chiara; quella della società, la più importante e decisiva, da scoprire nelle prossime ore.

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