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ÇA VA SANS DIRE – L’ultimo dei doni

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…autíka d’ antì pyròs teûxen kakòn anthrṓpois…

 

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C’era un tempo in cui gli uomini sedevano al consesso degli dèi, nella regione olimpica della Kontinassa. A quel tempo viveva PrometeoColui che Pensa Prima: Titano illuminato, nutriva grande compassione per i mortali, le cui vite soggiacevano ai capricci di Zèus.

Giocare con il calendario e mettere la salute pubblica al secondo posto. Sei probabilmente il più grande pagliaccio che abbia mai visto

Venne il giorno del sacrificio della Zebra sacra a Zèus: Prometeo concede le carni prelibate all’uomo, gettando le ossa bisunte agli dèi. Il Padre degli Immortali, con malcelato fastidio, nega agli uomini il fuoco. Prometeo l’Eroe lo ruba e lo rende ai mortali.

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La vendetta divina è sottile. Sottile, inesorabile, terribile.

Lega. Zèus lega Prometeo ad una roccia con lacci inestricabili, condannandolo all’eterno supplizio.

Vola, un’Aquila nel cielo. Ed ogni giorno atterra su Prometeo e gli mangia il fegato, ed ogni notte il fegato ricresce, ed il castigo non conosce la fine.

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Poi rise, Zèus il Vendicatore.

Se agli dèi s’accompagnavano le dee, ed il mare e la terra erano gremiti di ninfe, gli uomini appartenevano a un solo sesso, quello maschile. Sai che pace.

Rise, il padre degli dèi: il più bello dei mali per gli esseri umani, quale punizione per l’ardire di Prometeo.

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La Donna.

Ordina ad Efèsto di forgiare una femmina di straordinaria bellezza, poi chiede agli dèi di far dono alla fanciulla. Chi la omaggia del coraggio, chi della bellezza, chi dell’indole ingannatrice. Viene così alla vita Pandora, la più meravigliosa delle creature: virginale nel contegno, fascino irresistibile ed animo volubile e falso.

Il prototipo della Zoccola.

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A queste regalie, Zèus aggiunge la sua.

Un vaso. Cinese, pare: dinastia Zhang. Le raccomanda di non aprirlo. Mai…

Pandora viene mandata sulla terra chi ti incontra? EpimèteoColui che Pensa Prima col Cazzo: è fratello scapestrato del saggio Prometeo, per gli amici semplicemente Lapo. Se ne innamora subito e decide di sposarla. Prometeo, diffidando d’ogni dono di Zèus, prova a dissuaderlo. Testardo ed impulsivo, Epimèteo non sente ragioni e convola ad ingiuste nozze.

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Il matrimonio sarà un disastro. Per l’intera umanità.

Sembra talco ma non è: Epimèteo prende il vizio e trascura Pandora, che passa i giorni ad annoiarsi.

Infine – Femmina – cede alla curiosità ed apre il vaso. Ne escono tutti i mali, che spargono sulla terra malattia, morte, inganno, violenza. Sulle prime, il mondo minimizza, preoccupandosi sol per i Giochi d’Olimpia a porte chiuse.

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Alla lunga, ma nemmeno lunghissima, ci si sarebbe resi conto del disastro. La stessa Pandora, resasi conto, s’affretta a tappare il vaso, evitando che ne uscisse proprio tutto tutto.

I Miti s’avverano.

Qualcuno ha donato all’umanità un altro vaso. Qualcun altro lo ha scoperchiato. Qualcun altro ancora minimizza, polemizzando sulle banalità. Quando s’accorgeranno, questi ultimi, di cosa sta accadendo vedrete: saranno i primi a stracciarsi le vesti, disperati.

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Il Padre della Lingua scrisse sublime della Provvida Sventura: nessun male viene mandato sull’Uomo, se non per preparare un bene più grande e più giusto. Che volete: nei giorni bui, ognuno s’affida al proprio faro. La Letteratura, la Cultura illumini il cammino.

Se e quando leggeremo i titoli di coda di questo surreale horror, chiederemo il conto a chi di dovere. L’occasione però è propizia: si uniscano le Forze, si uniscano gli Uomini.

Usciamone migliori.

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Il Mondo del Calcio, magari. Ci si fermi, se occorre. Si rinvii, se serve. Si annulli pure tutto, chè domani torneremo tutti a giocare. Torneremo a giocare assieme in un campo di calcio, e l’avversario non sarà il nemico. E l’arbitro non sarà il sospetto. E la brama del risultato non ci rovinerà il piacere di competere. Avremo guardato in faccia le nostre paure ed avremo scoperto che, di tutti i mali, il peggiore è smettere di giocare assieme.

La Speranza.

Aveva ceduto alla curiosità Pandora, ed ora vedeva l’Umanità contorcersi contro se stessa. Disperata, non seppe darsi pace ed accecata dal rimorso scagliò per terra il vaso, che si ruppe in mille cocci.

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Qualcosa dentro era rimasto e finalmente potè uscire.

Spes ultima dea est et omnium rerum pretiosissima, quia sine Spe homines vivere nequeunt

Non tutti gli dèi odiavano i mortali: qualcuno aveva fatto dono a Pandora della Speranza, che finalmente apparse all’Uomo. Compagna del più lungo ed insicuro dei viaggi che è al vita, Spes posò il primo mattone in quella che sarebbe stata la nostra costruzione migliore.

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La Civiltà.

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