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ESCLUSIVA #LBDV – Postiglione a ‘#ACasaConVlad’: “Napoli, spero nella riconferma di Mertens. Connubio scuola – sport è fondamentale”

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Ospite d’eccezione quest’oggi nel corso di #ACasaConVlad, appuntamento social de Le Bombe Di Vlad.

Trattasi di Francesco Postiglione, colonna storica della pallanuoto italiana, che ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della diretta Instagram.

Di seguito riportiamo l’intervista completa.

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Una doverosa introduzione sull’attuale periodo di crisi: come stai vivendo questa situazione?

Certamente mi tengo in forma, così come facevo prima della quarantena. Lavoro, ma da casa (Francesco è un avvocato ndr.). È giusto dare il buon esempio. Per il resto, mi dedico a me stesso, tra cucina e un buon allenamento. Sicuramente mi manca poter girare il mondo grazie al lavoro, per la RAI, di commentatore tecnico. La situazione sembra stia migliorando ma è importante, ancor di più in questo momento, restare a casa”.

La vita di un atleta deve andare di pari passo con una certa formazione della persona: come credi si stia muovendo lo sport italiano in tal senso?

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Io vedo ancora una sorta di barriera, e non va dimenticato che un apporto fondamentale per un ragazzo come quello della scuola va assolutamente tutelato. Il connubio sport – scuola deve essere coltivato e strutturato. Si dovrebbe fare un accordo, perché sono troppi i talenti persi. La scuola non riesce a stare al passo. Deve diventare un discorso di complementarietà, perché anche allenare la mente è fondamentale. Allo sport serve lo studio e allo studio serve lo sport”.

Per quanto riguarda il calcio c’è molta voglia di ritornare quanto prima a giocare, cosa che non si sta verificando in altri sport. Basti pensare appunto che le Olimpiadi sono state rinviate al prossimo anno: come mai c’è questa disparità di approccio?

“Il discorso di aver rinviato le Olimpiadi è più che giustificato. La preparazione per arrivare a questo evento dura quattro anni, e questo percorso deve essere tutelato. Per quanto riguarda il calcio, sappiamo tutti che si tratta di un business e che muove tanti soldi. I medici federali stanno già studiando le modalità di ripresa. Sicuramente, la salute è la prima cosa e bisogna attendere. Anche il nostro mondo è in attesa di sviluppi, non ha ancora alzato bandiera bianca e trovo giusto sia così. Certo, bisogna capire per bene quali saranno le modalità, ma se ci sono spiragli non è una cattiva idea valutare l’idea di riprendere”.

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Quali sono i campioni della pallanuoto che ti hanno più impressionato?

Te ne posso dire due di due epoche diverse: Manel Estiarte, che era di una completezza disarmante, e poi Aleksandr Sapic, un ragazzo umile ed un esempio per tutto il movimento”.

Un aneddoto particolare legato alla tua carriera?

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Ce ne sono tanti, le Olimpiadi sono innanzitutto una grande esperienza di vita. Ne ricordo in particolare uno legato alla scaramanzia: avevamo queste due stanze grandi in appartamento. Nel nostro caso ne eravamo sei in una stanza e sette in un’altra. Il tredicesimo disse: ‘Non mi cambio i calzini fino a quando non perdiamo’. Arrivammo alla semifinale persa al secondo supplementare contro la Croazia”.

Il calcio, così come lo sport in generale, sta vivendo una sorta di flessione dei propri principi: cosa puoi dire a riguardo?

Direi che il calcio ha perso i valori perché chi ci arriva crede di sbarcare sulla luna. Basta pensare ai genitori dei bambini che si focalizzano subito sulla competizione; credo che un passo indietro debba essere fatto anche da loro e che vadano coinvolti nel processo di maturazione dell’atleta”.

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Un campione dello sport che ti ha impressionato?

Tra tutti vorrei ricordare un grande nome dell’atletica, vale a dire Carl Lewis. Quando l’ho visto in mezzo a noi a condividere le giornate con tutto il villaggio olimpico, si è realizzato un sogno. In quei momenti, ti rendi conto che si arriva in cima quando si è umili. Chi non è umile non può arrivare ad alti livelli”.

Tornando al calcio, non hai mai nascosto la tua fede per il Napoli. Qualora dovesse riprendere il tutto, come vedi gli azzurri?

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Quest’anno abbiamo sofferto molto di più. C’è stato il cambio allenatore, Gattuso sta lavorando bene e ci voleva questo cambio di passo. Ancelotti è un signor allenatore però si è arrivati al punto di dover necessariamente dare una svolta. Spero che, anche per come si sta mostrando in questo periodo, sia confermato Dries Mertens, napoletano acquisito oramai: ho saputo che ha donato parte del suo stipendio ai dipendenti della società ed è una cosa che gli fa onore”.

Quanto è importante la prevenzione nella vita di un atleta?

La prevenzione è fondamentale: da atleta ti posso dire che nel mio programma quotidiano avevo sempre con me l’elastico per effettuare esercizi preventivi. Le articolazioni, in particolare mani e spalla nel caso della pallanuoto, sono punti del corpo delicati ed è opportuno lavorare su di esse. Così facendo non ho mai avuto un infortunio grave alla spalla, se non qualche infiammazione tendinea. La prevenzione è un discorso importante anche in questa emergenza sanitaria: noi tutti siamo in prima linea contro il Coronavirus. La scienza dà un apporto fondamentale ma credo che la prevenzione appunto non sia mai troppa. Ci sono ancora tanti lati oscuri che negli anni hanno portato via diversi atleti come Bovolenta, Puerta e tanti altri ancora. È importante continuare a studiare come praticare prevenzione, anche rispetto a diagnosi preventive specifiche, per eliminare casi sporadici ma comunque drammatici”.

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