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ANGOLO DEL TIFOSO SPEZIA – La zucca d’oro di Galabinov

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“Se ci sarà la luna, ci porterà fortuna, forse si vincerà…” avrebbero cantato i tifosi dello Spezia.

Nella sera in cui spunta una luna piena nel cielo di Udine, sembra quasi di sentirli cantare, per la vittoria delle aquile, la prima della storia in serie A.

Per l’occasione, i giocatori indossano la maglia celeste, il colore dei primi anni di vita dello Spezia.

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Anche questo del colore assomiglia a un segno del destino, destino che sembra voler raccontare una favola partendo dalle prime pagine di un libro antico e sempre più bello da leggere.

Pronti via e, dopo appena un minuto, lo Spezia segna con Matteo Ricci, ma l’arbitro Prontera annulla prontamente (scusate il gioco di parole ma ci tenevo troppo) per un fuorigioco dopo l’intervento del Var.

Arriva comunque il gol, quello vero, con la zuccata di Galabinov su cross di Gyasy che salta il suo avversario e mette in mezzo un pallone troppo facile da colpire per il colosso Andrej.

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Una vera e propria maggioranza bulgara quella dei gol fatti da parte della squadra aquilotta.

Lo Spezia controlla agevolmente un Udinese che non accelera quasi mai, giocando ad un ritmo troppo compassato per impensierire Terzi e soci.

L’unica occasione capita sui piedi di Lasagna ma Chabot ci mette il gambone e salva in scivolata.

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Si va al riposo con lo Spezia in vantaggio come punteggio e come idee.

L’organizzazione difensiva e il centrocampo, dove spiccano la regia sagace di Ricci e il dinamismo di Maggiore e Verde, sono sicuramente da sottolineare.

​All’inizio del secondo tempo, l’Udinese prova ad aumentare il ritmo.

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Produce una serie di cross che diventano facile preda dei difensori spezzini, ma non crea grosse occasioni da rete.

A metà ripresa, l’arbitro Prontera estrae il secondo cartellino giallo ai danni di Terzi e costringe lo Spezia a giocare l’ultima mezzora in dieci uomini.

Come se non bastasse, si infortuna il portiere Zoet.

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Al suo posto entra Rafael, con il portiere brasiliano che subito compie una parata, salva il risultato, mettendoci la faccia, è proprio il caso di dirlo, su un tiro ravvicinato di Lasagna.

Parlavamo del destino, prima.

È proprio nel destino dello Spezia l’essere condannato a dover lottare contro tutto e tutti.

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Agli aquliotti le cose facili non si addicono evidentemente.

In fondo è nei mari agitati che si vede la forza dei marinai e qui di mare ne sanno qualcosa.

Lo Spezia stringe i velacci, raddoppia gli sforzi senza mai rinunciare a pressare gli avversari e, mettendo in mostra ​ la grande mentalità che gli ha trasmesso il comandante Italiano, non perde mai la rotta.

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Nei secondi finali, Galabinov viene lanciato a rete e tutto solo davanti al portiere lo infila per un 2- 0 che regala i primi tre punti dello Spezia in serie A.

Un’antica leggenda friulana narra di un abile artigiano che completò la sua opera mettendo una zucca dipinta al posto di quella d’oro, per vendicarsi della città che non volle riconoscergli quanto pattuito.

Andrej Galabinov, in questa terra udinese, forgia una bellissima opera che non è un oggetto artefatto, ma una bellissima zucca d’oro che luccica fiera e prepotente per una vittoria importante quanto preziosa per il campionato degli aquilotti.

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