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Focolaio Italia, l’incredibile immobilismo di Figc e Lega Calcio

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Le positività riscontrate nel gruppo squadra dell’Italia hanno aperto l’ennesimo balletto di comunicati incrociati di società e Asl della stagione. Per iniziare a fare chiarezza della situazione che si sta verificando bisogna tornare al giorno 29 Marzo quando a Sofia viene fatto da tutto il gruppo italiano un giro di tamponi che risulta negativo. Un componente però mostra lievi sintomi e viene rispedito in Italia dove effettua un altro tampone che risulterà positivo. A quel punto scatta l’allarme in casa azzurra e il 30 Marzo viene effettuato un nuovo giro di controlli.

I risultati però non arrivano in tempo per la partita di Vilnius contro la Lituania, che viene cosi disputata senza sapere il nuovo esito. Tutto regolare, meglio dirlo subito, perché i controlli che fanno fede per l’Uefa sono quelli negativi del 29.

Il risultato che arriva mezz’ora dopo la gara gela però lo staff e la squadra di Mancini: 3 componenti sono positivi. Subito vengono isolati e non viaggiano con la squadra al rientro in Italia ma per loro verrà approntata una diversa soluzione.

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Sembra tutto rientrato fino a quando il risultato del tampone molecolare di Bonucci dà esito positivo. Isolamento per lui e allarme per tutti gli altri azzurri che hanno viggiato insieme in aereo (sempre con mascherina indossata tranne durante il pranzo).

Comunicati incrociati

E qui che inziano i comunicati incrociati di società e ASL.

La Roma su decisione dell’Azienda Sanitaria Locale va in bolla: per tutta la squadra saranno consentiti spostamenti solo in direzione casa-lavoro e lavoro-casa per 14 giorni.

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Il Sassuolo invece fa da solo. Niente Asl ma decisione autonoma di escludere Ferrari e Locatelli (gli altri azzurri, Caputo e Berardi, erano già out per un infortunio) dalla partita contro la Roma di Sabato.

Figc e Lega assenti non giustificati

E gli altri? In ordine sparso ovviamente.

Donnarumma, vicino di posto di Bonucci in aereo, sarà tamponato tutti i giorni ma giocherà. Così come gli altri nazionali di Inter, Lazio, Napoli e cosi via.

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Quindi tutto bene quello che finisce bene. E invece no, non va bene nulla, niente è regolare, uniforme. Le Asl assumono potere, decidono su questioni mediche (com’è giusto che sia) ma si insinuano nell’ immobilismo di chi è chiamato a governare il calcio italiano: Figc e Lega. I casi di Juventus-Napoli e Lazio-Torino non hanno smosso le coscienze dei padroni del vapore che sono ancora fermi ad un protocollo vecchio quasi di un anno. Stilato, tra le altre cose, quando i contagi erano di un altro livello e di un altro tipo senza le varianti che rendono spesso nulle le immunità di chi magari il Covid già lo ha avuto.

Nessuno pensa che la soluzione sia facile o a portata di mano ma di certo non si trova stando fermi, chiusi a riccio con le braccia alzate come un pugile suonato che all’angolo aspetta solo che la campana lo salvi dai pugni dell’avversario.

In America stanno ovviando inziando a vaccinare le squadre del Mls. La franchigia di Atlanta ha postato nei giorni scorsi le foto dei loro calciatori negli hub vaccinali. Ma negli States sono molto avanti nella campagna avviata da Biden, con i più fragili quasi tutti immunizzati e gli stadi che stanno iniziando a riaprire. In italia ancora non sono stati vaccinati molti dei nostri anziani cosi tanto falciadiati dalla pandemia che ci sta colpendo. Come si può chiedere, come è stato fatto nei giorni scorsi, quindi la vaccinazione di una categoria già privilegiata?

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(Foto Instagram Donnarumma )

 

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