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IL PUNTO DI GA7 – Napoli-Juventus 1-0: ha vinto il cuore

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Il titolo parla chiaro.

In questa partita contavano poco le tattiche. In campo oggi è sceso il cuore, che i ragazzi in maglia azzurra hanno poi orgogliosamente lasciato sul prato del Maradona.

Sicuramente non ha vinto la squadra più in forma, e forse non ha nemmeno vinto la più forte, ma ha vinto quella che oggi ci teneva di più, ed era esattamente ciò che volevano i tifosi.

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Perché si sa, il tifoso napoletano non pretende la vittoria, il bel gioco o lo scudetto; il tifoso napoletano pretende la maglia che cola di sudore all’uscita dal campo, pretende la fame.

La dimostrazione si ha nel pre-partita, quando, a ricordare qual è il vero significato di Napoli-Juve, è un grandissimo ex, il Pocho Lavezzi.

Il Pocho non ha vinto scudetti, eppure, qui a Napoli, è intoccabile.

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“Azzurro fino alla lingua”, recita il post. Sentimento che l’ex numero 22 ha dimostrato in ogni singola partita in maglia azzurra.

“‘O Pocho è semp ‘o Pocho.”

E, in quanto ad applicazione, contro la Juventus, sono scesi in campo sedici Pocho, a partire da colui che porta la croce dell’essere considerato il suo erede, il Chucky Lozano.

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La prestazione del messicano è commovente: corre, si dimena, è letteralmente ovunque e, seppur sofferente, continua a sacrificarsi anche dopo un infortunio.

Il Napoli ha lottato veramente contro tutto e tutti, e lo ha fatto aggrappandosi ad un monumentale Alex Meret, un gigante Amir Rrahmani, un instancabile Lozano ed un coraggiosissimo Insigne.

Tirare quel rigore era estremamente rischioso, ma Lorenzo sapeva che segnarlo avrebbe aiutato lui a scacciare tanti fantasmi ed invitato tanti detrattori ad accettare la dura legge del silenzio.

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Nessuno gliel’avrebbe fatto tirare – nemmeno alla PlayStation – ma Lorenzo prende il pallone, si aggiusta per bene la fascia sul braccio, butta giù la porta… and the rest, as they say, is history.

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