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PREPARTITA JUVENTUS – Motta, come te la cavi in inglese?

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Lezione d’inglese numero 1. Dopo il punto ottenuto in casa del Milan in campionato, la Juventus di Thiago Motta è pronta a rituffarsi in Champions League, dove nelle prossime due sfide è attesa ad un doppio confronto con la Premier League. Prima l’Aston Villa di Emery, che sfiderà questa sera al Villa Park, poi il crash test all’Allianz contro il Manchester City.

I Villains arrivano alla partita al termine di un periodo non facile in cui l’ultima vittoria risale al 22 ottobre quando rifilò un 2-0 al Bologna di Italiano. Poi la luce si è spenta e nelle ultime sei partite sono arrivati solo due pareggi e quattro sconfitte. Segno di una squadra vulnerabile, che sta vivendo una piccola involuzione rispetto alla grande ascesa con cui il tecnico basco ha plasmato i suoi uomini fin dalla passata stagione.

Occhio però a prendere sotto gamba l’impegno. “Penso che domani affronteremo una grande squadra – ha detto Thiago Motta in conferenza – hanno fatto 9 punti, giocando in casa con il Bayern, saremo in campo con umiltà. Determinati a fare il nostro lavoro, rispettando il nostro avversario come abbiamo sempre fatto e dando il massimo“. Tra gli inglesi saranno out due pedine importanti come Onana e Ramsey, quasi bazzecole in confronto ai grattacapi del tecnico italiano.

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Emergenza infortuni

Se Sparta piange, Atene sicuramente non ride. E’ il caso della Juventus che è volata a Birmingham senza otto giocatori. Ai soliti noti si è infatti aggiunto Mckennie, che nella mattinata di martedì si è fermato per un affaticamento muscolare. Non ha recuperato nemmeno Vlahovic che quindi costringerà nuovamente mister Motta a dover fare di necessità virtù.

Tradotto significa Weah falso 9, con Conceicao che si riprenderà la fascia destra. Madama è partita per l’Inghilterra con soltanto 14 giocatori di movimento, simbolo di un’emergenza infortuni che non accenna a rientrare.

Motta però non vuole alibi: “Non succede solo alla Juve, ma quasi a tutte. Entrare stasera a chiederci il perché degli infortuni creerebbe un dibattito che non serve. C’è solo un modo di affrontarlo ossia continuare sulla stessa strada, soprattutto pensando al bene del gruppo, perché possa funzionare“.

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AAA cercasi gol

Con l’assenza di una punta di ruolo il gioco della Juventus ha latitato in quel di San Siro. E lo ha fatto soprattutto negli ultimi 20 metri quando la presenza di un terminale offensivo, piaccia o no, avrebbe potuto fare la differenza. I dati senza Vlahovic sono infatti impietosi perché vedono i bianconeri essere praticamente incapaci di segnare senza di lui.

Fin qui il serbo ha giocato oltre 1000 minuti, ma tutte le volte in cui non è stato presente i suoi compagni hanno avuto grandi difficoltà a trovare la via del gol. Solo due eccezioni con protagonista Yildiz: a San Siro contro l’Inter e nel derby col Toro in occasione del 2-0. Pochissimo per una squadra la cui costruzione offensiva stenta a decollare.

E vedremo se questa sera sarà nuovamente il gioiellino turco a muovere la casella del tabellino per i bianconeri. Lui che ha aperto le danze della nuova Champions con il tiro a giro alla Del Piero alla prima giornata quando la Juve sconfisse per 3-1 il PSV. Testimonianza del fatto che il ragazzo con la 10 sulle spalle sa come accendersi nelle sfide importanti. Citofonare ad Inzaghi per saperne di più.

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Obiettivo playoff

Il calendario in Champions League della Juventus recita Aston Villa, Manchester City, Bruges e Benfica. Quattro sfide non facili ma con le quali i bianconeri hanno il dovere di ottenere il pass per il playoff. Secondo Opta per rientrare quantomeno nelle 24 basterebbero 10-11 punti. Cifra avvicinabile dalla Juve che al momento è appaiata a quota 7.

Nella situazione emergenziale in cui si trova, Motta potrebbe anche pensare di strappare un pari al Villa Park per poi giocarsi tutto contro i belgi e in casa contro i lusitani. E perché no provare eventualmente ad impensierire un Manchester in difficoltà, infortuni permettendo. D’altra parte la Champions di quest’anno per la Juventus rappresenta uno step di crescita. Una sorta di élite del calcio con cui misurarsi per capire a che punto è il processo.

Piano che prevede di riportare il club bianconero nuovamente al pari delle migliori 8 d’Europa nel giro di un paio di stagioni. Obiettivo ambizioso ma realizzabile con un progetto lungimirante come quello del modello Atalanta. Competitività ma con i conti a posto. Dimostrando che le idee possono arrivare laddove non arriva la tasca.

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Difesa a due facce

Per potersi regalare una magica notte di Champions ci sarà bisogno che la difesa della Juventus prema sul tasto switch e attivi la modalità campionato. Questo perché mentre nei confini nazionali gli uomini di Motta, pur privati di Bremer, si siano confermati miglior difesa, in Europa la musica è stata diversa.

Su quattro incontri Madama ha sempre subito almeno un gol. Segno probabilmente di un modo di giocare diverso da parte degli avversari o più semplicemente di qualche calo d’attenzione come quello di Kalulu in occasione del gol di David nel pari contro il Lille.

Mantenere la porta inviolata, ora più che mai, potrebbe essere fondamentale. Infatti con una manovra offensiva lacunosa e poco spumeggiante, in cui non sarà presente nemmeno un centravanti, poter puntare su un reparto arretrato granitico lascerebbe aperta la porta aperta ad un possibile bottino pieno.

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Al momento fuori dalla Continassa è ancora appeso il cartello “lavori in corso”, se non altro perché più di 100 milioni investiti sul mercato non sono quasi mai stati a disposizione di Thiago Motta. Da Koopmeiners a Nico Gonzalez passando per l’ex Douglas Luiz, il potenziale bianconero è ancora lontano dall’essersi totalmente espresso.

Tuttavia la stagione prosegue inesorabile. Stasera la Juventus scende in campo e mai come stavolta puntare sul “bunker” potrebbe essere la chiave vincente. In altri tempi avremmo parlato di “corto muso”…

(Foto:DepositPhotos)

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