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IL PUNTO – Allungo

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A due partite dal giro di boa 40 punti non sono più un caso. Non è più un caso il primo posto del Milan. Non è più un caso il continuare incessante a macinare vittorie su vittorie, punti su punti, nonostante le assenze. Una su tutte quella di Ibrahimovic che persiste da ormai 9 giornate di campionato. L’allungo sui cugini dell’Inter aiuta a mettere ancor più le cose in chiaro: il Milan c’è. E si vede.

Ci sono cose nel calcio che vanno al di là dell’aspetto tecnico, della cura tattica o di qualsiasi altro concetto prettamente calcistico. Sono la fame, la testa, la voglia di sputar sangue ogni santissima giornata. E queste cose i rossoneri le stanno dimostrando tutte. Da una parte Pioli che è riuscito a ritrovare la quadra dopo anni di oblio. Dall’altra l’Ibrahimovic calciatore e motivatore. In campo e nello spogliatoio. Che ha plagiato i suoi colleghi a sua immagine e somiglianza trasformandoli da molli ragazzi viziati a cazzuti uomini di pallone. Questo Milan è tanta roba. Tanta da meritare lo scudetto. Ma la strada è lunga, mancano ancora 21 gare al termine della stagione. E dietro non scherzano.

L’Inter e la Roma che si azzerano a vicenda sono rispettivamente a -3 e -6.

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La Juventus che riesce a superare il Sassuolo – partita che poteva mettersi subito in salita con la netta espulsione per Bonucci graziato col giallo al 12’ – è a 7 lunghezze con una partita in meno.

E addirittura il Napoli che – nonostante le minori occasioni create ma sprecate ugualmente riesce a battere l’Udinese – ora è a -9 potrebbe ritrovarsi, battendo proprio i bianconeri, a 6 lunghezze.

Insomma il campionato è un libro tutto da scrivere, un paio di bei capitoli però li ha già apposti il Milan. Ma si sa: ciò che più conta è il finale.

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