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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule é… senza equilibrio e senza idee

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Punto guadagnato, checché ne dica Insigne.

Il Torino ha giocato una gara generosa evidenziando tutti gli attuali (enormi) limiti degli azzurri.

E’ una crisi fisica, oltre che evidentemente psicologica.

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Se il Napoli avesse giocato anche solo quarantacinque minuti come negli ultimi dieci, avrebbe fatto quattro gol.

Non c’è nessuna idea di gioco e molto dipende dall’incapacità dei terzini (vero punto debole quest’anno) di dare spinta offensiva e creare superiorità numerica in ripartenza e dall’assenza a centrocampo di un uomo capace di costruire e collegare i reparti (ci riesce a tratti Demme, che quando manca si vede).

Hisaj, Politano, Elmas e Petagna non pervenuti, il resto troppo poca roba per pensare di arrivare tra le prime quattro (nonostante la partita in meno).

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Finisce un anno complicato e di evidente transizione.

Nelle ultime partite il Napoli è scarico, stanco, involuto, quasi svuotato.

L’assenza di Osimhen pesa tantissimo perché non c’è la capacità di riadattarsi e ripensarsi.

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Senza Mertens, poi, affidare le sorti offensive a Petagna è troppo anche per il generoso giovanotto triestino.

Una buona intesa tra Zielinski e Insigne (una delle poche cose guardabili degli azzurri in campo contro i granata) è riuscita quantomeno ad evitare la terza sconfitta di fila, davvero troppo per un collettivo che ha necessità di ritrovare corsa, carattere e fiducia.

Manca, in generale, una guida autorevole in campo (Insigne riesce ad esserlo solo a singhiozzo) e, complice probabilmente l’evidente problema fisico, manca al momento una mente lucida in panchina.

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Giusto difendere un uomo perbene ed un professionista serio, importante è che sin da inizio anno Gattuso confermi (o riconfermi) di essere un bravo allenatore.

Le urla da bordo campo servono a volte a telecomandare le giocate, ma bene sarebbe leggere con anticipo certe situazioni.

Contro il Torino (dal quale prenderei domattina Belotti e Singo) è sembrato inaccettabile vedere Politano passeggiare senza idee, Elmas bighellonare in mezzo al campo senza un obiettivo preciso, Hisaj regalare palloni agli avversari e giocare oltre settanta minuti senza riuscire a fare un tiro in porta contro una difesa non esattamente irresistibile.

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A Natale, però, è necessario ed imprescindibile essere più buoni.

Dunque punto guadagnato, senza dubbio.

Rispetto a domenica la classifica dice due in più con una partita in meno.

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Match che adesso si potrà anche perdere, ma che almeno – come è giusto che sia – si giocherà.

Il 2021 è l’anno più atteso di sempre, agli azzurri speriamo porti fortuna ed una continuità che adesso pare solo una chimera.

Gennaio sarà un mese fondamentale e si inizierà subito in una trasferta complicata.

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La pazienza, si sa, è il miglior rimedio quando ci sono delle difficoltà.

E chi ha pazienza, è altrettanto noto, può ottenere quel che vuole.

Speriamo sia davvero così.

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Intanto per dieci giorni non si va in campo. Non accade praticamente da quattro mesi.

Nella vita molto spesso la cosa più importante è la pausa che si fa tra due respiri profondi.

Perché si riflette, si desidera, si sogna.

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Sarà un nuovo anno impegnativo. Sarebbe bello ritrovare equilibrio e vittorie e ripartire dai sorrisi ed i gol di Victor Osimhen.

Buon Natale!

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