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Napoli, Adl e Spalletti lo sanno, ma nessuno dei due vuole dirlo

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Napoli festa Scudetto
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Chiacchiere ed isterismi. In uno scenario come quello odierno, tra le cose di cui si poteva fare tranquillamente a meno rientra senz’altro la querelle che, in questi giorni, sta rubando la scena a Napoli: quella tra Adl e Spalletti.

Gioco delle parti, frecciatine, inciuci e metafore. La verità dovrebbe essere una sola, ed è quella che chiedono i tifosi e che lecitamente chiede la stampa ai diretti interessati: il mister va via o resta? 

Chi parla di ali per spiccare il volo, alludendo sicuramente al fatto che è verosimile immaginare che Spalletti possa già aver preso in considerazione altre squadre nel suo prossimo futuro.

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Chi invece, di pronta risposta, parla di stivali, rimandando al mittente l’intento di farlo passare per “traditore”, facendo intendere che, qualora lasciasse Napoli, come unico scopo avrebbe quello di tornare nella sua amata campagna toscana, per dedicarsi ad una delle sue più grandi passioni oltre al calcio.

La verità ad oggi la conoscono solo i diretti interessati. Qualcosa filtra – e di questo la redazione de Le Bombe di Vlad ne ha parlato in tempi non sospetti – ma è giusto ribadire come spesso gli scenari possano cambiare e passino anche attraverso queste schermaglie a mezzo stampa.

Spalletti merita tutta la stima possibile dalla piazza e anche dalla stessa proprietà che finalmente, anche grazie al suo sapiente lavoro, è riuscita a raggiungere un obiettivo tra quelli massimi raggiungibili da un club.

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La società, dal canto suo, ha saputo dimostrare la grande lungimiranza e l’efficace programmazione di cui è capace.

È tutto chiaro: nel senso che lo è il clima che si dovrebbe respirare da qui ai prossimi mesi, ricordando inoltre che la consegna dello scudetto, con ulteriore festa annessa, ci sarà solo il prossimo 4 giugno.

Ma intanto si vocifera, qualche malumore paradossalmente inizia a venir fuori, ed è veramente un peccato solo poter immaginare di sporcare o distrarsi da un momento così agognato come quello odierno.

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Il tecnico avrebbe poco da ribattere, il contratto è rinnovato almeno per un altro anno in base all’opzione che il club ha esercitato, come prestabilito nella negoziazione firmata da ambo le parti in causa già tempo fa.

Ma è anche vero che un uomo e un professionista come Spalletti merita di essere ascoltato, ed eventualmente anche assecondato, per ciò che ha dimostrato dentro e oltre il terreno di gioco.

Oggi a Napoli ci sono dei simboli che il tempo non potrà scalfire. Come successo invitabilmente al Napoli di Maradona & Company. Ed i simboli meritano rispetto, ma la chiarezza dovuta alla piazza resta l’elemento imprescindibile al di là degli interessi (sacrosanti) personali.

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Spalletti dice che è tutto già deciso, ma spetta alla proprietà dirlo, elemento quest’ultimo che, ascoltando Adl nelle sue ultime uscite pubbliche, lascia presagire uno scenario di addio.

Sarà così o no? Festeggiare senza fantasmi sarebbe senz’altro più giusto e rassicurante per tutti.

Foto: (LBDV)

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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