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ESCLUSIVA #LBDV – Repice #ACasaConVlad: “Non sarà il calcio a cui siamo abituati. Chiellini – Balotelli? Vi dico come la penso”

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Pomeriggio ricco di ospiti a #ACasaConVlad, trasmissione social a cura de Le Bombe di Vlad. Primo ospite è Francesco Repice, giornalista e radiocronista sportivo.

Non potevo che parlare di calcio – spiega Repice a proposito della sua passione sconfinata verso questo sport – , e non so cosa avrei dato per calpestare da calciatore un grande stadio. Tutto partì a fine anni ’70, quando venni chiamato da un amico, che aveva una radio, per commentare una partita. Arrivai in RAI nel 1996 a tempo determinato, poi riuscii ad essere assunto. Faccio parte della famiglia di ‘Tutto il Calcio Minuto per Minuto’, che rappresenta un monumento del giornalismo in cui bisogna entrare in punta di piedi”.

Sul passato da bordocampista, il giornalista spiega che “lì la fiducia di calciatori ed allenatore va conquistata. Inizialmente non ti vedono di buon occhio, ma se instauri con loro un bel rapporto puoi anche arrivare prima sulle notizie”.

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Repice, che non ha mai nascosto la sua passione per la Roma, ha raccontato che la sua prima radiocronaca fu proprio un Roma – Bologna. “Un collegà si ammalò e venni chiamato in sostituzione. Quella partita finì 2-1 e c’era una protesta da parte dei tifosi nei confronti della classe arbitrale”.

La sua passione per il tifo giallorosso nasce sin da bambino: “Tutto nacque quando ero piccolo e c’era una famiglia amica della nostra a cui venivo spesso affidato quando i miei erano impegnati. Loro avevano una pista con le macchinine ed una di questa era giallorossa. Io volevo giocare con quella, ma il signore mi diceva: ‘Questa non si tocca, perchè ha i colori della Roma e non può perdere’ “.

Negli anni Francesco ha anche coltivato una passione per il Frosinone. “E’ un ambiente fantastico, c’è una simbiosi tra città e squadra impressionante. Conobbi la realtà frusinate quando venni chiamato in sostituzione di un collega in un Grosseto – Frosinone. E lì, alcuni colleghi mi chiesero di lavorare ad un progetto che seguiva da vicino quella realtà. Ma quando si parla di calcio non si può fare a meno, a prescindere dalla propria squadra, di esaltare certe gesta e certe realtà. La passione ti porta a contattare un pathos difficile poi da nascondere”.

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Nei suoi anni trascorsi in radio, Repice ha avuto modo di vivere tantissimi eventi memorabili. “L’addio di Totti e Del Piero sono un qualcosa che mi ha particolarmente coinvolto. Loro hanno vissuto per certi versi una situazione simile, e la scelta di mandarli via in un certo modo non l’ho mai condivisa. Da tifoso della Roma, dopo Totti non è che siamo andati a vincere qualcosa e ci è stato tolto anche l’incanto di avere una leggenda di quel calibro tra noi”. Un’altra radiocronaca indimenticabile è quel Barcellona – Inter dell’anno del Triplete: “Era una partita che non finiva mai. Vedere tutti quei tifosi nerazzurri in giro per l’Europa in quella fantastica avventura mi ha esaltato”.

Tornando alla Roma, in quell’anno i giallorossi persero lo Scudetto proprio in favore dei nerazzurri. “Nell’intervallo ci fu una discussione tra Vucinic e Perrotta che testimoniò il fatto che qualcosa non andasse. A Simone, che è un mio amico, non ho mai chiesto di quell’episodio per rispetto, ma evidentemente le cose si misero completamente su un binario sbagliato”.

La capacità di Repice, nota a tutti, è quella di trasferire completamente la mente degli ascoltatori nell’atmosfera dello stadio, attraverso un linguaggio particolare. “Il nostro ruolo è proprio questo. Ciotti ci diceva che dovevamo avere alle spalle uno spazio ricco di parole per rendere quanto più realistico il racconto. Negli ultimi siamo affiancati da alcuni ex calciatori che da una parte rallentano i ritmi ma dall’altra garantiscono certe visioni tattiche che non possono sfuggire a chi è stato giocatore”.

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Nel corso degli anni, il radiocronista è stato molto vicino anche all’ambiente della Nazionale, non ultimo quello del nuovo corso targato Mancini. “E’ una squadra che ha un anno in più per crescere, anche se bisogna vedere sul campo quanto questo gruppo valga davvero. Roberto ha creduto in calciatori come Zaniolo, che molti dicevano fosse non all’altezza, a livello di esperienza, ma a conti fatti ha avuto ragione”.

Oggi hanno fatto molto discutere le dichiarazioni di Chiellini nei confronti di Balotelli (qui i dettagli). A tal proposito, Repice spiega che “a quel tempo è evidente che qualcosa successe nel gruppo. Balotelli ha avuto un enorme potenziale a disposizione, e non gli perdono il fatto che l’abbia dissipato totalmente. Sarà stato forse sbagliato che i due non si siano confrontati prima di oggi, ma se Chiellini ha scritto e dichiarato certe cose, vuol dire che qualche pezza d’appoggio ce l’ha”.

A Roma tiene banco il futuro societario. “Chi tempo addietro si occupava di questa faccenda, oggi viene ancora pagato, e anche la società stessa settimane fa ha parlato espressamente di trattative in corso. E’ chiaro che in queste condizioni prima di affondare il colpo si aspetta che il prezzo si abbatta, e questi sono tanti indizi che secondo me fanno una prova. Un ragionamento che vale anche per il calciomercato che ci sarà: pochi soldi in giro e molte trattative ‘low cost’ “.

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Infine, una considerazione sulla questione ripartenza: “Mi rendo anche conto di quello che gravita intorno all’universo calcio, anche se assisteremo ad uno sport che non sarà tale. Pure per i calciatori sarà difficile, oltre che per i tifosi. Mi viene da fare un plauso ai tifosi dell’Atalanta che hanno scritto una lettera di quel tipo al presidente Percassi; proprio loro che avrebbero interesse nel vedere la propria squadra macinare le altre sul campo. Sarà difficile un calcio senza tifosi, e la nostalgia della “voglia di stringersi un po’ “, citando un coro di curva, si fa sempre più forte”.

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