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Perché vietare la trasferta dei tifosi dell’Eintracht è follia

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Napoli Stadio Maradona
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Il calcio è lo sport più bello del mondo perché ogni partita, prima ancora che uno spettacolo, è una festa. E se una parte dei tifosi manca, o mancano quelli di una delle due squadre, allora è una festa a metà.

La decisione del Ministro Piantedosi di vietare ai tifosi dell’Eintracht Francoforte la trasferta a Napoli rischia di arrecare un grave danno a tutti, e non solo ai supporter tedeschi. Gli scontri in Germania di quindici giorni fa, prima della partita di andata degli ottavi di Champions League tra Eintracht e Napoli hanno suscitato allora grande preoccupazione, ma non possiamo dimenticare che hanno riguardato, come spesso accade in questi casi,  evidentemente, una parte ridotta dei tifosi tedeschi.

In Germania io c’ero, inviato per Le Bombe di Vlad, ed è stato grazie ad un tifoso dell’Eintracht che sono riuscito a trovare il parcheggio che la Uefa aveva riservato ai giornalisti stranieri. Un garage posto in fondo ad una stradina dalla quale si accedeva anche ad un parcheggio multipiani utilizzato proprio dai supporter tedeschi. Con i tifosi dell’Eintracht ho fatto la fila per passare i tornelli e con loro sono poi ritornato al parcheggio. Per uscire dall’area del Deutsche Bank Park ho fatto un’ora di coda, nella mia macchina con targa italiana, in fila con centinaia di macchine tedesche mentre a migliaia i tifosi dell’Eintracht tornavano a piedi o in bicicletta – perché a Francoforte si va alla stadio anche in bici – alle loro case. Non mi è successo nulla, come nulla è successo ai tanti tifosi napoletani con sciarpe e maglie azzurre presenti all’uscita dello stadio.

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Gli scontri di Francoforte insegnano, così come accaduto nella guerriglia scatenata poche settimane prima in autostrada tra napoletani e romanisti, che a pagare poi sono i tifosi, quelli veri, ai quali vengono negate le trasferte per colpa di poche decine di esaltati. Ed è chiaro che si tratta di un sistema che non funzione e del quale, a fare le spese, sono appunto i tifosi veri.

Per questo credo che vietare adesso la trasferta ai tifosi dell’Eintracht sia una decisione superficiale e di comodo presa da chi non vuole assumersi le responsabilità di gestire un evento sportivo di tale portata. Anche perché Barcellona e la Spagna hanno insegnato un anno fa per l’Europa League che invece si può gestire, senza problemi, l’arrivo in città di trentamila tifosi tedeschi. Ed a Napoli non sarebbero stati certo così tanti.

C’è poi anche un altro aspetto tutt’altro che trascurabile. Il divieto di Piantedosi, e su questo ha ragione la società tedesca, va a creare un pericoloso precedente. Qual è il rischio? Proviamo ad immaginare ad un divieto di trasferta per i tifosi del Napoli in un eventuale quarto di Champions. Proviamo ad immaginare, seguendo lo stesso ragionamento, un divieto di trasferta dei tifosi del Napoli in una eventuale partita che assegnerà lo scudetto a Torino, Udine o Monza. 

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Il calcio è di tutti, chiudere gli stadi o vietare le trasferte ai tifosi è una soluzione di comodo che non tocca i colpevoli ma penalizza tutti. Il calcio dovrebbe essere una festa. Anche per i tifosi dell’Eintracht. 

(Foto: LBDV)

 

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