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Juventus, spaventosa l’accusa per gli ex vertici del club

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La Procura di Torino fa tremare la Juventus. Spaventosa infatti l’accusa che potrebbe configurarsi per il reato commesso. La Vecchia Signora è al centro dell’inchiesta Prisma, e i pm sono al lavoro per fare chiarezza sui bilanci dichiarati dalla società negli ultimi anni. Un nuovo particolare sull’inchiesta è emerso nelle scorse ore. La falsa comunicazione sul taglio degli stipendi attuato dalla Juventus durante la pandemia da Covid-19 mette seriamente a rischio i Bianconeri. Grazie all’accordo fittizio, il club aveva fatto registrare una salita del titolo in Borsa del 5,07%.

Come riferito da La Repubblica, l’accusa che più spaventa l’ex Cda della Juventus, dimessosi negli scorsi giorni, è quella di aggiotaggio. Per questo reato, i vertici della Juventus rischiano fino a 12 anni di carcere. L’oscillazione positiva in Borsa è datata 30 marzo 2020. Con l’accordo siglato tra dirigenza e calciatori bianconeri, questi ultimi avrebbero rinunciato a quattro stipendi ma venne tenuto nascosto il rimborso di tre delle stesse mensilità.

A comunicare il raggiungimento dell’intesa al gruppo squadra fu l’allora capitano della Juventus Giorgio Chiellini: “La Juventus farà un comunicato stampa dove dirà che rinunciamo a quattro mensilità per aiutare il club“. Il comunicato diramato in seguito dalla Juventus faceva riferimento a “effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta positivi per circa 90 milioni di euro”. Una comunicazione che fece registrare, secondo gli inquirenti, “un aumento del 5,07% all’apertura della Borsa, mantenuto nei gironi a seguire“.

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Per i pubblici ministeri Bendoni, Gianoglio e Santoriello, si tratta di un’azione immodificabile e irreversibile che ha portato alla manipolazione del mercato. Ora, gli ex vertici della Juventus rischiano l’accusa di aggiotaggio.

(Foto: LBDV)

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