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ESCLUSIVA #LBDV – Johann Crochet: “C’è ancora caos in Francia. Mi aspetto una decisione comune in Europa”

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In diretta sulla nostra pagina Facebookpoche ore fa, la nostra egregia Valentina Clemente ha avuto l’onore di ospitare Johann Crochet, giornalista di Eurosport France. Nel corso della trasmissione è stato trattato l’argomento caldo di giornata, ovvero la sospensione dei campionati francesi. Del resto, noi di Le Bombe Di Vlad avevamo già anticipato ieri in live tale possibilità. Nel pomeriggio, a conferma di ciò, sono arrivate le parole del Primo Ministro francese Édouard Philippe, il quale si è fatto da portavoce con le seguenti parole:

“Le grandi manifestazioni sportive e culturali, tutti gli eventi che riuniranno più di 5mila partecipanti e che devono essere organizzati in anticipo non potranno avere luogo fino a settembre. La stagione 2019-20 di calcio non potrà riprendere”.

Di seguito riproponiamo alcuni passaggi della trasmissione:

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Buonasera Johann, cerchiamo di analizzare la situazione in Francia. Al momento le notizie sono contrastanti.

“Si, nel pomeriggio abbiamo ascoltato le parole del Primo Ministro Édouard Philippe, il quale ha affermato che la stagione calcistica è ormai finita. Soltanto due ore dopo, invece, sono arrivate le parole del Ministro dello Sport (Roxana Maracineanu, ndr), la quale ha “aperto” a una possibile ripresa dichiarando che la Ligue 1 potrebbe concludersi nel mese di agosto a porte chiuse. Ad oggi, date le parole contraddittorie, non abbiamo certezze”.

Quali sono i possibili scenari per il campionato francese?

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“E’ difficile fare ipotesi, in virtù anche del “botta e risposta” tra il Primo Ministro e il Ministro dello Sport. Adesso non sappiamo a chi credere dei due: chi dei due ha detto la verità? Situazione analoga a quella italiana, con la confusione creatasi tra il Ministro dello Sport Spadafora e il Presidente del Consiglio Conte. Sembrerebbe essere, quindi, un problema comune in tutte le nazioni. Io penso che i dirigenti dei club faranno il possibile per terminare la stagione, anche se si tratterebbe di giocare a porte chiuse ad agosto. In ballo ci sono tanti soldi, la questione economica è molto importante. I diritti TV, ad esempio, sono bloccati e molte squadre dipendono da essi. In Francia, il Marsiglia e il Monaco sono due dei club in serie difficoltà economiche in virtù dello stop. Motivo per il quale spingeranno alla ripresa. Le difficoltà sorgono all’interno del governo, si sono create due fazioni e quindi è difficile ipotizzare lo scenario”.

La Francia farà ricorso al Ranking per le qualificazioni alle Coppe Europee?

“Non è ancora possibile saperlo, sarà la Lega a decidere. La logica porterebbe a pensare ciò, dovrebbe esserci un congelamento della classifica che definirà i vari verdetti. Per logica dovrebbe essere cosi, attendiamo le decisioni”.

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Un altro nodo chiave è quello che riguarda il PSG e il Lione in Champions League. Cosa accadrà al percorso europeo delle due formazioni?

“Se Philippe ha dichiarato il vero, non dovrebbe esserci nessuna possibilità che si disputino le partite di Champions League di PSGLione (se dovesse superare il turno con la Juventus). Tutte le partite in Francia, che siano di Champions, Europa League Ligue 1 o Ligue 2, non posso giocarsi ad agosto. Fino al primo settembre, infatti, sono vietati lo svolgimento di manifestazioni sportive. Se le parole del Premier dovessero essere confermate non sapremo cosa accadrà”.

Riuscirà il Lione a prepararsi all’ipotetica sfida di ritorno con la Juventus?

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“Difficile, dipende anche dall’ipotetica ripartenza della Serie A. Ricominciare rappresenterebbe un vantaggio per la Juventus che potrà, così, rimettere benzina nelle gambe a differenza del Lione. Sarà molto difficile per quest’ultimi se il verdetto della Ligue 1 dovesse essere ufficiale. Se la partita dovesse disputarsi in queste condizioni, non sarà difficile per i bianconeri ribaltare il risultato dell’andata. Sono, infatti, vietati anche gli allenamenti per i club francesi”.

“Se la Francia decidesse ufficialmente di fermare tutto, sorgerebbe il dubbio anche nelle altre nazioni confinanti come la Germania e l’Italia. Non si giustificherebbe, infatti, la decisione di giocare negli altri Paesi. Come si possono avere due decisioni così lontane in Paesi così vicini? E’ difficile dare una spiegazione logica”.

Sei molto vicino alle vicende del calcio olandese, in Olanda sono stati i primi a fermarsi.

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“Si, hanno deciso di fermare tutto fino al primo settembre, così come detto in Francia dal Premier. L’unica differenza è stata fatta dall’intervento del Ministro dello Sport francese. Nei Paesi Bassi hanno fermato tutto decidendo, anche, di bloccare retrocessioni e promozioni. Le società della seconda serie non hanno accettato tale verdetto, sono intenzionate nel procedere per vie legali per contrastare la decisione della Lega. E’ difficile accettare un verdetto del genere, sia sportivamente che economicamente, per una squadra che si apprestava alla promozione nella massima serie”.

Quale potrebbe essere una possibile soluzione?

“Secondo il mio parere, è giusto fermare tutto. Per quanto riguarda le decisioni sportive, invece, dovrebbe valere la classifica attuale. Si sono disputate un gran numero di partite, motivo per il quale si può decretare un verdetto definitivo. Si è giocato il 75% della stagione ed è sufficiente”.

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Come pensi che reagirà Aulas (Presidente del Lione, ndr) se resterà fuori dalla Champions?

“Penso che sarà uno dei tanti che farà la “guerra”, prima mediatica e poi in tribunale. Onestamente, se parliamo della stagione attuale, fino ad ora, è giusto che il Lione non vada in Champions League. Il campo ha decretato questo verdetto ed è giusto che si rispetti. Capisco che Aulas si batti per una questione economica, senza la qualificazione non potrà fare mercato e sarà costretto a cedere i prezzi pregiati, ma se parliamo di giustizia sportiva è giusto che il verdetto sia accettato e che il Lione non vada in Champions League“.

“Fermare tutto e ricominciare a settembre? Dipende dalla UEFA, se venisse data questa possibilità alla Ligue 1 che ben venga”.

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I Mondiali in Qatar, che si disputeranno in inverno, potrebbero venire in soccorso e riportare l’equilibrio.

“Si, ma le decisioni definitive spettano alla UEFA e alla FIFA. I Governi dovrebbero cedere l’ultima parola a quest’ultime, la palla passa a loro sul decidere se sarà possibile o meno disputare la stagione nell’anno solare. 

Credi che le decisioni francesi possano avere un peso su quelle italiane?

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“Non saprei, saranno i Governi a decidere. Come detto prima, io penso che quando due Paesi sono così vicini non possono avere due posizioni così lontane: non è possibile. In Europa dovrebbe esserci una decisione comune”.

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