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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule è… vecchie certezze ed acquisti nuovi

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Sei punti dopo due partite giocate contro Venezia e Genoa, squadre candidate (a meno di cambi di marcia dovuti agli innesti di fine mercato) alla parte destra bassa della classifica.

Troppo poco per esaltarsi, specie alla vigilia della partita già decisiva da giocare dopo la sosta e soprattutto tenendo conto alle difficoltà patite in entrambi i match, ma certamente il modo giusto per iniziare la nuova stagione.

Nel mondo, si sa (e non solo perché lo ha detto qualcuno), “il più grande spreco è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”.

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A Marassi, campo sempre ostico, senza punte di ruolo bisognava (almeno all’inizio) fare di necessità virtù e cercare modi alternativi per far male all’avversario.

Ha seguito alla lettera il suo allenatore la squadra azzurra, con un primo tempo di corsa, contrasti, errori di misura, imprecisioni e con Insigne attaccante che, pur imbrigliato da tre centrali avversari, ha creato le uniche occasioni pericolose azzurre prima del sinistro, aperto e preciso, di Fabian Ruiz con cui si è sbloccata la partita.

E’ ormai (e finalmente) capitano vero, Lorenzo il Magnifico.

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Nel chiamare uno ad uno i compagni, nell’esaltare le loro buone giocate, nel consolarli dopo gli errori, nel recuperare all’indietro dopo un errore d’impostazione e nel tenere unito il gruppo nei momenti decisivi del match.

Prestazione più che sufficiente da parte di tutti gli azzurri in campo, con vette alte raggiunte dalla generosità di Di Lorenzo (nonostante il gol arrivi dalla sua parte per merito di un interessante giovane genoano) e dallo strapotere di Kalidou Koulibaly, chiamato dopo la sosta a certificare l’attuale stato di grazia psico-fisica.

Altro giocatore rispetto alla scorsa stagione è poi Elmas, le cui movenze hanno portato quasi sempre qualcosa di pericoloso per la difesa rossoblù e le cui incursioni hanno l’aria sin dalle prime partite di risultare molto utili nel corso dell’anno.

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Sembra quasi un nuovo acquisto anche il macedone, al pari di Lobotka, capace di giocare quasi sempre di prima (o al massimo con due tocchi), con buone doti tecniche e grande abnegazione tattica. A suo agio e sicuramente dentro il gioco del Napoli molto più di quanto era accaduto col Venezia, lo slovacco è certamente una delle note liete di inizio campionato.

Ancora distante dalla forma migliore, invece, Hirving Lozano, lontano parente dal giocatore che faceva luccicare gli occhi appena un anno fa.

Ha certamente dato il suo contributo dalla panchina anche Luciano Spalletti, intelligente nel decidere di non dare riferimenti davanti per due terzi del match, attento nel legare tra loro i centrocampisti e costruire una retroguardia che ha gestito senza troppi rischi l’avversario (almeno fino all’ingresso di Pandev) e – soprattutto – capace di cogliere il momento giusto per velocizzare la ripartenza con Ounas e prendere i 3 punti col centravanti di ruolo.

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Chi conosce la serie A, in ogni caso, sa che nessuna partita è già decisa prima dei 90 minuti e oltre di calcio giocato. Contro il Genoa si è sofferto più del dovuto, ma alla fine si è largamente meritata la vittoria di misura.

Per fortuna tra poco è 31 agosto, con l’algerino che – finalmente – avrà la certezza di potersi giocare per l’intera stagione tutte le chances azzurre, e Petagna, individuato (pare anche per assecondare la volontà di un minutaggio maggiore) quale papabile sacrificio per arrivare all’agognato centrocampista, che pure conoscerà il suo prossimo futuro.

Il Napoli potrebbe, sembra, aggiungere almeno una pedina allo scacchiere attuale.

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Certo è che il mese di agosto ha già confermato, checché se ne dica, talune vecchie certezze.

E probabilmente ha dato anche indicazioni su potenziali nuovi acquisti, già presenti in rosa, ma quest’anno in veste nuova e rinnovata.

Il posto della squadra azzurra in questa stagione comincerà a delinearsi dopo la sosta. Nel frattempo, va più che bene così.

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